Hen Party-72

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Ero stesa sul letto e davo il latte alla piccola Juliet, che stava chiudendo piano piano i suoi occhietti chiari chiari. Ero davvero stanchissima ma, allo stesso tempo, non vedevo l'ora di indossare l'abito che avevo comperato pochi giorni prima, di attraversare la navata con il bouquet in mano e trovare alla fine del tappeto rosso lui, l'uomo che ho amato, amavo e avrei continuato per sempre ad amare: Spencer. Quella mattina era uscito presto per lavoro, ma mi aveva salutato in modo strano rispetto agli altri giorni. Mi aveva dato un lungoooo bacio e mi aveva stretto forte a se, sussurrandomi all'orecchio <<divertiti tesoro>>. Ma non avevo ancora capito a cosa si riferisse. Nel frattempo Juliet si era addormentata, ed io ne approfittai per sistemare un po' casa e di mettere su qualcosa per pranzo.

Erano circa le due e mezza del pomeriggio. Avevamo appena terminato di pranzare. Mio padre e Tim stavano guardando una partita di football spaparanzati sul divano, Juliet dormiva tranquilla tra le braccia di suo zio, ed io e la mamma stavamo finendo di riempire la lavastoviglie. <<allora?>> domandò lei passandomi un piatto appena sciacquato. <<allora cosa?>> ribattei perplessa, facendo finta di non sapere a cosa di riferisse. <<sai a cosa mi riferisco>> sbuffai togliendomi una ciocca di capelli dalla fronte. <<non ho voglia di parlarne. Voglio godermi questo matrimonio in tutta la sua essenza e->> stavo per finire la frase ma fui interrotta da mia madre <<e scaricare tutta la tensione una volta all'altare, quando sei di fronte a tuo marito, con tutta la gente presente>> sbuffai un'altra volta, mollai quello che stavo facendo e mi sedetti su uno degli sgabelli della cucina. Incrociai le braccia e ci infilai la testa in mezzo, cominciando a piagnucolare. <<tesoro....>> cominciò mia madre poggiando una sua mano sul mio braccio. <<sfogati...parlane con qualcuno. Non tenerti sempre tutto dentro. Piangi se vuoi farlo, ma non lasciare che tutte queste ansie ti soffochino per poi sfogare in attacchi di panico nel giorno del tuo matrimonio e non guardarmi con quella faccia perchè sei sempre stata così>> avevo alzato il capo e la guardai sconcertata ed irritata. Non avevo bisogno di sfogarmi, stavo bene. Ero solo un po' tesa come ogni sposa penso che lo sia prima del suo grande giorno. <<non sono affatto in ansia e nemmeno sotto pressione. Sto bene, sono felice e non vedo l'ora che arrivi il mio matrimonio>> fui incerta sulle ultime parole, tralasciando le lettere mentre parlavo sempre di più a bassa voce. <<come vuoi....ma ricorda che sono tua madre e ti conosco come le mie tasche>> fece un sorrisetto compiaciuto e continuò a riempire la lavastoviglie. <<perciò, se non vuoi ammetterlo ok...ma non puoi far finta che non ci sia>> il rumore dell'acqua che usciva con una forte pressione dal rubinetto riuscì a coprire la sua voce, ma, purtroppo, le sue parole arrivarono chiare e forti.

<<aspettate qualcuno?>> domandai guardando prima mia madre, poi mio padre e poi mio fratello. Ma quello che ottenni fu solo un "no" chiaro e tondo. Avevano appena suonato alla porta, ma, a quell'ora del pomeriggio, non avevo proprio idea di chi potesse essere. <<arrivoooo>> urlai dalla cucina mentre, con svogliatezza, scesi dallo sgabello e mi diressi verso la porta. <<SORPRESA>> urlarono in coro le mie amiche, che mi travolsero per entrare in casa, abbracciandomi e baciandomi entrambe le guance. <<cosa ci fate qui?>> domandai chiudendo la porta alle mie spalle. <<wow Brook, siamo anche noi felici di vederti>> sghignazzò Tabitha, facendo scoppiare in una gran risata tutte le altre presenti. Alzai gli occhi al cielo in attesa di una risposta, anche se la domanda da me formulata era stata esposta in modo un po'....come dire...scorbutico. <<comunque siamo qui come messaggere, per consegnarti questo bigliettino che ti sconvolgerà completamente il weekend>> Mallory si avvicinò, con il suo fare teatrale e mi porse il bigliettino che aveva tra le mani. <<sconvolgerà il weekend?>> domandai io ridacchiando e ignara di ciò che avrei trovato all'interno. Sollevai il bigliettino e <<COSA?!>> non appena lessi il contenuto rimasi sbigottita. <<siete serie? Cioè, fate davvero?>> ero sconcertata. <<dai su Brook, sono solo due giorni. Non essere sempre la solita bacchettona, dai>> disse con fare melodrammatico Tabitha. <<e poi è la tua ultima notte da single>> Mallory fece l'occhiolino, facendo scoppiare a ridere persino mia madre, tranne che me. Infatti rimasi lì, ferma, immobile e incerta su cosa fare. <<dai Brook, sono solo due giorni>> Brad cominciò a fare gli occhioni grandi come quelli del "gatto con gli stivali" nel cartone animato. E in più mise anche le mani a preghierina. <<ma come faccio....ho Juliet. E' piccolissima e non mi sento di lasciarla da sola....ha bisog->> le mie parole che uscivano a raffica dalle mie labbra furono interrotte da mia madre, che mi prese per le spalle, mi guardò dritta negli occhi e disse <<Brook, sei una mamma perfetta. Lasciare per due giorni la tua piccolina di certo non farà di te una cattiva mamma. Rilassati, lasciati andare per una volta nella tua vita e goditi questi due giorni con le tue amiche. Almeno per una volta pensa a te, e divertiti>> non appena udii quella parola, "divertiti", una lampadina si accese nella testa. <<era a questo che si riferiva Spencer..>> mormorai ripensando a quella mattina. <<cosa hai detto?>> domandarono incuriosite le mie amiche. <<nulla...nulla, parlavo tra me e me>> scossi la testa come per ritornare alla realtà. <<allora vieni si o no?>> chiese scocciata Brad. Guardai prima le mie amiche, poi mia madre, poi la piccola Juliet che dormiva tra le braccia di Tim. Come facevo a lasciarla? Però aveva anche ragione mia madre...<<e va bene....che "Grand Hotel del Maryland" sia>> esasperata, cedetti alla loro proposta di trascorrere due giorni nel centro benessere del Maryland, che distava due ore da Gerogetown.

<<chissà quanti gradi ci saranno...dovrò portarmi vestiti pesanti?>> domandai cacciando dall'armadio la valigia. <<non penso...io ho portato tutti vestiti abbastanza leggerini>> esclamò Mallory mentre si limava le unghie. <<si, anche io....quasi tutte magliette a mezze maniche e jeans estivi>> Tabitha era sdraiata sul tappeto e sfogliava una rivista, mentre masticava una gomma rumorosamente. <<ti spiace masticare a bocca chiusa? Sai che odio le persone che masticano rumorosamente>> mi porsi gentilmente, anche se parlai con i denti stretti. <<si....anche io, ho portato tutti vestitini leggeri....andiamo incontro alla primavera. Non penso faccia così freddo>> Brad, invece, sedeva sulla sedia della scrivania e navigava sui social. <<quindi fatemi capire una cosa....sapevate tutte e tre che avrei accettato la vostra proposta?>> domandi lanciando una maglietta nella valigia. Improvvisamente smisero di fare ciò che stavano facendo, si guardarono tra di loro con gli occhi spalancati e Brad rispose <<sei la mia migliore amica, ti conosco da quando eri piccola, e sapevo che avresti accettato>> fece spallucce ed io le tirai un cuscino dritto in faccia. <<hey>> lei rispose imbronciata, ma dopo scoppiammo tutte a ridere. <<senti Brook, hai intenzione di infilare anche lei nella valigia assieme alle tue cose?>> Mallory indicò la piccolina che tenevo tra le braccia, ridacchiando assieme alle altre e due. <<ha ha ha....molto divertente>> aggiustai il fiocchetto sulla testa di Juliet e le accarezzai il visino. <<dovrò lasciarla per due giorni e....non lo so....è come se mi staccassi da una parte di me>> aggiunsi senza smettere di guardarla. <<sono patetica e insopportabile?>> domandai io staccando per un momento lo sguardo da mia figlia. <<no...penso sia normale....in fondo quella creaturina l'hai tenuta in grembo per nove mesi, è normale che diventi parte di te>> mi consolò Tabitha, poggiando una mano sul mio braccio accompagnato da un largo sorriso. <<certo che è normale tesoro. E' tua figlia, sangue del tuo sangue, una personcina che ti apparterrà per tutta la vita, è normale che tu ci sia legata>> si avvicinò anche Brad, che mi abbracciò con il suo solito fare "materno", che mi consolò più di tutti. Sorrisi e ringrazia le ragazze, per poi continuare a fare la valigia per l'eminente partenza. 

Biblioteque in love~Spencer Reid ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora