Capitolo 70.

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Riccardo è proprio qui. È proprio al mio fianco, con un sorriso sulle labbra che potrei benissimo definire soddisfatto e beffardo. Sembra quasi felice di essere qui con me e di avermi trovata.
"Cosa fai? Mi segui?" Gli chiedo prontamente, sollevando gli occhi al cielo. Averlo di fianco a me mi fa esplodere il cuore di gioia, ma al tempo stesso anche di preoccupazione. Non so cosa farà, cosa mi dirà e come si comporterà. Sono ancora un po' sconvolta.
"Diciamo che grazie a qualcuno, ho scoperto che almeno tre volte a settimana vieni qui per stare un po' da sola con Matteo" Risponde facendo spallucce dolcemente. I miei pensieri si poggiano all'istante soltanto su una persona.
"È stata mia mamma, vero?"
"Esattamente, le è scappato questo piccolo dettaglio" Sorride. Io mi lascio sfuggire un lieve sbuffo, mentre sospiro rumorosamente.
"Qualche giorno la ammazzo"
"Beh, non penso sia una buona idea. Credo che sia stato un bene che mi abbia detto tutto, avevo voglia e bisogno di vederti"
Non so per quale dannato motivo, ma le sue parole mi provocano un immenso vuoto proprio alla gola, che scende giù per il petto e fermandosi proprio sul cuore.
"P-perché?" Balbetto, come se mi avesse appena gettato all'interno dell'acqua bollente. Un senso di ansia mi pervade all'istante.
"Senza nessun motivo, ne avevo voglia e basta." Il suo tono mi provoca un brivido proprio alla spina dorsale. Sentirlo parlare così a bassa voce, con questa intensità e con questo ritmo sembrava una cosa lontanissima, eppure adesso ho la possibilità di ascoltare di nuovo tutto questo. "Ieri ho avuto modo di tenere in braccio tuo figlio"
"Si, mia madre mi ha detto tutto" Sospiro, guardandolo per un istante. I sui occhi brillano e per un secondo mi sembra di non poter più respirare. Ha sempre lo stesso effetto su di me. Nonostante il tempo passi, il mio corpo cede sempre, indipendentemente da tutto. "Ha fatto il monellino?"
"No, è stato un bravo bimbo"
Dalle mie labbra scappa un piccolo sorriso.
"Fortunatamente"
Distolgo lo sguardo da lui, poggiandolo poi sulle onde che si infrangono sugli scogli in maniera rapida e veloce. È uno spettacolo meraviglioso. Proprio come noi tre insieme. Siamo uno spettacolo meraviglioso, uno di quelli che ti toglie il fiato.
Il vento scompiglia i nostri capelli, rendendoli terribilmente confusi. Io cerco di sistemarli con le punte delle dita, e al contempo stringo Matteo contro il mio petto, cercando di non fargli sentire freddo.
Mentre lo faccio, la mano di Riccardo stringe quella sua con dolcezza, facendomi esplodere il cuore per la milionesima volta. Gli regala diverse carezze sulla pelle, lasciandomi sfuggire diversi e piccoli sorrisi. I loro occhietti azzurri sono incrociati. Perfettamente incrociati, aggiungerei.
"Tu come stai, invece?" Me lo chiede all'improvviso, senza fare troppi giri di parole, e per un attimo credo di aver sentito male.
"Perché questa domanda?"
"Ho voglia di sapere se stai bene. Rispondimi e basta"
Alle sue parole, sospiro. È rimasto sempre arrogante il ragazzo.
"Sto bene, sono solo stanca. Diventare mamma non è semplice, e neanche essere forte per sempre lo è" Rispondo, sollevando le spalle. Lui mi osserva con delicatezza, tenendo i suoi occhi fissi su di me come se fossi l'unica cosa bella da guardare in questo istante. Possiede sempre lo stesso sguardo di qualche mese fa. Esattamente lo stesso.
"Il tuo ragazzo non ti aiuta?"
Sospiro rumorosamente, cercando di inventare qualcosa che possa essere credibile.
"Si, mi aiuta. Ma come ti ho detto, è finita... per cui, non è proprio la stessa cosa"
"Posso immaginare... dev'essere una situazione strana" Osserva. I suoi occhi diventano tristi all'improvviso.
"Frustrante più che altro" Faccio una smorfia.
"Fede?" Mormora con un filo di voce dopo circa tre secondi di silenzio, costringendomi a guardarlo. Si lecca le labbra dolcemente, fissandomi mentre continua ad accarezzare la manina di Matteo.
"Si?"
"Sai che per qualsiasi cosa io ci sono, vero? Non importa cosa sia successo tra di noi, ma mi piacerebbe tantissimo darti una mano" Io annuisco lentamente, non sapendo cosa dire. "Aiutarti è un piacere... in fondo sei sempre stata la persona più importante della mia vita"
L'amore mio. Guardo i suoi occhi, poi la sua bocca e infine quei piccoli dettagli che costituiscono il suo viso: che sia un neo, una cicatrice, una piccola rughetta o un semplice taglietto. Semplicemente, lo guardo. Lo guardo con un'intensità davvero immensa, iniziando a sentire un lieve dolore farsi spazio dentro al cuore. Le sue parole riescono a sfiorare il punto più profondo della mia anima.
"Anche tu. E lo sai"
"Allora permettimi di aiutarti. Ti giuro che andrà tutto bene" Afferma, guardandomi. "Anche per un semplice sostegno, io ci sono. Adesso non sono più dall'altra parte del mondo, sono qui. E sono qui per te, Fede. Sono al tuo fianco"
Spiegare come possa sentirmi è davvero difficile. Troppo difficile. Percepisco soltanto una miriadi di belle sensazioni, che mi fanno sentire bene. Mi fanno sentire felice. Solo ed esclusivamente questo.
I miei occhi iniziano a riempirsi di lacrime, mentre la vista si annebbia e il cuore inizia a battere in maniera notevolmente più veloce.
"Perché sei ancora qui? Io ti ho fatto del male. Ti ho fatto soffrire... non mi merito la tua presenza"
"Perché io non riesco a staccarmi da te, e ne ho avuto la conferma quando ti ho rivista al mare e quando ho visto Matteo ieri. Farei di tutto pur di starti vicina un istante. Te lo giuro"
Alla fine, non resisto e lascio scivolare una lacrima lungo la mia guancia. Essa finisce proprio sulla manina di Matteo, bagnando la sua pelle morbida e delicata. Riccardo la caccia via all'istante con il polpastrello, un attimo prima di appoggiare l'indice sul profilo della mia mandibola e costringermi a sollevare il capo soltanto per guardarlo negli occhi. "Fede, non piangere"
"Abbracciami, ti prego" La mia voce si spezza a causa di un singhiozzo improvviso, che riesce a farmi spezzare il respiro. "Abbracciami e non smettere di farlo"
"Vieni qui"
Si avvicina soltanto per circondare le mie spalle con il suo braccio, lasciando che il mio viso affondi proprio nell'incavo del suo collo. Il suo profumo mi invade le narici, il cuore e anche l'anima, ritornando a farmi vivere. Dio, quanto mi è mancato. Più dell'aria stessa.
Lui mi stringe a sé, io invece lo faccio goffamente e con un braccio. Lo stringo forte, forse come non ho mai fatto.
La felicità inizia a costruirsi piano piano, facendomi assaporare quel lieve sapore di 'casa'. Ecco, penso che questo sia il termine corretto. Mi sento come se fossi appena tornata a casa, perché Riccardo lo è. Lo è sempre stato.
Le sue mani tracciano un percorso confuso e tremante proprio lungo la mia schiena, accarezzandola con dei lenti movimenti.
Continuo a piangere per la forte emozione, e purtroppo non riesco a fermarmi. Nonostante io ci provi, non riesco a farlo.
Dopo qualche secondo, siamo costretti a staccarci a causa di un leggero mugolio di Matteo, che ci riporta alla realtà molto bruscamente. Sento sospirare Riccardo e la cosa mi fa sorridere.
Mentre ci allontaniamo molto lentamente, ci guardiamo negli occhi, lasciando che facciano un po' ciò che gli pare. Loro sono padroni di tutto. Si stuzzicano, si baciano, giocano e fanno l'amore. Si vivono e lo fanno con semplicità.
Purtroppo, sono io a spezzare del tutto questo contatto, incrociando lo sguardo con quello di mio figlio, brillante e particolare. Il suo corpicino si muove lentamente, piagnucolando e mugolando per qualche motivo a me sconosciuto. "Forse è geloso. Non vuole che io tocchi la sua mamma" Osserva Riccardo, ridendo.
"Beh, è possibile. È lui il mio principe"
"È davvero un principe fortunato allora, non è da tutti avere una principessa così bella"
Alle sue parole, sorrido imbarazzata, mentre sento ogni angolo del mio corpo tremare come se fosse una piccola foglia in autunno. Mi mancava sentirmi così. Davvero da morire.

Buon pomeriggio a tutte♥️⭐🧸

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora