Happy Birthday Brook- 34

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<<so che ci conosciamo da pochi mesi, però io ti amo alla follia....perciò, Brooklyn Casey, vuoi diventare mia moglie e trascorrere il resto della vita assieme a me?>> smise di parlare. Rimase lì, in silenzio, in ginocchio davanti ai miei occhi, con gli occhi lucidi. Era nervoso, le mani tremavano e per poco la scatoletta che reggeva con le dita non cadeva a terra. Io ero già in lacrime da quando iniziò a parlare. Stava attendendo una mia risposta. Non me lo aspettavo proprio, mi aveva spiazzato con quella sua dichiarazione. Ero spaventata ma anche follemente innamorata. La mia testa diceva che di aspettare ancora e di non avere fretta, mentre il mio cuore diceva "cedi". E in circostanze come questa, bisogna saper abbandonare la testa e seguire il proprio cuore. Mi buttai letteralmente addosso a lui, piangendo come una bambina e facendolo anche cadere sulla graziosa coperta stesa poco prima. <<si>> sussurrai nel suo orecchio singhiozzando. <<voglio diventare tua moglie>> aggiunsi. Spencer sorrise e mi baciò. Quell'anello scivolò lungo il mio dito diventando l'inizio di una nuova vita, la mia vita assieme al ragazzo di cui ero tanto innamorata.

Rimanemmo abbracciati a lungo su quella coperta, a scambiarci carezze e baci, a progettare il futuro e pensare a ciò che quest'ultimo avesse potuto riservarci. Eravamo giovani, ma tanto innamorati. Era strano credere che due persone che si conoscevano da qualche mese potessero essere così tanto innamorati da decidere di coniugarsi in matrimonio. Ero io la prima a far fatica a crederci. Però era così e basta. Era strano ma decisamente bellissimo. Quegli anni furono i migliori della mia vita. Ero felice. I miei sogni si stavano avverando, anche quando meno me lo aspettavo. <<torniamo a casa?>> sussurrò Spence accanto all'orecchio. Annuì con gli occhi chiusi. Era tutto così perfetto che sembrava un sogno. Avevo paura di riaprili perché non sapevo se, risvegliandomi, tutto sarebbe finito, ma non fu così. Ci alzammo e ci incamminammo verso il parcheggio, mano nella mano.

Era circa mezzanotte, il cielo era nero ma illuminato da una miriade di stelle piccole e luccicanti. Dopo una giornata così intensa, eravamo davvero stanchi.....ma anche felici. Nella mia mente già vedevo quel caldo lettuccio che mi stava aspettando nella mia dolce dimora. Quando finalmente intravidi dal traffico notturno di Georgetown il nostro fantastico appartamento, un senso di calma e tranquillità si impossessò di me. Scendemmo dall'auto ed entrammo velocemente nel palazzo in cui abitavamo. I due piani di scale che ci dividevano da casa quella notte furono più lunghi del solito e, quando ci ritrovammo faccia a faccia con il portone, Spencer si mise davanti a quest'ultimo. <<Spence, che cosa stai facendo?>> domandai io abbastanza interrogativa ma soprattutto stupefatta. Si avvicinò al mio viso e mi baciò teneramente sulle labbra. Sorrisi anche se non capii il perché. Ma poco me ne importava. Adoravo quando le nostre labbra si scontravano. E su quest'ultime sussurrò un <<buon compleanno amore mio>>. Aprì la porta di casa e tutti i nostri amici urlarono a gran voce <<SORPRESA!>> Rimasi per un momento davvero sorpresa. Non me l'aspettavo davvero. Tutti si avvicinarono a me cominciando a darmi gli auguri di buon compleanno. La mia mente era completamente annebbiata, infatti non ricordo molto di questo evento, però ricordo che fu qualcosa di indimenticabile e bellissimo. Trascorremmo l'intera notte a scherzare e chiacchierare. Io e Spencer ovviamente non dicemmo nulla riguardo al matrimonio, però vidi la mia migliore amica Brad che puntò l'occhio sull'anello che avevo al dito e che, di conseguenza, cercavo di nasconderlo per non farlo vedere. Ma anche quella volta, Brad se ne accorse. Non disse nulla a riguardo nemmeno lei, anche se sapevo che il giorno dopo, la prima cosa che avrebbe fatto, sarebbe stata "darle spiegazioni". La serata si concluse con una buonissima torta di mamma Debbie e la famosa e tradizionale canzoncina "Tanti auguri" che ovviamente non poteva mai mancare.

E così, ero entrata nel mondo dei ventiquattrenni nel modo più assurdo ma più bello del mondo. I miei ventiquattro anni vennero accolsi con una proposta di matrimonio. Aspettavo fin da bambina quel momento e sapere che finalmente si stava avverando quasi mi spaventava. Però, ero felice. Mi sentivo piena, completa. Era una sensazione di piacere e felicità immensa che raramente credevo si avverasse. Quel giorno fu l'inizio di un nuovo anno, una nuova vita e soprattutto di una Brook migliore.

Biblioteque in love~Spencer Reid ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora