I Want To Marry Her- 56

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Tre mesi dopo

L'estate era terminata e l'autunno era alle porte. Ormai quelle belle calde giornate di sole se ne erano andate assieme all'estate, lasciando posto a quelle brutte giornate nuvolose e fredde. Ed anche quella mattina, mentre ero affacciata alla finestra della camera con una calda tazza di caffè tra le mani ed il mio caro amico Honey al mio fianco, osservavo le nuvole bianche che scorrevano nel cielo. Si prospettava una lunga giornata nuvolosa, fredde e con un'alta probabilità di pioggia nel pomeriggio. Sbuffai e tornai sotto lo coperte accanto a Spencer. Dormiva come un ghiro, a pancia in sotto e con la testa girata da un lato. Adoravo osservarlo mentre dormiva, con il suo petto nudo anche con quindici gradi fuori, le labbra socchiuse e i capelli tutti scompigliati sulla testa. Sfiorai con un dito il suo labbro scarlatto, soffice al tocco. Vidi i suoi occhi socchiudersi. Sorrisi, e con tono calmo e pacato sussurrai accanto al suo orecchio <<buongiorno>>. Stropicciò gli occhi ancora chiusi, e sorrise, mentre con la mano mi accarezzava la schiena. <<che ore sono?>> chiese con la voce ancora impastata dal sonno. <<quasi le nove>> risposi io alzandomi da accanto a lui e dirigendomi verso l'armadio. Quella mattina avevo appuntamento con Brad per del sano shopping. Presi un jeans elastico e una maglia larga, ma non troppo, dall'armadio e andai in bagno.

"sono passati tre mesi" pensai tra me e me, mentre racchiudevo i capelli in un "mezzo chignon". La data del matrimonio, e la data prevista per la nascita del bambino erano sempre più vicine. <<non sei impaziente di giurarmi amore eterno?>> fece Spencer, strofinandosi sui capelli bagnati un asciugamano. Adoravo vederlo con i capelli bagnati e solo un telo avvolto in vita, con le goccioline d'acqua che scendevano dal suo collo, lungo il suo torace. Si avvicinò con un sorriso sulle labbra. Poggiò le mani sui miei fianchi e solo quando le sue labbra furono a pochi centimetri dalle mie, sussurrò <<e non sei impaziente di vedere il volto della nostra piccolina?>> mi sfiorò con un dito le labbra. <<e come fai a sapere che è una femmina?>> domandai io sentendo la sua pelle umida sul palmo della mano. <<lo so e basta>> e dopo queste parole, le sue labbra si poggiarono sulle mie.

<<secondo te che aspetto avrà?>> le prime parole pronunciate dopo attimi, minuti, ore di puro amore. Io e lui sotto le lenzuola, petto contro petto. Con un dito sfiorai il suo torace e sospirai. Mi ero immaginata tante volte, da piccola, ma soprattutto da adolescente, come sarebbe stato il mio, o la mia primogenita. <<bhè....se fosse maschio....>> mi fermai, facendo scorrere di continuo il dito sul suo torace, che si contraeva ad ogni respiro. <<un visetto furbo, con gli occhietti scuri e vispi come i tuoi, e i capelli ramati....con un po' di lentiggini sulle guance>> e improvvisamente l'immagine di quel bambino apparve nella mia mente. Lo vidi scorrazzare nel prato, sorretto da Spencer perchè stava imparando appena a camminare. <<e se fosse femmina?>> la sua voce mi interruppe, facendo spegnere piano quella simpatica immagine dalla testa. <<bhè...capelli biondo scuro....un visetto dolce e angelico....con gli occhietti verdi come i miei e lineamenti come i tuoi>> ed ecco che l'immagine di una bambina dai capelli riccioluti biondi apparve nella mia testa. La vidi scorrazzare nel prato, rincorsa da Spencer, che improvvisamente la prende e la solleva da terra, facendola volare in alto. Addirittura riuscii a sentire anche una tenera risata uscire dalle labbra scarlatte di quella bellissima bambina. <<Brad?!>> ed ecco che di nuovo, la voce di Spencer spense quella bellissima immagine. <<mi hai sentito?>> disse scuotendo una mano davanti ai miei occhi. <<no...scusami....ero sovrappensiero...>> sbottai io ancora con un sorriso ebete sulla faccia. <<comunque...ti avevo chiesto il perchè non eri uscita con Brad>> poggiai la testa sul suo petto e risposi <<mi aveva scritto non appena dopo essermi cambiata che non poteva perchè Jacob stava male...aveva mal di pancia>>. Lui annuì compiaciuto e posò una mano sulla mia pancia. Ormai ero a quattro mesi e la pancia cominciava a farsi vedere. Non era proprio grandissima, ma quel piccolo rigonfiamento mi riempiva il cuore di gioia, sapendo che una piccola creaturina stava crescendo piano piano, lì dentro. <<non vedo l'ora>> sussurrò lui all'orecchio, mentre accarezzava piano la pancia. <<anche io>>.

Biblioteque in love~Spencer Reid ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora