I'm getting married- 59

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Era mattina, una mattina lunga e nuvolosa. Il cielo era grigio e cupo; in lontananza si sentiva l'eco dei tuoni. Io, Brad e il piccolo Jacob eravamo seduti ad uno dei tanti tavolini del bar nella quale stavamo facendo colazione. Speravo proprio che quel caffè allungato e quella brioche alla crema riuscissero a risvegliarmi un po' dopo la notte insonne che ho passato, giocando con il mio dolce nipotino che, di dormire, non ne ha voluto sapere niente. Brad mi aveva chiamato quella stessa mattina, dandomi appuntamento proprio lì dove eravamo, perché doveva raccontarmi una cosa importante, ma per il momento si era limitata solo a chiedere a Jacob se si fosse divertito con me. E mentre lui mangiava e raccontava alla mamma il simpatico gioco con la tenda che aveva fatto con Spencer, io sorridevo ricordando quel momento.

<<tesoro, perché non vai a giocare sullo scivolo? La mamma e la zia devono parlare di una cosa importante>> cercava di restare calma e tranquilla, ma nella sua voce avvertivo il nervosismo e l'impazienza. Jacob annuì, scese dalla sedia e corse verso il piccolo "parco giochi" del bar a disposizione dei clienti. Non appena si fu allontanato, iniziai io a parlare. <<allora cosa dovevi dirmi di così importante? E' stata una bella serata quella con Tim, eh?>> le feci l'occhiolino mentre lei arrossì immediatamente, cercando anche di nascondere un sorriso. Non rispose alla mia domanda, bensì tese la mano verso di me, e poco dopo, quando le luci del giorno la illuminarono, un diamantino sul suo anulare sprizzò luce in quella cupa mattinata autunnale. <<oh mio dio>> esultai io urlacchiando leggermente, e soprattutto cercando di trattenere l'emozione, anche se ero a conoscenza di tutto. <<è stupendo!>> aggiunsi stupefatta. <<si, lo so...è magnifico>> continuò lei euforica. <<però adesso devi raccontarmi tutto, dall'inizio alla fine>> affermai con emozione. E così ci mettemmo comode sui divanetti avana, ordinammo altri due caffè e Brad cominciò a raccontare la storia della sua "proposta di matrimonio".

<<appena entrai in casa, venni invasa da un forte odore di vaniglia, che come ben sai, io adoro. Le luci erano spente, ma una calda illuminazione proveniva dalle candele poggiate a terra, in fila indiana, assieme a petali di rose rosse sparsi sul pavimento. Un bigliettino era attaccato ad un grandissimo mazzo di rose, anch'esse rosse, e diceva testuali parole: "segui la scia di petali.....ti condurrà al vero amore". E così seguì le istruzioni. Le candele tracciavano i lati del "percorso" e i petali erano sparsi ovunque. Arrivai in camera da letto e lì, cominciai a piangere...ma a piangere di brutto. Palloncini rossi erano sospesi per aria, cuori di petali di rosa disegnavano il pavimento, ed una scritta sul letto che però non riuscii a leggere a causa delle lacrime. Mi avvicinai per poterla osservare meglio, e quello che lessi mi riempii il cuore di gioia>> fece una piccola pausa. La sua voce si stava trattenendo dal non piangere, anche se i suoi occhi si riempirono di lacrime. Lì tamponò leggermente con un fazzoletto che le porsi, e poi, una volta ripresa dall'emozione continuò. <<sul letto c'erano vari fogli sparsi, e su ogni foglio c'era una lettera, a cui seguiva un testo sempre dedicato a me. E poi, tutte le lettere scritte su ogni foglio, formavano la parola "vuoi sposarmi?". E in quel momento sentii cingermi le spalle. Mi girai e vidi Tim, che si inginocchiò e cacciò dalla tasca una scatoletta contenente un anello bellissimo....questo anello>> lo sfiorò con le dita, mentre un sorriso si spanse sulle sue labbra. Devo dire che Tim si era davvero superato. Non pensavo fosse così romantico e dolce. Però ero felice per loro due, li adoravo e assieme stavano benissimo. <<è stato davvero dolce e....romantico>> dissi bevendo un sorso di caffè. <<già....però lì c'erano delle cose che adoravo che lui non conosceva....>> lasciò in sospeso la frase e mi guardò con aria interrogativa. <<non so di cosa parli...magari avrà letto il tuo diario segreto o qualcosa del genere scoprendo le cose che adoravi>> mi finsi all'oscuro di tutto e bevvi un altro sorso di caffè. <<si certo, come no! So benissimo che nella preparazione di tutto quello, c'era il tuo zampino!>> affermò con un sorriso complice sulle labbra. Il caffè mi andò di traverso, facendomi tossire stizzosamente. <<solo per il profumo alla vaniglia....lo giuro!>> dissi io assumendomi la "colpa". Ridacchiò e poi disse <<lo avevo intuito....e grazie>>. <<per cosa?>> chiesi io. <<bhè...scommetto che Tim si sia consultato prima con te per organizzare tutto questo, o sbaglio?>> mi lanciò un'occhiata divertente. <<si...solo un pochino però>> affermai ridendo. <<e comunque è stato un piacere. E' bello vederti così felice...contenta>> aggiunsi baciandole la guancia.

<<allora come procedono i preparativi?>> camminavamo lungo le strade di Georgetown, tra il rumore assordante dei clacson e il vociare delle persone. <<abbastanza bene....possiamo dire di essere a buon punto>> affermai camminando con le mani nelle tasche del soprabito. <<per il momento abbiamo scelto la location, che sarà quella in cui avverrà sia la cerimonia che il ricevimento, e il tema>> un sorriso nervoso si spanse sulle mie labbra. Sentii Brad ridacchiare, coprendosi la bocca con le mani. <<e questo lo chiami buon punto?! L'abito? Le bomboniere? La disposizione dei tavoli? Il menù?>> cominciò a dire tutte quelle cose a raffica, tanto che mi rimbombarono nella testa. <<oddio Brad...ti prego, non metterti anche tu. E' già abbastanza complicato così....>> esclamai esasperata. Ok, non ero a buon punto, però mancavano ancora un po' di mesi! Dovevo solo restare calma e avere sangue freddo! 

Biblioteque in love~Spencer Reid ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora