Capitolo 72.

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Silvia viene a prendermi alle undici e trenta proprio come avevamo detto, e devo dire che lasciare Matteo è stato davvero più difficile di come avevo immaginato. So che saranno soltanto un paio di ore senza di lui, ma la sua mancanza inizia a farsi sentire all'istante, e mentre cerco di essere pronta per tutto ciò che mi aspetta, lascio che la mia mente si rilassi un pochino.
Fa un leggero freschetto e molto probabilmente scoppierà un temporale estivo a momenti, infatti ci dirigiamo all'interno della discoteca molto velocemente, sentendo la musica più forte ed intensa ad ogni passo. Non venivo qui da tanto, troppo tempo, e l'ultima volta che l'ho fatto è stata con Riccardo.
Ed è proprio nel preciso momento in cui varco la soglia della struttura che mi sento quasi mancare la terra sotto ai piedi a causa dei diversi ricordi. Anche questo posto mi ricorda lui.
Mi guardo intorno con costanza, c'è praticamente gente ovunque, la maggior parte di loro balla, altri limonano sui divanetti, altri ancora si rifugiano in bagno per fare chissà cosa e il rimanente beve qualcosa con pochissima stabilità.
"Andiamo a scatenarci un po'?" Esclama Silvia, guardando me e Valentina, l'altra mia collega.
Annuiamo insieme, e mentre lei afferra le nostre mani per portarci proprio al centro, io mi lascio sfuggire un lieve sospiro. La musica mi rimbomba intensamente nella mente, provocandomi un immediato mal di testa, che aumenta notevolmente il mio livello di poca tranquillità.
Riesco a riprendere un pizzico di stabilità soltanto due o tre minuti dopo, cercando di lasciarmi andare e lasciar andare, non solo le mie paure ma anche i miei dannati e intensi pensieri.
Porto entrambe le mani fra i miei capelli, ondeggiando lievemente i fianchi e ballando con un pizzico di coordinazione a ritmo della melodia. La mia schiena scoperta viene evidenziata maggiormente, sia dal vestitino nero che la rende nuda e sensibile, che dalle diverse luci che la illuminano.
Inizio a sentirmi un pizzico più sensuale per la primissima volta dopo il parto, e penso che sia una delle sensazioni più belle che una donna possa provare dopo un evento del genere. Aumentare la propria autostima è sempre una cosa positiva e davvero bellissima.
Mentre la melodia mi accompagna, sento il mio corpo sciogliersi, lasciarsi andare, tornare a riprendersi quel pizzico di spensieratezza che gli serviva proprio in questo momento.
All'improvviso, percepisco una mano fredda sfiorarmi proprio una piccola parte della colonna vertebrale, provocandomi un immenso brivido proprio sull'intera parte. Percepisco all'istante di chi possa trattarsi, ma preferisco rimanere in silenzio e assaporare ogni singola sensazione che mi riempie il corpo in ogni singolo centimetro.
Semplicemente, chiudo gli occhi con lentezza. "Ricordavo il tuo corpo mezzo nudo esattamente così..." Lo riconoscerei fra mille. È Riccardo. Solo lui. Il contatto che mi ha regalato, la temperatura della sua mano, l'anello d'argento che indossa sull'anulare e il tocco delicato e potente al tempo stesso, sono dei dettagli unici, che solo lui possiede.
"Riccardo..." Riesco a sussurrare soltanto questo, sentendo quanto sia intenso quel lieve tremolio che riempie la mia voce.
"Già, sono io" Sospira contro il mio collo, riuscendo a sfiorare le giuste corde del mio cuore. La cosa che mi fa letteralmente impazzire è quel contatto particolare che i nostri corpi stanno facendo nascere: la mia schiena è a qualche centimetro dal suo petto, la sua bocca a qualche millimetro dal mio orecchio e la mia anima perfettamente incastrata alla sua.
"Perché sei qui?" Tengo gli occhi fissi su un punto e quando incontro lo sguardo di Silvia e Alessia mi scappa un sospiro. Mi lanciano la stessa occhiata maliziosa, prima di allontanarsi da noi a passi lenti e innocenti. Conoscono Riccardo, le ho parlato di lui, e so perfettamente quanto quest'incontro possa aver acceso in loro soltanto dei pensieri perversi e poco tranquilli. Ne sono più che certa.
"Ero venuto qui per bere qualcosa... tu, invece? Come mai sei qui? Mi segui?" Domanda seguendo il mio stesso tono di voce.
"No, penso proprio che sia il contrario" Rispondo senza esitare un istante. Lo sento sospirare dolcemente, prima che il mio corpo reagisca da solo: mi giro lentamente verso di lui, incontrando il suo sguardo glaciale, freddo e terribilmente bello.
La musica cambia improvvisamente, diventando lenta e delicata.
"No, io non ti seguo" Chiarisce immediatamente, sollevando le braccia lentamente e riuscendo a riportarmi alla realtà. "Dove hai lasciato Matteo?" Mi chiede con un lieve sorriso.
"Con mia mamma. Avevo bisogno di passare una serata da sola con le mie amiche"
"Interessante, Federica..."
Il mio nome pronunciato con quest'intensità è davvero una doccia di qualcosa di inspiegabile. Sul serio. "Vuoi ballare con me?"
La sua proposta mi fa immediatamente sciogliere il cuore all'istante. L'ha detto davvero?
"Perché dovrei?" Domando rapidamente.
"Beh, dovresti e basta. Non pensarci troppo" Afferma sospirando dolcemente.
"Non posso"
La voglia di unirci anche solo per un semplice ballo inizia a farsi viva, riuscendo perfettamente a far sciogliere ogni mio animo tranquillo. Ad aumentare tutto ciò è anche il suo abbigliamento. Indossa una camicia nera lievemente sbottonata e un pantalone dello stesso colore molto aderente. È qualcosa di indescrivibile. Lo giuro.
"Perché non puoi?"
"Non posso e basta... sarebbe sbagliato, Riccardo"
Siamo a qualche centimetro di distanza, che inizio a percepire davvero pochissimo. Basterebbe azzerarla del tutto per poter baciare le sue labbra così piene e rosse che tanto mi fanno impazzire.
"Non è vero"
"Invece si"
La sua mano mi agguanta un fianco con un veloce movimento, premendo il mio bacino contro il suo velocemente. Mi ritrovo completamente spalmata contro di lui, riuscendo perfettamente a percepire ogni singolo centimetro del suo corpo perfetto.
"Mollami, ti prego" Sollevo gli occhi al cielo, ma al tempo stesso premo le mani contro le sue spalle larghe, stringendole. C'è un estremo contrasto fra ciò che dico e ciò che faccio, ma non voglio farci caso. Non adesso almeno.
"No"
"Piantala"
"Perché non parliamo di tutto ciò che è successo? Ho bisogno di tornare con te per ritornare me stesso" Soltanto dopo qualche secondo mi rendo conto di seguire ogni suo movimento, che riesce a far nascere un delicato ballo che profuma tanto di favola.
Questa canzone sembra essere stata creata per noi due. Per me e per lui. Fa da colonna sonora a questo nostro momento che potrei davvero definire molto particolare.
"No"
"Mi manchi"
"Lasciami andare" Bisbiglio guardandolo per un istante. Poi sospiro dolcemente, sentendo la mia anima distruggersi pezzo dopo pezzo.
"Stringimi, ti prego"
Non so per quale dannato motivo, ma le mie mani sembrano viaggiare da sole lungo il suo collo, infatti si ritrovano completamente sommerse sul delicato ciuffo dei suoi capelli color cioccolato.
"Smettila di dirmi ciò che devo fare" Adoro questa discussione fatta di obblighi e sospiri, vorrei che non finisse mai. Per nessuna ragione al mondo.
"Tu smettila di parlare e balla con me" Mi stringe a sé ancora di più, riuscendo perfettamente a mandare al diavolo tutto il resto. "Balla con me, Federica"
Lo faccio. Ignoro ogni pensiero e muovo lentamente i fianchi, premendo la fronte contro la sua spalla dura e contratta.
Mi lascio cullare da lui come se fossi una bambina e mentre mi stringe a sé, la mia vita assume un altro colore, un po' più vivo e forte.

SBAM!😏
Rieccomi puntualissima con un altro capitolo! Spero vi piaccia.
Fatemelo sapere, mi raccomando♥️🌻
Un bacio💫
-Roberta

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora