Donuts - 46

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Eravamo lì solo da poche ore, eppure sembrava esserci da una vita. La gente era così genitile ed ospitale, le strade perfettamente ordinate, i grattacieli enormi.....quella città appariva così perfetta tanto da non aver nessun difetto.

Quello stesso pomeriggio....anche se metà era andato perso in hotel, avevamo comunque deciso di girare un po' per la città e dire che era stupenda era dire poco. Certo, non andammo nè a visitare la Calgary Tower ne il Glenbow museum....avremmo rimandato all'indomani queste piccole due tappe. In realtà uscimmo perchè io avevo una voglia pazza di ciambelle fritte con sopra lo zucchero, però il bar dell'hotel dove alloggiavamo le aveva finite e quindi Spencer fu costretto a portarmi in giro per Calgary alla ricerca delle famose "donuts".

<<contenta>> chiese lui mentre mi osservava ingurgidare tutta quella delizia. Ad ogni morso che davo a quella stupenda ciambellina, era una gioia immensa. Annuì con la testa mentre masticavo quella pastella avvolta dal cioccolato e dallo zucchero filato. Si...ero cosciente del fatto che volevo una sola ciambella con lo zucchero, però la vetrina era strapiena di donuts....e che facevi? Le lasciavi lì in bella vista e non te ne prendevi una per ogni tipo? Infatti ero arrivata a mangiare cinque donuts tutte diverse l'una dall'altra e non offrendone nemmeno una al mio caro maritino. <<scusami...ne vuoi un pezzo tesoro?>> chiesi io leggermente mortificata. Gli porsi l'ultimo pezzo della ciambellina, ma lui sorrise e si sporse verso di me. Portò il suo dito sul mio labbro e lo pulì. Ero sicuramente tutta sporca di zucchero filato. Abbassai lo sguardo leggermente imbarazzata. Lui mi accarezzò con delicatezza la guancia e poi mi sussurrò un "ti amo". Era incredibile che effetto mi faceva ogni volta che sentivo la sua voce profonda ma allo stesso tempo stentorea, pronunciare quelle due paroline che mai e poi mai avrei pensato facessero quell'effetto. Era indescrivibile, come lo era anche la felicità che provavo nel portare un'esserino all'interno della mia pancia...per non parlare del fatto che li a breve sarei diventata "moglie" dell'uomo che amavo pur conoscendolo da pochi mesi. Sorrisi a quel "ti amo" e, visto che non voleva mangiare quel pezzettino che io gli avevo gentilmente lasciato, lo mangiai io. <<possiamo andare>> dissi io masticando e facendo scoppiare dalle risate il mio dolce fidanzatino poco dopo.

<<NO! IO NON ESCO>> sbraitai io come un leone aggressivo durante una lotta per ottenere il territorio. <<ma dai amore....sei stupenda>> disse Spencer con tanta ma tanta pazienza. Ed ecco che lì diventai rossa cianotica, sentii il fumo cominciare ad uscire dalle orecchie e i denti irrigidirsi. <<COSA?! Sei forze impazzito? Ma mi hai vista? Mi sembro una scrofa incinta...non una semplice ragazza incinta>> continuai ad urlare io disperata. <<sono un maiale>> dissi io scoppiando in lacrime. <<ma no amore, sei bellissima>> mi consolò Spencer accarezzandomi la schiena. <<e certo! E' ovvio che per te sono bellissima....sono la tua fidanzata e ti sto per sposare. Ma non credo che gli altri la pensino come te, mio caro>> ero schizzata. Sembravo impazzita. Vidi Spencer lasciarsi cadere sul letto abbattuto, con le mani tra il viso e sospirare disperato un "e siamo solo al primo mese di gravidanza". In quel momento presi un attimo conoscenza. Quel momento di "crisi isterica" e di "ormoni sballati" passò e cominciai a riprendere le "retini" della situazione. Mi accasciai accanto al mio fidanzato e poggiai la mia spalla sulla sua. <<scusa>> sussurrai io dispiaciuta. <<tranquilla amore>> rispose baciandomi la fronte leggermente sudata. <<non mi sopporti più?>> chiesi io con un filo di ironia. Sentii il suono della sua risata. <<sei sicuro che vuoi sposarmi?>> continuai. <<insomma....per il matrimonio sarò una "balena ambulante"....le gambe grosse....i piedi gonfi....smagliature dappertutto! Sei proprio sicuro?>> domandai io impallidendo al solo pensiero. Si girò completamente verso di me. Prese le mie mani tra le sue e cominciò a parlare. <<Brook.....io ti amo. Ti sposo lo stesso perchè sei perfetta per me...non hai difetti bensì esclusivamente pregi. Continuerò ad amarti anche se ingrasserai quindici....venti o trenta chili. Non mi importa il tuo peso, o le tue smagliature e nemmeno i piedi gonfi...io ti amo per quello che sei e l'aspetto esteriore riveste una minima parte di tutto l'amore che io provo per te. Quello che conta davvero è quello che hai qui dentro>> poggiò la mano sul mio cuore. <<ti amo>> dissi io fiondandomi sulle sue labbra. Cademmo all'indietro sul letto e rimanemmo così, appiccicati l'uno all'altra fin quando un profumino di carne arrostita si inebriò nei nostri nasi facendoci venire un certo languorino.

Biblioteque in love~Spencer Reid ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora