Apro gli occhi improvvisamente, incontrando soltanto il buio. Temo che sia già notte e quando lancio uno sguardo proprio sulla piccola sveglia digitale proprio accanto a me, i miei pensieri vengono confermati. Sono le due e dieci e le mie forze sono praticamente pari a zero. Non ho cenato e non ho nessuna voglia di farlo. La mia pancia è attraversata da un leggero tremolio, i miei respiri sono un po' irregolari e questa nausea persiste già da un po', aumentando sempre di più la mia stabilità fisica. Sono distrutta e la causa è soltanto quel maledetto e forte litigio con Riccardo. Vorrei risolvere tutto quanto come fanno le fate, con una filastrocca magica e via! Eppure non è così, niente si risolve in questo modo, soprattutto in una circostanza di questo tipo. Ci siamo urlati contro come mai prima d'ora, dicendoci ogni singola cosa che attraversava la nostra mente in quel momento. Tutto ciò mi fa stare male, ma non mi pento di nulla. Gli ho detto tutto ciò che pensavo ed è giusto che sia andata in questo modo.
Mi sento il viso come se fosse un cristallo e temo che la causa siano soltanto tutte le lacrime versate. Mi bruciano terribilmente gli occhi, per cui avverto un eccessivo bisogno di sciacquarmi il viso. A passi lenti e silenziosi esco dalla mia camera, avanzando verso il bagno e sperando che Riccardo continui a dormire. Quando riesco ad arrivare a destinazione, mi scappa un piccolo sospiro di sollievo e non appena l'acqua fresca mi sfiora la pelle e una parte del collo, vorrei che questo momento non finisse mai. Una lieve sensazione di piacere mi pervade, facendomi scappare un piccolo sospiro dalle labbra. Lo soffoco poggiando due dita sulla bocca, tamponando poi ogni singola goccia con un asciugamano. Ho le pelle così terribilmente sensibile che mi fa quasi male. Non riesco a far nulla per poter stare meglio sia fisicamente che mentalmente, e questa cosa mi distrugge ancora di più. Tutto questo è davvero frustante.
Due minuti più tardi, riesco fortunatamente ad arrivare in cucina, e la cosa mi fa rasserenare parecchio. Riccardo dorme, il silenzio e la calma regnano, rendendo un pizzico più serena anche me. Quando sto per bere un sorso d'acqua dalla piccola bottiglia appoggiata proprio sul tavolo, sento una strana presenza proprio di fronte a me, e non appena sollevo il capo, il ragazzo appena citato nei miei pensieri appare come per magia, riempiendo il mio sguardo vuoto e triste. Mi sento una bambina in difficoltà e odio questa cosa. Non so come comportarmi, l'unica cosa che vorrei fare è sparire da qui. So che mi dirà qualcosa e da lì faremo sicuramente nascere l'ennesima discussione.
"Non riesci a dormire?" Il tono della sua voce bassa e roca risuona nel piccolo appartamento, provocandomi una piccola scossa proprio alla schiena.
"Ho dormito soltanto qualche ora... adesso non riesco più, tu?" Non lo guardo negli occhi e penso che questo piccolo dettaglio sia un bene. Molto probabilmente, crollerei come un castello di carte improvvisamente.
"Neanche io" Lo sento sospirare e mentre bevo un sorso della mia acqua, nel silenzio sento le sue labbra schiudersi dolcemente. Sta per dirmi qualcosa. "Stavo pensando di andare via da quest'appartamento... manca ancora una settimana e sopportare questa freddezza che ci separa non è proprio nei miei obiettivi e neanche nei tuoi, credo" La sua frase sembra rimbombare diverse volte nella mia mente, uccidendomi come se avessi una lama conficcata nel cuore. Cosa vuol dire? Perché non riesco a comprendere le sue parole?
"Vuoi andartene?" Cerco di non far spezzare la mia voce, e quando ci riesco, sospiro dolcemente.
"Si, penso sia giusto farlo. Abbiamo bisogno di pensare... sul serio però"
"Non ha nessun senso" Gli dico sinceramente. Un pizzico di tristezza prende il sopravvento. Perché deve dire tutto questo?
"Fidati, ce l'ha eccome... separiamoci per un paio di giorni. Prima di partire ti giuro che ci rivedremo"
"Per fare cosa, scusa? L'hai detto anche tu, dobbiamo prenderci una pausa!" Sollevo le spalle lentamente, incontrando il suo sguardo che mi causa un lieve brivido proprio alla spina dorsale. Vorrei davvero urlare per delle ore infinite, ma preferisco rimanere in silenzio, soffrendo con assoluta indifferenza.
"Per sussurrarci un arrivederci"
"Questo è da vedere" Chiarisco immediatamente. Sento il mio cuore pulsare ad una velocità intensa, e per un attimo vorrei semplicemente farlo calmare un po'. "E comunque, preferisco che tu rimanga qui... io prenderò una stanza non molto lontana"
Onestamente stare qui senza di lui non mi stuzzica parecchio. Questa casa non sarà più la stessa senza di Riccardo. Io non sarò più la stessa senza Riccardo.
Durante tutta la sua permanenza in America soffrirò davvero da morire, ma purtroppo non posso farci nulla.
Vorrei soltanto capire la reale motivazione di queste sue scelte, ma sono certa che non troverò mai la risposta giusta. Penso sia improbabile sotto tanti punti di vista.
"No, perché? Rimani tu qui. Non voglio che la tua vita si confonda improvvisamente a causa mia"
"Si è già confusa, Riccardo. Per cui ascoltami e lasciami andare. È molto meglio così" In questo momento la mia dannata vita è uno sfondo nero. Non c'è nessun puntino bianco, nessuna luce che potrebbe, in qualche modo, illuminare quell'immenso buio. Sento di non avere nessuna scia di felicità, nulla di nulla. Il legame fra me e Riccardo è sempre meno intenso, e questa cosa mi distrugge ogni secondo di più. Credo di non poter sopportare tutto questo.
"Fai ciò che ritieni più giusto. Ma voglio che tu sappia che nonostante io stia prendendo la decisione di interrompere la convivenza, desidero semplicemente passare gli ultimi momenti qui, soltanto con te e nessun altro. Che sia in giro per Roma, sul letto, sul divano, a guardare un film o a fare l'amore. Non importa come, ma l'importante è che io lo faccia"
"No, voglio iniziare a mantenere le distanze. Ti prego di non complicare le cose, Riccardo" La mia voce continua a mantenersi bassa e roca. I suoi respiri sono terribilmente intensi, e la cosa mi distrugge. "Io andrò via da qui, tu partirai... quando e se tornerai a Roma, ci vedremo"
"Io ho bisogno di sentire la tua presenza in questi mesi che mi aspettano. Non puoi lasciarmi andare! Desidero soltanto che tu mi sostenga anche da lontano, voglio solo questo" Le sue parole riescono perfettamente a sfiorare il punto più fragile del mio cuore, riuscendo a farmi sfiorare un punto indefinito del cielo. Sento i miei occhioni scuri riempirsi di lacrime, e mentre una tristezza improvvisa si accumula all'interno della mia anima, cerco in tutti i modi di non distruggermi.
Sicura di ciò che sto per fare, faccio un passo verso di lui e allungo una mano sulla sua guancia, permettendo alla nostra pelle di sfiorarsi con dolcezza.
I nostri occhi incastrati, i nostri petti attaccati e i nostri cuori ancora mano nella mano. Dio, amo questo ragazzo davvero da impazzire. Come non ho mai amato nessuno. Giuro.
"Io sarò sempre con te. Ci sentiremo, chiacchiereremo e faremo delle lunghe videochiamate... ma iniziare a stare lontani è corretto per tutti e due. Fidati" Glielo dico con un filo di voce, mentre continuo a regalargli delle lieve carezze.
"Mi fido"
"Lo so" La sua fronte si scontra con la mia, mentre assaporo milioni di sensazioni attraversarmi il corpo. Lo fanno con una dolcezza incredibile, mozzandomi il respiro. Sorrido senza accorgermene, pensando soltanto a quanto mi mancherà. Forse più di tutti, più dell'aria stessa. "Ho bisogno di riposare... e dovresti farlo anche tu" Gli dico sinceramente, pressando le labbra in una linea sottile subito dopo. Annuisce semplicemente, spezzando questo contatto fisico e visivo che ci legava già da qualche secondo. Lascia scivolare le sue braccia lungo i fianchi, facendo un passo all'indietro, un po' impacciato. "Buonanotte, Riccardo"
"Buonanotte, Federica"
La freddezza emerge e l'amore che ci ha sempre circondato da mesi interi, sembra essersi disintegrato come un asteroide nell'atmosfera. È tutto così terribile, che assomiglia molto a quegli incubi che facevo da bambina.
Ma in quel caso bastava soltanto un pizzicotto per ritornare alla realtà, questa volta invece, non basta. Non basta nulla. Siamo terribilmente lontani, stanchi e tristi, e temo che non si possa fare assolutamente nulla al riguardo.
Mi giro di spalle qualche secondo dopo, raggiungendo camera mia, soltanto per riposare un po' e lasciare che tutte queste brutte emozioni scivolino giù dal mio cuore. Onestamente è tutto ciò che voglio.Che disastro🤦♀️🤦♀️
Comunque buongiorno a tutte!♥️🥠
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo. Baci.
-Roberta
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Lo sbaglio migliore - Federica e Riccardo
FanfictionFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Due ragazzi con un obiettivo e tanti sogni nel cassetto. Tante piccole cose li porteranno a lasciarsi andare in questo amore che li lega intensamente. Si tratta di un amore strano, disperato, passionale, profond...