A new home- 60

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Due mesi dopo

Ed altri due mesi erano passati. L'autunno era passato, portando via con se le foglie secche che scricchiolavano sotto le scarpe e le giornate costantemente nuvolose. Aveva lasciato posto all'inverno, che aveva portato con se giornate piovose e tanta, tanta ma tanta neve. E quel giorno era proprio uno di quelli in cui restare chiusi in casa, con il caminetto acceso in salotto, con una coperta addosso e una cioccolata calda tra le mani, mentre dalla finestra si vedevano cadere i fiocchi di neve.

<<preferisci: "saremo lieti di avervi con noi per festeggiare questo giorno speciale" oppure "contiamo sulla vostra presenza!"?>> ed anche quel giorno era esclusivamente dedicato ai preparativi del matrimonio. Eravamo entrambi seduti al tavolino, con un milione di fogli di pergamena sparsi sopra. Io mi stavo occupando dei segnaposto, mentre Spencer delle partecipazioni. Lo so, eravamo leggermente in ritardo con gli inviti e tutto il resto, ma ci stavamo mettendo davvero d'impegno per far si che tutto fosse "perfetto" ma soprattutto quel che giorno restasse memorabile....impresso nella memoria di tutti gli invitati, che poi, a fin dei conti, non erano poi così tanti. <<stai scherzando vero?>> chiesi io drizzando la testa, che fino a poco tempo fa era piegata sul tavolino, impegnata nella preparazione di fogliettini di pergamena avana con su scritto un nome e abbelliti con un fiocchetto di spago. Già. Io e Spencer avevamo deciso di mantenere un profilo basso e buttarci sulla semplicità. L'eleganza e la semplicità erano gli aggettivi giusti per descrivere quel che sarebbe stato il nostro matrimonio. Ma dalle "conclusioni" o "saluti" che Spencer aveva pensato di scrivere nelle partecipazioni, rimasi un attimino allibita. Lo aveva capito si o no che il nostro era un matrimonio semplice ed elegante? Lo aveva capito che dovevamo per un attimo mettere da parte la nostra intelligenza superiore e scriver in modo "colloquiale" ma non troppo? Sbuffai e mi gettai indietro sulla sedia, per non avvilirmi ed iniziare ad urlare come una pazza. In quel periodo ero molto stressata. Avevo talmente tante cose per la testa.....i preparativi per il matrimonio, l'abito da sposa dei miei sogni che non riuscivo a trovare, i preparativi per la nascita della bambina...già, la nostra piccolina. Era cresciuta tantissimo, infatti avevo una pancia abbastanza grande e...pesante. Aveva cominciato a scalciare, ed era la sensazione più bella che avessi mai potuto provare. Quando poggiavo la mano sulla pancia, o le parlavo, lei mi rispondeva con un calcetto, come per farmi sentire la sua presenza....come per dirmi "hey mamma, io sono qui".

Spesso, a fine giornata, mi sdraiavo sul letto, accanto a Spencer che dormiva già profondamente, e cominciavo a parlare alla mia piccolina, raccontandole di me, del suo papà e di come l'amavamo (e l'avremo per sempre amata) e di come avremo cercato di proteggerla da ciò che era sbagliato. E lei era lì, che scalciava divertita dentro la mia pancia, e mi ascoltava. Era bellissimo, era il nostro momento, in cui eravamo solo io e lei....nessun altro che poteva disturbarci.

<<è meglio fare una pausa. Ho bisogno di calorie ed anche tu>> Spencer si alzò dal tavolo e incominciò a stiracchiarsi per risvegliare i muscoli a causa delle troppe ore seduto. Incominciò dalle braccia, che quando si contraevano, mettevano in mostra i suoi perfetti deltoidi...scolpiti...non troppo muscolosi ma semplicemente maestosi. Rimasi lì, seduta sulla sedia, con le mani sul pancione, uno sguardo da ebete e la bocca semiaperta, leggermente allappata. Avrei voluto tirarmi due schiaffi per risvegliarmi dallo stato di trance in cui Spencer mi faceva cadere ogni volta per la sua bellezza immane. <<tutto ok?>> chiese sventolandomi una mano davanti. <<si si....tutto a posto>> risposi drizzandomi a sedere e chiudendo la bocca che fino a pochi secondi prima era rimasta semiaperta. <<ho bisogno di un po' d'acqua>> affermai con la bocca impastata. Pochi secondi dopo, vidi Spencer ridacchiare. E così, leggermente infastidita, ma allo stesso tempo divertita dal comportamento del mio futuro marito, intinsi la mano nell'acqua e cominciai a schizzargliela addosso. E quello fu l'inizio di una battaglia amichevole tra due futuri sposi e due futuri genitori. Finì con noi due completamente fradici dalla testa ai piedi.

Biblioteque in love~Spencer Reid ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora