Capitolo 85.

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Federica.

Alla fine della fiera, Riccardo aveva ragione. È andato tutto per il verso giusto, e son bastati circa quattro giorni per poter fare le cose per bene. Ha parlato con il suo amico medico e quando quest'ultimo gli ha detto di non aver trovato nessuna segretaria, lui si è prontamente offerto per entrambi.
Il dottore ha voluto conoscermi, e alla fine del nostro primo incontro non ha avuto nessun dubbio, dicendo ad entrambi quanto fossimo giusti per questo lavoro.
È davvero una brava persona, ad occhio e croce avrà circa trent'anni... ma è davvero corretto, esperto e professionale. Sono davvero contenta di lavorare con lui, e lo è anche Riccardo. Posso notarlo senza nessun problema.
Infatti, dall'estrema felicità, non appena siamo usciti fuori dallo studio, mi sono tuffata fra le braccia del padre di mio figlio, ringraziandolo con tutto il cuore per tutto ciò che sta facendo. Non è da tutti. Davvero.
Ma la cosa che mi rasserena parecchio non è soltanto il fatto di aver trovato un piccolo lavoretto per poter essere indipendente, ma anche di essere perfettamente organizzata con i turni. Io andrò a lavorare al mattino, mentre Riccardo al pomeriggio. Per cui, la situazione con Matteo sarà molto più ordinata del previsto, e di questo ne sono davvero contentissima. So perfettamente che avrò l'università, ma cercherò di organizzarmi al meglio. Devo assolutamente farlo.
E adesso eccomi qui... mentre lascio scivolare con lentezza il lucidalabbra sul mio labbro inferiore, rendendo il mio aspetto nettamente migliore. Mi sistemo i capelli con le punte delle dita, prima di prendere un profondo respiro e uscire dal bagno, incontrando lo sguardo di mia madre che mi osserva quasi estasiata e anche un po' orgogliosa. "Wow, figlia mia... sei bellissima"
"Grazie, mamma" Lancio un ultimo sguardo al mio riflesso sullo specchio posizionato proprio in salotto, riuscendo a sentire quel pizzico di femminilità emergere dentro di me. Per questa giornata ho scelto di indossare un vestitino nero molto semplice e delicato e dei tacchi dello stesso colore. L'abito non è molto corto, scivola dolcemente poco sopra le ginocchia e nonostante io cerchi di far finta di nulla, è normale che io mi senta così strana. Non indosso molto spesso queste cose, per cui quella volta che decido di farlo, mi sento davvero un pesce fuor d'acqua. Adoro le cose semplici e comode, che sia un paio di jeans o una tuta, basta che sia un indumento fresco d'estate e caldo d'inverno. Ecco tutto.
"A che ora viene a prenderti Riccardo?" Mi domanda mia mamma, per poi sistemare Matteo proprio all'interno della sua culletta. Sono solo le otto del mattino, eppure le forze del mio bimbo sono davvero massime.
"Dovrebbe venire tra pochissimo, credo"
"Okay, perfetto" Afferma, per poi sospirare lentamente.
Infatti accade esattamente così: l'istante successivo, lo schermo del mio cellulare si illumina a causa di un messaggio che mi è appena arrivato. Lo afferro immediatamente, lasciando scivolare i miei occhi lungo la breve scritta. È Riccardo.

'Buongiorno! Sono qui sotto... scendi'

Il messaggio è piccolo ma intenso, e non appena lo analizzo per bene, mi scappa un sincero sorriso. Sapere che lui sia con me praticamente sempre in questi ultimi giorni, mi rende la persona più felice di tutto il mondo. So perfettamente che comunque finirà, non andrà via. E penso proprio che non esista una certezza più bella.

'Arrivo'

"Bene, io devo andare... Riccardo mi aspetta giù" Le dico a mia madre, un attimo prima di afferrare la mia borsa e lasciare un delicato bacio sulla fronte di Matteo. "Mamma torna a pranzo. A più tardi, amore mio" Gli sussurro dolcemente, ispirando intensamente il suo dolce profumo che sembra calmare all'improvviso quell'immensa agitazione che mi pervade già da qualche ora.
"In bocca al lupo, Fede" Mi sussurra mia madre, appoggiando delicatamente una mano sulla mia spalla. Io stringo il suo corpo in un delicato abbraccio, baciandole le guancia amorevolmente.
"Crepi. Mi raccomando a Matteo, fai attenzione"
"Si, tranquilla. Ti saluta papà, oggi è andato a lavoro molto presto" Sussurra con dolcezza. Io annuisco, prima di lanciare un ultimo sguardo al mio bimbo e sorridere come una scema. Sembra un piccolo orsetto; è così rilassato e sereno che vorrei osservarlo per sempre, ma purtroppo il dovere mi chiama. Devo andare.
"A più tardi"
Un minuto più tardi, chiudo la porta del palazzo alle mie spalle, provando in tutti modi a star calma e rilassarmi. Chiaramente non ce la faccio, ma la cosa non mi sorprende. Prendo un profondo respiro, ma l'aria sembra bloccarsi proprio alla gola quando il mio sguardo si poggia proprio su Riccardo. È appoggiato proprio contro la portiera della sua auto, con le braccia incrociate al petto, lo sguardo perso e un sorriso delicatissimo sulle labbra, che vorrei tanto baciare fino allo sfinimento. Dio mio.
La sensazione del suo sguardo così piccante e pungente sul mio corpo, mi fa letteralmente andare a fuoco, lasciando che il mio viso si infiammi come se fosse appena stato travolto da un immenso fuoco. Mi avvicino a lui a passi lenti e anche un po' incerti, cercando di scaricare tutta l'ansia stringendo il mio iPhone fra le dita.
"Ehi, buongiorno... sei incantevole stamattina" Sussurra guardandomi, mentre fa un passo verso di me per poi allungare la mano proprio sul mio fianco. Il contatto è semplice e diretto, e questi lievi dettagli mi fanno letteralmente venire i brividi. Dio mio, nonostante passi il tempo, il mix del suo sguardo e del suo tocco mi causa il batticuore. Tutto ciò è terribilmente assurdo.
"Grazie, anche tu"
Mi prendo più di due secondi per poterlo ammirare senza nessun problema, e non posso non notare le sue labbra curvarsi in un sorrisino soddisfatto. Indossa un pantalone nero e una camicia bianca, e quel ribelle ciuffo dei suoi capelli che gli ricade sulla fronte, riesce a regalargli quell'aria da cattivo e ribelle ragazzo. "Sei pronta? Possiamo andare?"
"Si, andiamo" Sospiro, cercando di stare tranquilla. La vicinanza con Riccardo fa notevolmente diminuire questa cosa, e vorrei ucciderlo a cazzotti. Letteralmente.
"Sei agitata?" Mi domanda, mentre mi apre la portiera e aspetta che io salga all'interno dell'auto. Lo faccio, ma solo dopo averlo guardato per un istante. Mi correggo: aver guardato i suoi occhioni azzurri e bellissimi per un istante.
Riesco ad acquistare un pizzico di forza, che riesce a farmi andare avanti in questa giornata così importante e particolare per me.
"Secondo te?" Lo stuzzico, ridacchiando. Lui mi guarda, scoppiando in una fragorosa risata che coinvolge anche me l'istante dopo.
"Si, immagino di si" Fa spallucce, facendo una tenera smorfia.
"Risposta esatta!" Esclamo. Queste due parole sono seguite da un simpatico sorriso e mentre continuo a guardarlo con costanza, la sua mano si appoggia proprio sulla mia guancia, lasciandole una delicata carezza che profuma di emozione pura.
Io chiudo le palpebre dolcemente, assaporando ogni minuto mentre mi accarezza. Poi le sue labbra si poggiano inaspettatamente sulla mia fronte, riuscendo a far esplodere il mio cuore, ormai del tutto impazzito e folle a causa sua. "Stai tranquilla... andrà tutto alla grande. Io sarò con te. Lo sai, vero?"
"Lo so" Annuisco dolcemente, fissando i suoi occhioni che sembrano richiamarmi ogni volta che distolgo lo sguardo.
"Ecco, allora stai serena" Continua poi, sempre a bassa voce. "Hai fatto colazione o vuoi mangiare qualcosa?"
"No, sto bene così... possiamo andare" Lo rassicuro, mentre entro in auto, lasciando che la sua mano si appoggi proprio sulla portiera per sostenerla.
"Bene, allora andiamo..." Raggiunge il lato del guidatore l'istante successivo, e prima di accendere il motore, cerca il mio sguardo, che trova immediatamente. Ci rassicuriamo a vicenda e con una dolcezza infinita, e questa cosa mi fa letteralmente esplodere il cuore. Prima piano piano e poi all'improvviso, proprio come se fosse un tuono improvviso proprio al centro del cielo.

Buon pomeriggio!♥️
Scusate per la mia assenza, ma non ho avuto un attimo libero per poter rileggere il capitolo e pubblicarlo.
Giuro che tornerò attiva.⭐
Vi mando un bacio🌹
-Roberta

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora