Capitolo 86.

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"Questa sarà la vostra scrivania, che chiaramente dividerete in due soltanto per oggi. Da domani in poi sarà vostra in base ai turni che farete" Ci informa Simone. Io e Riccardo annuiamo contemporaneamente, come se fossimo legati da un filo trasparente.
Lancio un veloce sguardo a ciò che ci circonda, notando quanto sia perfetto e delicato ogni singolo dettaglio che caratterizza questo studio.
Quando ho conosciuto il medico, l'abbiamo incontrato in un locale in centro, per cui, soltanto in questo momento ho la possibilità di osservare il posto in cui lavorerò per alcune ore al giorno.
La stanza non è molto grande, ed è interamente dipinta di un colore panna molto chiaro. Ci sono quattro sedie color crema per ogni singola parete, e proprio al centro della sala è posizionato un piccolo tavolo beige che rende l'ambiente ancora più raffinato.
Le luci sono soffuse e molto calde, e questo è un dettaglio davvero molto importante per un posto del genere.
Poi sposto gli occhi sulla scrivania, continuando la mia analisi. Noto diverse cose sistemate ordinatamente su di essa: tanti fogli di carta, un portapenne, tre block notes, una stampante e due raccoglitori dello stesso colore.
Quest'ordine e questa delicatezza mi piacciono davvero da morire. Sono dei particolari importanti, che una persona come me nota all'istante. Credo sia importante farlo. "Il primo appuntamento sarà fra venti minuti, per cui avete tutto il tempo per fare ciò che volete. Se non avete colazione, potete benissimo scendere al bar e mangiare qualcosa. Potete stare più che tranquilli" Continua lui, gentilmente.
"Grazie mille, Simone... ma preferiamo rimanere qui e capire un po' come funziona tutto quanto" Gli risponde Riccardo con lo stesso tono di voce. Poi mi guarda, regalandomi una leggera carezza proprio sulla parte alta schiena. Io sospiro profondamente, sentendo un brivido attraversarmi ogni singolo pezzo di pelle. Vorrei che continuasse ad accarezzarmi fino all'infinito, ma purtroppo non lo fa, poiché lascia scivolare la sua mano lungo il bacino, per poi incrociare le braccia al petto. Sento all'istante la sua mancanza, ma cerco di non farci caso.
"Okay, perfetto. Se avete bisogno, chiamatemi... i computer sono già accesi, per cui non dovrebbe esserci nessun tipo di problema" Afferma l'uomo, sfiorando dolcemente il suo camice bianco. "Io vado nel mio studio. Quando arriva la prima paziente, potete già farla entrare"
"Okay, lo faremo" Gli sorrido, appoggiando poi la borsa proprio sulla scrivania.
Lui annuisce e ci saluta amichevolmente, prima di raggiungere la sua destinazione e chiudere la porta proprio alle sue spalle. Io e Riccardo rimaniamo da soli, e questa cosa inizia a provocarmi un po' d'ansia. Non so per quale motivo, ma il fatto di dover rimanere per qualche ora con lui, mi preoccupa. Ma sul serio eh!
"Allora? Ti piace questo posto?" Mi chiede, sedendosi proprio sulla sedia girevole interamente rivestita in pelle. Appoggia le braccia proprio sulla scrivania, guardandomi con aria curiosa e anche un po' dolce. La scena mi fa sorridere. È davvero simpatico, sembra un tenero bambino.
"Molto. È davvero bello" Affermo, affiancando. Cerco di sciogliermi un po' e lo faccio con una certa semplicità, poiché lo raggiungo a passi veloci e mi siedo proprio al suo fianco. Il suo sguardo osserva con costanza ogni mia singola azione, facendomi infiammare. Odio essere così debole, eppure non posso fare assolutamente nulla al riguardo, e odio letteralmente questa cosa.
"Dovrai sopportarmi per tutta la giornata di oggi, sei pronta a farlo?" Mi stuzzica, appoggiando il gomito sulla superficie della scrivania e curvando lievemente la testa per guardarmi meglio.
"Lievemente, ma non voglio pensarci... cercherò di essere forte" Affermo con un sorriso, prendendolo in giro spudoratamente. Chiaramente sono felicissima di farlo, è pur sempre l'uomo della mia vita, no?
"Grazie per la tua sincerità. Mi commuovi"
Io alzo gli occhi al cielo e sospiro, per poi afferrare il cellulare e mandare un messaggio a mia madre.

'Tutto bene, mamma. Matteo dorme ancora? Dagli un bacio da parte nostra!'

Sento davvero moltissimo la mancanza del mio bambino, e anche se in queste ultime settimane ho dovuto lasciarlo a causa delle lezioni all'università, non mi abituerò mai ad averlo lontano da me. Penso che sia una cosa davvero impossibile; mi sembra di averlo costantemente al mio fianco, e ogni dannata volta che ruoto il capo, spero di incrociare il suo sguardo caldo e dolce, che tanto mi fa impazzire.

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora