Capitolo 15.

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"Perché stai in silenzio? Sei arrabbiata?" Riccardo parla a bassa voce, come se tutto ciò che mi dice, fosse qualcosa di proibito.
"No, non sono arrabbiata. Perché dovrei esserlo?" Presso le mani contro il materasso, spingendo il mio corpo verso l'interno e dondolando i piedi avanti e indietro. Le nostre gambe si sfiorano, rendendoci vicini non solo mentalmente, ma anche fisicamente.
"Non so... non facciamo conversazione da tantissimo tempo. Un po' dovresti esserlo"
"Beh, non lo sono"
"Mi dispiace per aver rovinato tutto" Sussurra all'improvviso. I nostri occhi si incrociano con la stessa intensità che possiedono le sue parole. Vorrei tanto dirgli di non preoccuparsi, che ogni cosa tornerà al proprio posto, ma rimango in silenzio a fissare ogni lineamento del suo viso perfetto.
"Non farlo, non hai rovinato nulla"
"E invece si, l'ho fatto. Senza nessun problema. Ti ho baciata come se non ci fosse un domani, e adesso sembriamo due sconosciuti" È davvero teso, e posso tranquillamente notare questo dettaglio nel modo in cui gesticola nervosamente come se dovesse dare l'esame più importante della sua vita. "È vero, ti conoscevo soltanto da due giorni... ma siamo riusciti a far nascere un rapporto quanto più normale possibile, no?"
"Si, in teoria si" Rispondo io, facendo spallucce, tranquillamente. All'inizio non proprio, ma dopo ci siamo impegnati a farlo.
"Ecco... e adesso sei distante. Sei così dannatamente distante che non riesco a capire per bene la situazione" Sospira, passandosi una mano fra i capelli. "Sono un po' stronzo, e lo sai... ma vederti, vederci così, mi dispiace davvero da morire"
"Lo so, dispiace anche a me"
"Ecco, quindi cerchiamo di sistemare questa situazione" Afferma, sbuffando.
"Come vuoi sistemarla?"
"Non lo so, metti qualcosa e usciamo" Ah. Tenta di farlo in questo modo? Ottimo direi.
"Adesso? Ma io devo prepararmi. Tu sei completamente fuori di testa"
"Non è vero. Preparati e andiamo, fai veloce però" Ripete, poi si solleva dal letto, sfregando freneticamente le mani contro le cosce.
"Ma scusa, dove vuoi andare?"
"Non lo so, ho bisogno di fare un giro e ho bisogno di farlo con te"
"Okay, dammi cinque minuti e ti raggiungo in salotto" Gli dico. Le mie parole sono seguite da un sospiro. Non so dove voglia portarmi, ma sono certa che passare un po' di tempo insieme ci farà sicuramente bene. Forse abbiamo realmente bisogno di parlare un po', di confrontarci, o semplicemente di guardarci negli occhi come fanno due persone normalissime.
"Va bene"
Si gira e raggiunge la porta, chiudendola poi alle sue spalle con un veloce movimento. Mi catapulto all'istante proprio di fronte all'armadio, cercando qualche capo che possa realmente essere giusto per quest'occasione. Probabilmente nessuno.
Qualche minuto dopo però, il cielo viene in mio aiuto, e scelgo una maglia color champagne e un jeans a vita alta. Sempre molto delicata e semplice. In fondo, penso proprio che bisogna essere sé stessi in qualsiasi occasione. Anche in una semplice uscita con il proprio coinquilino, dico bene?
Esco dalla camera così... senza un filo di trucco, con i capelli legati e stretta nei miei abiti comodi e unici.
"Possiamo andare, Fede?" Mi domanda Riccardo, non appena mi vede. Io annuisco, mentre sento un leggero velo di imbarazzo riempirmi il viso lentamente. Anche lui si è cambiato, adesso indossa dei jeans scuri e una maglia verde petrolio. Devo dire che questo colore gli sta davvero benissimo, si sposa perfettamente con la sua carnagione rosea. "Mi piace questa maglia che indossi"
I suoi occhi sembrano studiare ogni dettaglio dell'indumento con cura, e molto probabilmente, presto lo farà anche con le dita. È sempre bello sfiorare con le mani ciò che si vede con gli occhi. Penso sia una cosa essenziale per poter 'analizzare' per bene ogni singolo dettaglio.
Infatti, lo fa il secondo dopo, accarezzando il tessuto con i polpastrelli molto ma molto delicatamente. Il contatto riesce a spezzarmi il respiro, ma fortunatamente riesco a non perdere quel briciolo di equilibrio che mi serve.
"Grazie, piace tanto anche a me"
Mi stringe il bacino docilmente, guidandomi verso la porta d'uscita. Lo lascio fare tranquillamente, senza permettere che questo contatto finisca. Le sensazioni che mi provoca sono davvero piacevoli, ma se qualcuno mi dicesse di spiegarle a parole, probabilmente preferirei rimanere in silenzio.
L'attrazione che ci unisce è davvero tanta, ma fortunatamente, ogni dannata volta, riusciamo perfettamente a giostrarla un po' come vogliamo.
Due minuti dopo siamo già in auto, pronti per raggiungere la nostra meta, ancora a me sconosciuta. "Sono davvero contento che tu sia qui con me" Sussurra, mentre tiene lo sguardo fisso sulla strada proprio di fronte a noi. Stringe il volante con le dita, ma lo fa molto delicatamente, con una certa leggerezza che solo poche persone possiedono.
"In questa ultima ora, la tua dolcezza sta notevolmente aumentando. Cosa ti sta succedendo?" Scherzo, ridacchiando. Lo vedo sospirare, ma non riesce a bloccare quel sorriso che curva la sua bocca all'insù.
"Potresti semplicemente apprezzare?" Borbotta, alzando le spalle. "O magari rispondere allo stesso modo?"
I battiti del mio cuore aumentano improvvisamente, provocandomi diversi ed infiniti vuoti alla pancia.
"Okay..." Sospiro, un attimo prima di schiudere le labbra per farlo felice un istante. "Anche io sono contenta di essere qui con te"
"Così va già meglio" Afferma contento. Io scoppio a ridere, sentendo il mio cuore gonfiarsi piano piano di tanta felicità.
Lascio andare la testa sul sedile, mentre non posso non notare con confusione il paesaggio che attraversiamo. L'immagine è abbastanza sfocata, ma riesco comunque a focalizzare qualche dettaglio qua e là. Che sia un bar, un palazzo, una panchina o un alberello. Qualsiasi cosa.
Qualche minuto dopo, Riccardo ferma l'auto, parcheggiandola con precisione in un punto. "Mi dici dove stiamo andando?" Chiedo, sganciando la cintura.
"Scendi"
Odio quando non mi dice le cose. Un po' frustrata, sospiro profondamente, facendo ciò che ha appena detto. Scendiamo dal mezzo nello stesso momento e solo dopo aver chiuso la macchina, lo seguo lungo un viale. Non so dove diavolo mi stia portando, il mio senso dell'orientamento non è il massimo. Non conosco molto bene Roma, ma devo dire che la curiosità mi sta uccidendo piano piano.
Sono quasi le ventuno, ma non c'è molta gente. La maggior parte di loro corre per tornare a casa, altri sono qui soltanto per fare una passeggiata, altri invece, fissano il vuoto come se fosse l'unica cosa da fare. "Adesso mi dici dove mi stai portando?"
"Piazza di Spagna"
Wow. Piazza di Spagna.
Ho visto diverse immagini di quel posto, e ogni volta che lo faccio perdo il respiro. Sembra qualcosa di veramente incredibile.
Quando sono venuta a Roma con i miei genitori, a causa dei diversi problemi da risolvere con l'università, siamo riusciti a visitare soltanto il Colosseo. E devo ammettere che vedere la famosa Piazza di Spagna mi stuzzica davvero molto. "Vieni, andiamo"
Riccardo apoggia la mano sul mio fianco, spingendomi verso di lui molto delicatamente. Rimango un po' impassibile di fronte a tutto a questo, ma riesco a lasciarmi andare velocemente, infatti mi aggrappo al suo braccio, appoggiando poi la testa sulla sua spalla lievemente contratta.
Stare in questa posizione mi rende davvero felice e non riesco a bloccare quel lieve sorriso che mi illumina le labbra già da diversi secondi.
Nel preciso istante in cui ci ritroviamo proprio di fronte la nostra destinazione, lui lascia scivolare via le braccia dal mio corpo, scansa la gente rapidamente e corre verso la scalinata come se fosse un bambino che sta per raggiungere uno scivolo. La sua risata sembra riempire questo posto immenso, ed è davvero una cosa stupefacente.
"Riccardo, ma dove vai?" Urlo ridendo. Lui si gira verso di me, camminando all'indietro.
"Seguimi, ti prego"
Corro verso la sua direzione, e tutti e due insieme saliamo i gradini con un'estrema velocità come se fosse l'unica cosa da fare in questo istante. I nostri occhi si cercano, e anche le nostre mani, infatti quando arriviamo in cima, non posso non fissare le nostre dita perfettamente incrociate. Non so per quale dannato motivo ci ritroviamo in questa situazione, ma onestamente non voglio saperlo. Non ho nessuna intenzione di rovinare questo momento magico.
Attorno alla Piazza ci sono diverse persone, ma mi sento come se fossimo completamente da soli con quella leggera luce della luna che ci illumina. Lo guardo ridere, mentre continua a stringermi a sé, e solo adesso mi rendo conto quanto diavolo mi sia mancato questo ragazzo. Forse più di tutto, più dell'aria.

Buongiorno a tutte♥️🧸
Scusate se ieri non ho aggiornato, ma sono stata al mare. Recupererò oggi con il doppio aggiornamento! A stasera♥️
-Roberta

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora