Da diversi minuti, la mia mente non fa altro che ripetere ogni singola parola che mi ha sussurrato Riccardo proprio di fronte il Colosseo. Era così sincero, che mi sembrava quasi surreale.
Sapere che anche lui definisca intenso il nostro rapporto, mi tranquillizza. Davvero parecchio. Non è soltanto una mia impressione, e anche se non siamo il massimo a decifrare di che cosa si tratti, la cosa importante è sapere che ci sia.
"Vuoi altro da mangiare o va bene così?" Mi chiede, mentre mangiucchia la sua pizza rigorosamente condita con prosciutto crudo e rucola.
Nel momento in cui l'ha ordinata, le sue parole sono state queste: 'sono un tipo tradizionale, ordino questa pizza da quando avevo cinque anni... non chiedermi il perché'.
Io sono scoppiata a ridere, dicendogli che anche io faccio lo stesso, ma a differenza sua, sono il team margherita. Vada per le cose semplici, no?
"No, va bene così... non so se riuscirò neanche a mangiare questa" Sospiro, indicandola. Lui mi guarda, alzando poi gli occhi al cielo.
"Esagerata"
Io gli colpisco il braccio scherzosamente, mentre taglio un altro pezzetto del mio cibo. Ad ogni boccone il gusto sembra un po' più delizioso di quello precedente. Sembra una stregoneria o qualcosa del genere.
Mentre gustiamo con precisione la nostra cena, non parliamo molto, ci guardiamo soltanto negli occhi per alcuni secondi. Osservarlo mentre deglutisce con lentezza, chiude gli occhi e respira profondamente, è davvero una scena impossibile da descrivere. Ha una sensualità nel farlo che sembra essere perfetto e lineare in ogni sua mossa. Non so come diavolo faccia, vorrei tanto chiederglielo, ma penso che sia meglio rimanere in silenzio. Piuttosto che fare domande banali, vado dritta al punto, cercando di conoscere ogni suo lato che ancora mi tiene nascosto.
"Riccardo?" Lo chiamo a bassa voce, sollevando dolcemente il capo verso di lui. Trovo il suo sguardo l'istante dopo.
"Si?"
"Posso farti una domanda?"
"L'hai già fatta" Mi prende in giro, facendomi l'occhiolino. Io alzo gli occhi al cielo, accavallando le gambe e bevendo un sorso della mia coca cola con molta lentezza.
"Parlo sul serio"
Lui scoppia a ridere, mentre si lecca le labbra lentamente.
"Vai, spara"
Con un colpo di tosse mi schiarisco la voce, cercando di apparire quanto più naturale possibile.
"Dunque... sei mai stato innamorato?" Nel preciso momento in cui queste parole lasciano le mie labbra, posso vederlo un po' sorpreso, e me ne rendo conto dal modo in cui fa guizzare i muscoli delle sue spalle e sospira freneticamente. Probabilmente non se l'aspettava, e posso assolutamente capirlo. Se la situazione fosse stata contraria, avrei avuto la stessa reazione.
"Perché me lo stai chiedendo?"
"Beh, dobbiamo cercare di conoscerci, no? Tanto vale farlo bene" Sollevo le spalle dolcemente, sorridendo subito dopo. Sono orgogliosa della mia risposta. Lo vedo sorridere, e mi rendo conto di quanto io sia stata brava a tenergli testa.
"Bella risposta, bambolina" Afferma. Ignoro il nomignolo che mi ha appena assegnato, e continuo a guardarlo, mentre porto alla bocca un altro pezzettino della mia pizza.
"Allora?" Sussurro, aspettando che mi risponda.
Prima di iniziare a parlare, tampona le sue labbra con il tovagliolo di stoffa, prende un profondo respiro e si passa una mano fra i capelli, tirandoli all'indietro.
"Non credo di essere mai stato innamorato di qualcuno... ho avuto qualche storia, ma nulla di serio. Di solito ho sempre avuto dei rapporti molto particolari con le donne"
So cosa intende, ma ho bisogno di avere una conferma.
"In che senso 'particolari'?" Lo guardo negli occhi, appoggiando entrambe i gomiti proprio sulla superficie del tavolo.
"Era soltanto un circolo vizioso... e il sesso era l'unico protagonista. Con la maggior parte di loro, organizzavamo un incontro soltanto per andare a letto insieme" Mi spiega. Ignoro quella fitta di improvvisa gelosia che mi ha appena varcato l'anima, e sospiro. Non so per quale dannato motivo, ma sapere certe cose mi fa ribrezzo. "Avevo una ragazza diversa ogni settimana... e ognuna di loro stava perfettamente al mio gioco. Non ho mai provato la sensazione di amare qualcuno... ma forse perché non ho mai preso sul serio la situazione"
"Adesso sei cambiato, immagino..."
"Direi proprio di si, non credi?" Esclama, facendo spallucce. "Dopo l'incidente ho smesso di usare le ragazze per questi dannati scopi personali, e ho cercato di concentrarmi soltanto sui miei sogni" Continua. Mi sta aprendo una piccola parte della sua vita, del suo passato e del suo cuore, e la cosa mi fa sorridere. "Non ho solo smesso di bere, ma anche di frequentare la gente sbagliata. Da tre anni a questa parte sono diventato una persona migliore e sono felice di questo" Mi dice, mantenendo sempre lo stesso tono di voce. "Sono migliorato molto... soprattutto caratterialmente"
A questa sua ultima frase, sollevo un sopracciglio, ridacchiando piano. Lui mi segue immediatamente.
"Ahia, non proprio... quando ci siamo conosciuti sei stato davvero scorretto e maleducato con me" Gli ricordo, permettendomi di correggerlo senza nessun problema.
"Hai ragione, ma mi sono ripreso abbastanza in fretta" Si vanta lui, facendomi sorridere immediatamente.
"Si, diciamo di si" Gli concedo, con un sorrisino divertito.
"Ma penso proprio che sia stato un bene che io l'abbia fatto" Continua. I suoi occhi sono perfettamente incastrati ai miei, caldi, dolci e anche un po' sensibili.
"Perché?"
"Se non mi fossi comportato in quel modo, probabilmente non saresti qui con me"
"Mmh, molto probabile" Lo lascio con il beneficio del dubbio. Afferro il calice e lo giro fra le dita, fissando il suo viso mentre arriccia dolcemente le labbra.
"Ne sono certo. Sei attratta da me, Federica... e penso che uno dei tanti motivi sia principalmente il mio carattere oscuro e particolare" Non posso assolutamente dire il contrario. L'ho sempre pensato. Dal primo momento in cui l'ho visto, ho trovato un dettaglio importante che mi portava costantemente a stargli vicino. "Oltre alla bellezza incredibile che possiedo" Si pavoneggia, dopo qualche secondo, facendomi ridere.
"Quanto sei modesto, Riccardo!"
"Beh, lo sono per entrambi. Non credo che tu abbia tutta questa grande autostima"
Beh, in effetti è vero. Probabilmente sbaglio, lo so... ma purtroppo non riesco a variare questo pensiero.
"Beh, in un certo senso si"
"Dovresti averla invece... sei davvero bella, Fede" Per un attimo torna serio. Le sue parole riescono a fermare il mio cuore. È la prima volta che mi dice una cosa del genere, e posso assolutamente confermare quanto sia alta la quantità del mio imbarazzo. "Gentile quando vuoi, e sexy tutte le volte"
Cosa diavolo è? Un mix di lusinghe per farmi morire? La mia anima non fa altro che tremare da impazzire, aumentando la mia sensibilità fisica.
"Smettila con tutti questi complimenti" Farfuglio, abbassando dolcemente lo sguardo e appoggiando poi le dita proprio sul mio viso per nascondermi.
"È la verità, io non dico bugie" Si difende.
"Non lo metto in dubbio, ma-"
"Va bene, la smetto. La smetto" Si arrende, sollevando in contempo le spalle. Posiziona le mani giusto sotto il mento, incrociando i suoi occhioni nei miei. "E dimmi un po', Federica..." Inizia a bassa voce qualche secondo dopo, curvando dolcemente le spalle verso il tavolo.
Una sensazione di calma apparente mi pervade piano piano, riuscendo perfettamente a farmi assaporare un pizzico di tranquillità. "Tu sei mai stata innamorata?"
Io sospiro piano, guardando le sue iridi guizzare in ogni angolo del mio viso. Mi mordo il labbro inferiore e respiro profondamente, provando, con un pizzico di stabilità a raccontargli qualcosa sul rapporto che ho io con l'amore.
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Lo sbaglio migliore - Federica e Riccardo
FanfictionFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Due ragazzi con un obiettivo e tanti sogni nel cassetto. Tante piccole cose li porteranno a lasciarsi andare in questo amore che li lega intensamente. Si tratta di un amore strano, disperato, passionale, profond...