Il buio della sera rende scura ogni piccola cosa, portando non solo la calma in tutta Roma, ma anche un silenzio davvero assordante praticamente ovunque. Ognuno si trova nella propria casa a festeggiare il Natale con le persone che ama, proprio come me. So di non avere l'uomo della mia vita al mio fianco, ma devo farmene una ragione. Sono quasi le due di notte, sia i miei zii che i miei nonni sono andati via, lasciando me e la mia famiglia da soli, ma promettendo a tutti di rivederci domani per il pranzo di Natale.
Il mio corpo è attraversato da diversi brividi, ma fortunatamente a trasferirmi calore c'è il piumone, che si prende cura della mia pelle molto dolcemente. Ad illuminare la mia vecchia stanza c'è quella piccola lampada appoggiata sul comodino e le piccole lucine natalizie che contornano la mia villa in ogni angolo. Si, mi sento decisamente a casa. Questa sensazione mi fa più che bene, soprattutto nelle mie condizioni sia fisiche che mentali.
"Amore, sei ancora sveglia?" Mia madre fa irruzione nella mia camera con la sua vestaglia di cotone e le sue pantofole invernali, guardandomi sinceramente e con una tenerezza negli occhi, che solo poche volte possiede.
"Si, sono ancora sveglia. In realtà non ho molto sonno" Appoggio le mani sul mio ventre, accarezzandomi la pancia che sbuca fuori dal mio pigiamone nella maniera più dolce possibile.
"Va bene, tranquilla. Vuoi che ti faccia compagnia?" Si siede proprio al mio fianco, sfiorandomi il viso dolcemente. Io scuoto la testa lievemente.
"No, vai a letto. Hai bisogno di riposarti, io crollerò molto presto"
I suoi occhi castani si incrociano ai miei, dello stesso identico colore.
"Sicura, figliola?"
"Assolutamente si"
"Va bene, allora buonanotte. Se hai bisogno, mi chiami" Si china verso la mia direzione, prima di lasciarmi un dolce bacio proprio sulla guancia. Nonostante stia per diventare nonna, non smette mai di esprimere questo suo lato materno come se fossi ancora una bambina. Ma nonostante tutto, penso sia la cosa più dolce del mondo.
"Va bene, mamma. Grazie di tutto"
Si solleva, allontanandosi per poter raggiungere la porta.
"È soltanto un mio dovere" Fa spallucce, facendomi sorridere. "Ti voglio bene"
"Ti voglio bene anche io" Questo è ciò che mi sussurra un attimo prima di uscire e chiudere la porta. Sospiro delicatamente, spengo la lampada e chiudo gli occhi, provando a riposare. Le lenzuola profumano di buono, e nonostante io abbia già dormito qui ieri sera e anche la sera precedente, questo è un dettaglio che mi colpisce ogni volta. Mi rigiro diverse volte sul letto, cercando di non fare troppi movimenti che poi mi provocherebbero dolori praticamente ovunque. Non riesco a trovare una posizione comoda, ma cerco di farlo mettendomi perfettamente dritta e con lo sguardo rivolto verso il soffitto. Sembra davvero interessante anche se non ha proprio niente di speciale.
Esso inizia a conciliarmi il sonno, e quando mi sembra di star per addormentarmi, a far sussultare il mio corpo è il lieve squillo del mio cellulare. È un messaggio. La luce del display illumina l'intera stanza, obbligandomi a spalancare gli occhi senza preavviso.
I battiti del cuore aumentano notevolmente, e prima che possa scoppiarmi del tutto, appoggio una mano sul petto e mi sollevo, afferrando l'aggeggio tecnologico che ha interrotto il mio rilassamento. Quando accendo lo schermo vengo accolta da un improvviso attacco di panico. Tra il messaggio di Edoardo che mi augura Buon Natale, e quello di Simona che mi conferma di vederci domani da me, c'è quello di... Riccardo.
Giorni immensi di silenzio fatti di lacrime e sospiri contro il cuscino, e poi arriva... delicato come una rosa, fragile come il cristallo e tagliente come il vetro. Arriva lui e il mondo sembra fermarsi. Lui si fa vivo e il mio cuore esplode, forse di gioia, forse di paura. Forse di entrambe le cose.'Nonostante tutto, Buon Natale'
Questo è tutto ciò che dice il suo messaggio. Breve, intenso e terribilmente doloroso.
Sono le due e quindici di notte, eppure i suoi pensieri sono interamente rivolti su di me. La nostra storia è finita, ma lui continua a pensarmi, proprio come faccio io e continuerò a fare fino alla fine dei miei giorni.
La visione del mio schermo sembra diventare lievemente più confusa e sfocata, e quando mi rendo conto di essere in lacrime, vorrei semplicemente evadere da qui. Nonostante il tempo passi, lui continua a farmi questo effetto. È davvero strano, frustrante più che altro.
Faccio un profondo respiro con tutta la forza che possiedo in corpo, un attimo prima di digitare qualcosa sullo schermo. Sono nervosa, mi tremano le mani, faccio fatica a respirare e mi sento come se avessi appena ingerito qualcosa che non riesco del tutto a mandare giù lungo la mia gola.
Cancello diverse volte il messaggino, cercando di trovare una frase completa e giusta che non sia una di queste: 'Buon Natale anche a te, Riccardo', 'Anche a te e alla tua famiglia' o 'Buon Natale a tutti voi'.
Alla fine, tra le lacrime riesco a trovare un compromesso con me stessa. Gli rispondo con un semplice 'Buon Natale' seguito dall'alberello con le lucine colorate, in modo da regalare a questa breve frase quel pizzico di colore e serenità che le serve.
Il messaggio lo legge all'istante, e subito dopo chiude l'app di WhatsApp. Io faccio lo stesso, afferrando un fazzolettino per poter asciugare le mie lacrime. Esse mi scorrono dolcemente lungo il viso, pizzicandomi la pelle e riuscendo a renderla terribilmente fragile, proprio come un piccolo cristallo. Sospiro diverse volte, prima di appoggiare la schiena contro il cuscino e osservare il mio pancione, accarezzandolo nel contempo con entrambe le mani. "Matteo, hai visto quanto è dolce il tuo papà? Nonostante tutte le stupidaggini che mamma gli ha raccontato, io sono sempre con lui, sono sempre nella sua mente" Glielo sussurro con un filo di voce, mentre asciugo una lacrima che è appena caduta lungo la mia guancia. "È una cosa bella, no? Sapere che non mi abbia dimenticata è davvero una cosa incredibile"
Distolgo lo sguardo dal mio ventre soltanto per un momento, ed è proprio in quel momento che accade una cosa magica, una cosa che non avevo assolutamente previsto che succedesse. Non oggi almeno. Matteo mi regala la prima carezza della sua vita; lo percepisco intensamente, provando un'emozione forte, davvero impossibile da poter spiegare con una frase o con una parola. Un leggero tocco, una lieve presenza, un'immensa sensazione, che fa scoppiare il mio cuore come se fosse un piccolo fiore.
Il mio corpo viene riempito da un brivido, un brivido nuovo, mai provato prima d'ora.
Mentre le lacrime prendono il sopravvento, io ricambio la carezza al mio fagiolino, picchiettando poi le dita sul mio pancino. Lo faccio diverse volte, scostando via la maglia per fare entrare a contatto la pelle nuda e calda.
Ricevo il suo secondo movimento e mi scappa un sorriso all'istante. "Amore di mamma, ciao... è bello sapere che tu mi senta. Mi sento molto meno triste" Sorrido con dolcezza. "Non vedo l'ora di vederti e stringerti forte fra le mie braccia. Giuro che ti proteggerò da tutto"
Appoggio l'indice sulle labbra, stampando un piccolo bacio e regalandolo al mio bimbo. Il secondo dopo, mi sollevo si scatto, raggiungendo la porta per poter correre in camera dai miei genitori in modo da avvisarli su questo primo piccolo movimento del loro nipotino. Varco la soglia della stanza molto lentamente, raggiungendo il lato di mia madre, che è rannicchiata su sé stessa mentre riposa serenamente. Mio papà invece, è con la testa sepolta sotto il cuscino e i suoi respiri pensanti e irregolari si fanno spazio lungo le pareti.
Mi siedo sul materasso, tamburellando la mano contro la spalla di mia madre. "Mamma... mamma..." Sussurro a bassa voce. Lei sussulta all'istante, sollevandosi e guardandomi con occhi terrorizzati.
"Dio mio, Fede! Stai male?"
"No no, ho sentito Matteo muoversi per la prima volta" La voce trema a causa dell'intensa emozione. Non voglio dirle di Riccardo, temo che rovinerei questo momento così delicato un po' per tutti. Il suo sguardo sembra acquistare una lucidità immensa, mentre appoggia la sua mano calda su suo nipote.
"Oddio, adesso?"
Io annuisco diverse volte, prima che lei mi stringa a sé dolcemente e mi sussurri delle frasi tenerissime, in preda all'emozione. Mio padre si sveglia improvvisamente, guardandoci lievemente confuso. Quando lo avvisiamo della notizia, anche lui si tuffa fra le mie braccia, lasciandomi diversi baci fra i capelli.
Per i dieci minuti successivi, tutti e tre proviamo con insistenza a risvegliare l'attenzione di Matteo con dei lievi colpetti sulla pancia, ma lui ci ignora del tutto, costringendoci a lasciar perdere e a riposarci un po'.Buongiorno!♥️
Oggi doppio aggiornamento! Preparatevi☻😈
Buon pranzo a tutte.🍄
-Roberta
STAI LEGGENDO
Lo sbaglio migliore - Federica e Riccardo
FanficFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Due ragazzi con un obiettivo e tanti sogni nel cassetto. Tante piccole cose li porteranno a lasciarsi andare in questo amore che li lega intensamente. Si tratta di un amore strano, disperato, passionale, profond...