Capitolo 32.

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Non appena raggiungiamo l'hotel dove alloggiamo, veniamo accolti da una calma improvvisa. Riccardo mi avvisa di star correndo a farsi la doccia, mentre io mi preoccupo di scegliere dei vestiti per questa sera. Io e lui andremo a cena più o meno fra un'ora, per cui abbiamo tutto il tempo per rilassarci e prepararci con calma.
Frugo all'interno della valigia per più di cinque minuti, imprecando sottovoce quando non riesco a trovare ciò che sto cercando. Vorrei indossare il vestitino rosso corallo, ma molto probabilmente l'ho dimenticato a Roma... qui non c'è.
"Fede, ma cosa ti succede?" Riccardo fa irruzione in camera proprio in quel momento. Giro immediatamente lo sguardo su di lui, notando il suo corpo coperto soltanto dall'accappatoio bianco che gli scopre una parte del petto. I suoi capelli bagnati gli ricadono in maniera confusa proprio sulla fronte, rendendolo molto più sexy del previsto. Il cuore sembra precipitare nel vuoto e la sua immagine ne è la causa. Nonostante io abbia la fortuna di vederlo spesso e volentieri in queste condizioni, il mio corpo sembra non abituarsi mai. Cerco di placare almeno un istante i miei dannati ormoni e decido di rispondergli. Probabilmente il mio viso sarà un po' confuso, ma questo non è assolutamente un dettaglio importante.
"Non trovo il mio vestitino rosso, non ricordo dove diavolo l'ho messo"
"Probabilmente l'hai dimenticato a Roma" Ipotizza, facendo spallucce.
"Si, ne sono certa. E adesso non so cosa diavolo indossare" Piagnucolo. Ogni dannata volta è un trauma.
"Vai a farti una doccia. Deciderò io per te... giuro che proverò a cercare qualcosa di non molto scollato, altrimenti i maschi non faranno altro che fissarti come se volessero mangiarti da un momento all'altro" Borbotta, convinto. Io scoppio a ridere, non riuscendo a trattenermi in nessun modo. Adoro questa sua gelosia.
"Va bene, allora sarò nelle tue mani" Rispondo, facendolo ridacchiare. Lo raggiungo e mi alzo sulle punte, lasciandogli un bacio sulle labbra lievemente bagnate e calde. Un semplice bacio a stampo, che riesce perfettamente a mandare fuori di testa ad entrambi nello stesso momento.
Lo lascio da solo in camera e un istante dopo sono già all'interno della doccia. Faccio scivolare l'acqua dolcemente sulla mia pelle, concedendole di eliminare del tutto quel velo di sale marino che mi ricopre il corpo in tutta la sua lunghezza.
Gli unici rumori che riesco a percepire sono i miei respiri rilassati e l'acqua che scorre sui vetri lievemente oscurati dal vapore.
Lascio andare la mente, permettendole di fermarsi a pensare per un po'. Il protagonista dei miei pensieri rimane, come sempre, Riccardo e all'episodio che è successo quando eravamo in spiaggia. Vorrei davvero spulciare un po' di più per sapere se ciò che mi ha detto sia la verità, ma al tempo stesso, ho realmente paura che possa andare fuori di sè e arrabbiarsi con me. Sospiro profondamente e cerco di rilassarmi. Penso sia ciò che mi serve.
Però, ogni mio singolo pensiero e ogni mia singola preoccupazione sembrano aumentare notevolmente quando torno in camera e lo trovo con lo sguardo perso nel vuoto. Sembra così fragile.
Il cuore sembra spaccarsi in due e la causa è questo suo comportamento. Proprio come qualche ora prima, ha sempre il cellulare fra le mani e gli occhi privi di qualsiasi emozione. Vederlo così e non sapere il perché è davvero difficile da sopportare.
"Riccardo?" Lo chiamo a bassa voce, cercando di attirare la sua attenzione. Lui si gira, incrociando i nostri occhi che si cercano immediatamente.
"Ehi, hai finito di fare la doccia?" Accenna un lieve sorriso, alzandosi piano dal letto per poi mettersi in piedi. Indossa soltanto i boxer e ogni muscolo del suo petto sembra essere notevolmente accentuato dalla lieve luce del tramonto. È davvero uno spettacolo bellissimo.
"Si" Rispondo semplicemente, avvicinandomi a lui a passi lenti e sotto il suo sguardo attento. "Mi dici cos'hai? Certi momenti mi sembra che tu sia in un altro mondo!" Cerco di non alzare troppo la voce e di non urlare, anche se mi riesce molto più difficile del previsto.
I suoi occhi si proiettano sul telefono che stringe fra le mani con molta pressione, e quando lo poggia sul mobile accanto a lui, mi sembra che abbia appena buttato una patata bollente. Non capisco perché l'abbia fatto, ma decido di non appesantire molto la situazione con questo dettaglio.
"Non ho assolutamente nulla! Sono solo un po' confuso su alcune scelte della mia vita. Tutto qui" Mi spiega facendo spallucce.
"Perché non mi parli di queste scelte, Riccardo? Sono la tua ragazza ed è giusto che tu lo faccia."
"Non adesso. Sto soltanto valutando per bene cosa fare. Non appena deciderò sarai la prima a saperlo" Nella sua voce riesco a cogliere un pizzico di trasparenza che riesce perfettamente a farmi venire i brividi. Avere una conversazione del genere, è davvero triste. Non mi aspettavo che succedesse davvero.
"Non puoi tirarmi fuori da tutto, penso che non ci sia cosa più triste" La mia voce è bassa, rauca, piena di tristezza.
"E invece posso. Si tratta del mio futuro e per adesso non voglio parlarne con nessuno. Ti chiedo troppo?"
Un velo di lacrime riempie i miei occhi e basta un solo movimento per farle scivolare giù per il mio viso. Cerco di trattenermi, sollevando il capo verso il soffitto e provando a cacciare via questo nodo che si fa spazio dentro di me in maniera veloce e imprecisa.
"Io e te siamo cambiati... pensavo di sbagliarmi, eppure è la dannata verità. Noi non siamo più gli stessi di un anno fa e non puoi dirmi il contrario. Non puoi farlo, dannazione!" Esclamo dopo qualche secondo di silenzio. Lui mi guarda, forse con un pizzico di tristezza che gli accarezza il viso.
"Non è vero... sai che non è così" Tenta di convincermi.
"Si invece! E questa conversazione ne è la prova. In spiaggia mi hai mentito, mi hai detto che ti era arrivato un messaggio di Edoardo, ma io sono certa che sia stata tutta un'enorme balla." Sputo. Lui scuote la testa più volte, sospirando rumorosamente, come se tutto ciò che sto dicendo fossero soltanto delle maledette bugie. Inizio a sentire una lieve rabbia farsi spazio dentro di me, ma purtroppo non posso fare nulla al riguardo. Alle mie parole, lui sospira rumorosamente. "Ho anche pensato che tu mi tradissi con chissà chi!" Lui spalanca gli occhi, rimanendo forse un po' sorpreso.
"Ma come diavolo ti viene in mente una cosa del genere? Sei scema?"
"No, non sono scema. Sono dei pensieri normalissimi che verrebbero a chiunque in una situazione del genere." Affermo. Ogni mio muscolo è attraversato da una scossa. Una terribile scossa che mi fa quasi perdere il respiro.
"Ti sbagli, Federica. Ti sbagli eccome!" Si passa freneticamente una mano fra i capelli tirandoli all'indietro con un repentino movimento.
"Beh, allora dimostramelo che mi sbaglio! Dimmi cosa ti succede, dimmi per quale maledetto motivo sei così pensieroso e dimmi cosa ti passa per la testa! Dimmelo, Riccardo! Hai bisogno di parlare e sono certa che dopo, starai, staremo meglio" Sono sull'orlo di una vera e propria crisi di pianto. Potrei scoppiare da un momento all'altro.
"Non posso" Queste due brevi parole sono una doccia fredda per me. L'ennesima di questi ultimi cinque minuti. Rimango immobile a guardarlo, sperando che mi dica qualcos'altro per farmi stare un po' meglio. Non lo fa, rimane in silenzio.
"Okay, va bene così. Mi sembra abbastanza" Riesco a dire soltanto questo, e priva di qualsiasi emozione, mi giro di spalle e raggiungo il bagno, chiudendomi lì dentro come se fosse il mio unico posto nel mondo.

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora