Mi trovo in sala d'attesa da circa cinque minuti, e spiegare con calma come mi sento, mi risulta davvero molto ma molto difficile.
Il mio cuore sta per esplodere dalla gabbia toracica, le mani tremano, le paure aumentano e le certezze sembrano diminuire. Ho letteralmente paura di tutto, di ogni cosa che potrebbe succedere.
Fisso la parete di fronte a me come se fosse la mia unica salvezza in questo momento, ma ogni singolo muscolo continua comunque a rimanere instabile. Potrei davvero crollare all'improvviso per l'estrema tensione, ma voglio cercare di essere forte. Devo essere forte, sia per me che per il bambino che porto in grembo.
Edoardo mi aspetta in macchina proprio di fronte l'entrata dell'ospedale e il fatto di avere qualcuno che mi supporti in questo momento è già molto. Vorrei tanto avere Riccardo al mio fianco, ma va bene così. Ce la farò comunque.
Lui dovrebbe arrivare a Miami fra circa due ore, e onestamente non vedo l'ora che mi chiami per poter sentire di nuovo la sua voce. Spero che non si accorga quanto sia negativo e scuro il mio umore, perché non saprei assolutamente quale scusa inventare.
"La signorina Federica Carta?" La segretaria richiama la mia attenzione, eliminando ogni pensiero che mi frulla nella mente.
"Si, eccomi... sono io" Sollevo lievemente il braccio, un attimo prima di alzarmi e attirare gli sguardi delle diverse pazienti che riempiono la sala d'attesa.
"Prego, mi segua... il dottor Rossi la sta aspettando"
Io annuisco semplicemente, raggiungendola e affiancandola immediatamente. Il cuore mi balza in gola. I battiti sembrano accelerare all'improvviso e vorrei sul serio farli calmare per qualche minuto. Ho davvero bisogno di stare serena un attimo, altrimenti credo di non farcela. Sul serio. È una sensazione troppo intensa per essere vera, per essere da sola di fronte a tutto questo. Davvero.
"Buonasera, dottore" Lo saluto educatamente nel preciso momento in cui varco la soglia della grande e luminosa stanza. Un leggero tremolio mi fa letteralmente perdere il respiro e la stabilità, ma stringo le mie mani per cacciare via ogni sensazione.
"Buonasera a lei" Risponde velocemente lui. È un un uomo alto, un po' in carne, con degli occhi verdi smeraldo e un sorriso sincero sulle labbra. "Prego, si sieda"
Mi accomodo in una delle due sedie, accarezzando il mio ventre come se la creatura dentro di me potesse sul serio trasferirmi quel pizzico di coraggio che mi serve. E fortunatamente lo fa, ci riesce. Infatti qualche secondo dopo, mi ritrovo distesa sul lettino con la pancia scoperta, ad aspettare che il medico mi presenti il mio bambino per la prima volta.
Fa scivolare una piccola quantità di gel sulla mia pelle, un attimo prima di appoggiare la superficie di quel piccolo aggeggio nero che stringe fra le mani senza nessun problema. "Allora, dunque..." Inizia a bassa voce, fissando insistentemente lo schermo. Le immagini sono in bianco e nero, e nonostante io provi a focalizzare qualcosa, non riesco. Vedo soltanto delle piccole chiazze irregolari e scure, che mi confondono sempre di più. "Eccolo qui il suo fagiolino"
Indica una piccola pallina, quasi impercettibile. Eppure c'è. C'è eccome. "È di quattro settimane perfette. Il feto misura esattamente sei millimetri"
Oddio, ma è davvero impossibile tutto questo. Sei millimetri. Come può formarsi da una cosa così piccola una cosa così bella? Com'è possibile?
"Sta bene?" Questa è la domanda più frequente che mi frulla nella mente da quando ho scoperto di essere incinta, ma penso che sia tutto abbastanza normale.
"Alla grande, signorina. Sta crescendo davvero bene" Sorride, spingendo dolcemente lo strumento contro la mia pelle, forse per poter vedere con più attenzione se tutto stia andando per la direzione corretta. "Vuole sentire il battito?"
Dai vari articoli o libri che ho letto, ho sempre saputo quanto sia emozionante questo momento, ma sono certa che le parole non possano sul serio racchiudere ogni sensazione che una madre possa provare. Penso che sia davvero impossibile farlo. È un momento magico che racchiude il primo e vero incontro tra il bimbo e la propria mamma.
"Si, sarebbe davvero bellissimo"
Lui preme il dito su un tasto del macchinario, facendo risuonare un suono costante e intenso che mi fa letteralmente perdere ogni ragione.'Tum tum... tum tum... tum tum...'
Una melodia regolare, bellissima, dolce, delicata e rilassante. La melodia più bella che io abbia mai sentito.
Il mio cuore si emoziona improvvisamente, scoppiando come se avesse appena raggiunto una pressione massima. I miei occhi si ricoprono di un leggero strato di lacrime, che mi provocano la vista un po' confusa e poco chiara. Provo ad alzare lo sguardo verso il soffitto, ma non riesco a bloccare la scia di una di esse che mi scivola lungo la guancia con una delicatezza davvero infinita. Non pensavo di poter piangere, ma purtroppo le emozioni hanno preso il sopravvento. Decisamente.
"Il papà di questo piccola creaturina non c'è? Di solito non si perdono mai la prima ecografia..." Sorride il medico, cercando di riprendere in mano la situazione e farmi sorridere. Sono una palla di emozioni, per cui anche costruire una frase o qualcosa di questo tipo, mi risulta davvero più difficile del previsto.
Faccio un profondo respiro e alterno lo sguardo dal medico allo schermo che ritrae mio figlio dentro di me.
"È dovuto partire per lavoro..."
"Ah capisco" Sospira dolcemente, porgendomi un tovagliolo di carta per potermi ripulire. La mia mente è andata, e dal punto di vista psicologico mi sento di essere completamente distrutta. "Allora sarà contento di scoprire che suo figlio o sua figlia nascerà a fine Aprile o inizio Maggio"
Un sorriso commosso sorge sulle mie labbra, portando il mio cuore a battere sempre più veloce.
"Ho sempre desiderato che mio figlio nascesse in quel periodo" Ammetto, passando gli indici sotto i miei occhi per poter cacciare via ogni lacrima.
"Allora direi che avete azzeccato perfettamente il periodo per poterlo concepire" Sorride. Io annuisco, ripensando a quel preciso momento. Mi scappa un piccolo sospiro all'istante.
Questa gravidanza non è mai stata programmata, sono rimasta incinta a causa di una dannata distrazione. Ma non voglio incolpare né me, né lui. Ormai è successo e non possiamo farci assolutamente nulla. Nonostante tutto e tutti, questo bambino sarà la prima e unica conquista della mia vita. Lo giuro.
"Già, direi proprio di si"
Lui si siede sulla sedia di pelle, girando il suo corpo per poter annotare qualcosa su un bigliettino; penso che si tratti del prossimo appuntamento.
"Noi ci rivediamo fra un mese esatto... ma per qualsiasi problema, non esiti a chiamarmi. Va bene?"
Io annuisco, ringraziandolo diverse volte e lasciando il costo della visita alla segretaria, che mi regala un sorriso amichevole e mi augura di passare un buon pomeriggio.
Esco fuori velocemente, lanciando uno sguardo al cielo infinito sopra di me. In questo preciso momento mi sembra di sentire Riccardo proprio al mio fianco. Immagino che lui sia qui, a stringermi le mani e a sussurrarmi che tutto andrà bene, perché lui rimarrà qui, resterà per sempre al mio fianco.
Nell'immenso e luminoso spazio che mi circonda, incrocio lo sguardo di Edoardo, che non appena mi vede, scende giù dall'auto e mi raggiunge.
"Allora? Tutto bene?" Mi chiede velocemente, ansioso di sapere tutto quanto. Scuoto lievemente la testa per cacciare via ogni pensiero che mi ricordi Riccardo, schiudendo le labbra per rispondergli.
"Si, tutto bene. È posizionato in maniera perfetta e misura sei millimetri"
"Un batuffolino" Esclama emozionato.
Io sorrido, sperando soltanto che questi nove mesi possano passare velocemente, per poterlo avere finalmente fra le braccia. "Hai pianto?"
"Si, quando il medico mi ha fatto sentire il battito... purtroppo non sono riuscita a far finta di nulla"
"Non preoccuparti, va bene... ti accompagno al tuo b&b, così vai a riposarti" Mi cinge le spalle con il suo braccio, prendendosi cura di me come un vero amico.
"Grazie" Riesco a sussurrargli soltanto questo, prima che mi guidi verso la macchina. Il traffico ha un effetto calmante su di me, infatti crollo a dormire qualche minuto dopo, lasciando che i miei pensieri vengano del tutto archiviati.Passate un buon pomeriggio!⭐♥️
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Lo sbaglio migliore - Federica e Riccardo
FanfictionFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Due ragazzi con un obiettivo e tanti sogni nel cassetto. Tante piccole cose li porteranno a lasciarsi andare in questo amore che li lega intensamente. Si tratta di un amore strano, disperato, passionale, profond...