Il tragitto fino a casa mia è silenzioso e trasparente. Riesco a sentire soltanto i respiri rilassati di Riccardo mescolarsi a quelli miei, frenetici e pesanti.
Mi tremano le mani per colpa dell'estrema agitazione e la causa è soltanto lui con questa estrema vicinanza. Ci sono soltanto pochi centimetri a separarci, ma lo sento totalmente vicino a me.
Le sue dita picchiettano sul volante con un'estrema velocità, e nonostante io provi diverse volte a non guardarle, non riesco assolutamente a non farlo. Sembrano richiamarmi ogni dannata volta che provo a distogliere lo sguardo.
Le immagino sfiorarmi ogni singolo pezzo di pelle nuda, e per un attimo mi ritrovo a viaggiare nei ricordi, ripensando a quanto sia stata bella e intensa ogni sua carezza su di me mentre facevamo l'amore o mentre ci scambiavamo anche un semplice bacio.
"Adesso dove devo andare?" Mi domanda, scuotendo dolcemente il mio corpo per riportarmi alla realtà soltanto con la sua voce. Io distolgo lo sguardo dalle sue mani, poggiandolo sul suo viso per poter far incrociare dolcemente i nostri occhi.
"Si, umh... devi girare a destra e siamo arrivati"
Lui annuisce rapidamente, ruotando il volante verso la direzione che ho appena citato. "Parcheggia qui"
Mormora un veloce 'okay', sistemando l'auto proprio di fronte il portone di casa mia.
"Quindi adesso ho anche scoperto dove abiti... molto probabilmente verrò a trovarti più spesso" Afferma, regalandomi un sincero sorriso. Io lo guardo, non sapendo se sorridere o sospirare.
"Dovrei esserne felice?" Chiedo, guardandolo negli occhi per un secondo.
"Certo che si" Si pavoneggia, cacciando via una ciocca dei suoi capelli lievemente umida a causa dell'improvviso temporale. Io alzo gli occhi al cielo.
"Mi dispiace che tu sia completamente bagnato per colpa mia" Sussurro a bassa voce, scusandomi un'altra volta e indicando la camicia nera che indossa totalmente umida. Essa è perfettamente attaccata alla sua pelle, e la cosa mi fa letteralmente venire i brividi.
"Non preoccuparti, non è così grave"
"Vuoi salire? Così ti asciughi e poi, potrei anche offrirti qualcosa di caldo nonostante sia estate" Queste parole escono dalle mie labbra senza preavviso, riuscendo a sorprendere anche me. Non me l'aspettavo. Sul serio.
"Ci sono i tuoi... non vorrei disturbare"
"Sono certa che saranno felicissimi di vederti" Sorrido, per poi sollevare le spalle dolcemente. Mia madre lo sarà maggiormente, so che spera con tutto il suo cuore di poter rivederci insieme. "Dai, sali e sbrigati"
Apro la portiera, correndo verso la porta per evitare di bagnarmi nuovamente. Lascio scivolare la chiave lungo la serratura, entrando e sperando di ritrovare Riccardo proprio alle mie spalle. Infatti, accade esattamente così, lo ritrovo al mio fianco, che impreca quando sta per inciampare proprio sul piccolo gradino di marmo.
Chiude la porta velocemente, raggiungendomi a passi veloci e iniziando a salire le scale con una velocità davvero immensa. Sorrido senza accorgermene, e il motivo è soltanto la sua presenza.
Non appena varchiamo la soglia di casa mia, posso vederlo un po' confuso e la cosa non mi sorprende assolutamente. Penso sia normale.
È un po' impacciato e confuso, e non fa altro che sospirare, come se dovesse affrontare un importante esame all'università.
Sento il pianto di Matteo provenire dalla cucina, per cui avanzo a passi veloci verso la stanza, vedendo i miei genitori alle prese con il mio bimbo che si dimena rapidamente fra le braccia di mia mamma.
"Eccomi, sono qui" Esclamo, poggiando la borsa proprio sul tavolo. Li raggiungo velocemente, prendendo Matteo e accarezzando il suo viso, cercando di fargli sentire la mia presenza. "Shhh, amore mio... mamma è qui con te"
Lo cullo dolcemente, appoggiando il ciuccio fra le sue piccole labbra. Lui lo afferra rapidamente, sospirando intensamente. Si calma all'istante e la cosa mi fa immediatamente sorridere. Aveva solo bisogno di me.
"Credo che abbia fame, il latte che gli hai dato non è bastato per farlo saziare del tutto" Osserva mia mamma, ipotizzando qualche possibile motivo di questo pianto isterico di suo nipote.
"Si, sicuramente" Le sorrido io. Mio padre sospira, accarezzando dolcemente la manina di Matteo, che gli stringe l'indice con una dolcezza e una tenerezza che solo i bambini possiedono.
Ad interrompere questo momento è Riccardo, che varca la soglia della cucina a passi lenti e silenziosi, mormorando una semplice frase con una quantità d'imbarazzo davvero estrema.
"Buonasera a tutti"
Una scia di confusione e sorpresa riempie i volti dei miei genitori, e penso che anche questo piccolo dettaglio sia assolutamente normale.
Girano il capo verso di me proprio nello stesso momento, chiedendomi una spiegazione anche piccola. "Scusate per l'intrusione"
"Oh no, Riccardo. Siamo felici di vederti" Esulta mia madre a bassa voce, cercando di non interrompere questa tranquillità improvvisa di Matteo. È felice, posso vederlo. "Stai bene?"
"Abbastanza, ho accompagnato Federica qui... ma adesso vado via, è giusto che sia così"
I suoi occhi celesti si incrociano ai miei, e per un attimo vengo accolta da una scia immensa di tristezza, che purtroppo non riesco a fermare in nessun modo.
"No, stai sereno, ragazzo! Ci fa piacere averti qui" Questa volta a rendere la situazione lievemente più leggera è proprio mio padre, che si avvicina a Riccardo per salutarlo. "Com'è andata in America? Devo dire che abbiamo molto sentito la tua mancanza" Gli regala una lieve pacca sulla spalla e un abbraccio amichevole, che riescono a rendere ogni cosa un po' più salda del previsto.
Le sue parole mi fanno esplodere il cuore. Vederli così sereni è davvero il regalo più bello che la vita potesse farmi.
"Anche io ho sentito moltissimo la vostra mancanza. Comunque in America è andato tutto bene, è stata un'esperienza magnifica" Gli risponde lui immediatamente.
"Ne sono contento"
"Bene, noi vi lasciamo tranquilli... andiamo in salotto. Se avete bisogno ci chiamate" Sorride mia madre, cercando di trovare una scusa plausibile per farmi rimanere da sola con l'uomo che amo. Vorrei tanto ringraziarla con gli occhi, ma lo sguardo di Riccardo è costantemente poggiato su di me e questo piccolo dettaglio complica davvero ogni cosa.
"Va bene, mamma. Grazie"
Scappano via dalla cucina in meno di un secondo, e se da una parte la cosa mi rasserena, dall'altra parte, il pensiero di rimanere con Riccardo e Matteo completamente da sola mi causa un'ansia davvero sconfinata.
"Mi piace questa casa..." Osserva il ragazzo dagli occhi azzurri dopo qualche secondo, guardando con costanza il posto in cui si trova. Dalle sue labbra scappa un piccolo sorriso.
"Grazie, è piccola ma davvero confortevole" Affermo in un sospiro, sedendomi sulla sedia lentamente. Guardo Matteo che si lascia sfuggire un lieve piagnucolio. "Non stare lì impalato... vieni qui" Lo incito, cercando di farlo sentire a suo agio.
Lui ridacchia avvicinandosi a me e sedendosi proprio al mio fianco. "Tienimi Matteo che vado a prenderti il phon. Hai bisogno di asciugarti" Affermo, sollevandomi per poi poggiare il mio bimbo proprio fra le sue braccia. Lui lo stringe a sé e penso che non esista un'immagine più bella di questa. Matteo è insieme al suo papà e questa cosa fa letteralmente esplodere il mio cuore. È una sensazione troppo grande per poterla spiegare.
Gli sorrido e raggiungo il bagno a passi rapidi, prendendo il phon dallo scaffale. Sospiro e ritorno in cucina, con il cuore tremante e l'anima felice. I miei occhi si incrociano lentamente a quelli si Riccardo, provocandomi una o due scosse intense proprio alla spina dorsale.
"Cerca la tua tetta" Ride, indicando Matteo che sfrega il viso contro il suo petto. "Questo pargoletto è davvero molto affamato"
Io scoppio a ridere, appoggiando il phon sul tavolo e prendendo in braccio mio figlio molto delicatamente. Mi siedo sulla sedia soltanto per far scivolare via la bretellina del mio vestitino, riuscendo a percepire lo sguardo di Riccardo scivolarmi addosso. La cosa mi fa imbarazzare all'istante.
Sento un sospiro scappare dalle sue labbra, prima che si giri verso la cucina per poter inserire la spina all'interno della presa di corrente.
"Vuoi che me ne vada lì dentro? Ti vergogni?" La sua voce è bassa, quasi triste.
"No, perché dovrei? Mi hai già vista nuda, no?" Sussurro a bassa voce, mentre faccio scorrere il reggiseno verso il basso. Uno dei miei seni viene completamente scoperto, catturando i suoi occhi curiosi e piccanti.
Deglutisce rumorosamente, facendomi ridacchiare.
I ricordi passati mi invadono la mente, ma cerco di ignorarli.
"S-si, ti ho già vista nuda... ma temo che questa volta sia completamente diverso"
"Beh, molto probabilmente lo è davvero, ma non m'importa"
Detto ciò, tolgo il ciuccio a Matteo e lo avvicino al mio seno, lasciando che le sue labbra si chiudano attorno al mio capezzolo lievemente dolorante. Sospiro dolcemente e guardo Riccardo, immobile proprio di fronte a me.
"Neanche a me, Fede. Neanche a me"
Io sorrido, mordendomi il labbro dolcemente. Lui smette di guardarmi soltanto per accendere il phon, per poi ritornare ad incrociare i suoi occhi nei miei, che sembrano assomigliare molto a due piccole calamite innamorate.Bene bene😏
Preparatevi che sta per succedere qualcosa...
Vi auguro una buona serata♥️
Baci🌻
-Roberta
STAI LEGGENDO
Lo sbaglio migliore - Federica e Riccardo
FanficFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Due ragazzi con un obiettivo e tanti sogni nel cassetto. Tante piccole cose li porteranno a lasciarsi andare in questo amore che li lega intensamente. Si tratta di un amore strano, disperato, passionale, profond...