I giorni qui a Roma passano velocemente. Volano in una maniera così rapida che quasi mi confonde.
È andata via un'altra settimana, che è finalmente riuscita a portare un po' di calma nella mia vita. Almeno per ora.
Come sempre, il pensiero di Federica è costantemente nella mia mente, ma il fatto che io non l'abbia più vista dall'ultima volta al mare, credo che sia stato un vero e proprio bene per entrambi.
Ma non nego che ogni volta che vado in centro, cerco il suo viso tra la folla, ma purtroppo non riesco mai a beccarlo. Noto milioni e milioni di volti, tutti tranne il suo.
Adesso sono al supermercato, e anche qui, spero con tutto me stesso di vederla.
Lascio scorrere lo sguardo lungo gli scaffali dei prodotti e non appena trovo le caramelline che stavo cercando, mi lascio sfuggire un lieve sospiro di sollievo.
Proprio nel momento in cui faccio scivolare la piccola bustina di plastica all'interno del carrello, i miei occhi vengono catturati da due castani. Mi rendo conto all'istante che non appartengono a Federica, ma alla signora Maria, sua mamma.
Le sue braccia stringono Matteo con delicatezza, e per un secondo spero soltanto che Fede sia qui, magari a qualche metro da noi.
"Ciao, Riccardo!" Mi saluta educatamente, sollevando la mano e scuotendola dolcemente verso la mia direzione. Al contempo si avvicina, riuscendo a strapparmi un vero e proprio sorriso. È bello continuare a mantenere il rapporto nonostante tutto.
"Buongiorno, signora Maria. Tutto bene?" Le domando. Lei mi lascia due piccoli baci proprio sulle guance, con un'educazione e un rispetto di quantità davvero infinite. Io abbasso lo sguardo verso Matteo, incontrando i suoi piccoli e azzurri occhietti. Dio mio, questo bambino è di una bellezza davvero incredibile.
La prima volta che l'ho visto, non sono riuscito a focalizzarlo per bene, per cui solo adesso posso notare tutti i suoi piccoli particolari. Ha la stessa forma del nasino di Federica.
È il ritratto della tenerezza. Sul serio.
"Tutto bene? Tu come stai? Non ci vediamo da tantissimo tempo!" Esclama, lasciandomi una carezza sul viso.
"Abbastanza bene, grazie. Federica non c'è?" Chiedo. Probabilmente non è una domanda normale, ma ho realmente bisogno di saperlo.
"No no, è rimasta a casa. Era molto stanca, ho portato solo Matteo con me" Mi spiega, indicando il suo nipotino che stringe il ciuccio fra le labbra intensamente. "Hai visto quanto è bello?" Si gira lievemente soltanto per lasciare che i miei occhi possano catturare la sua immagine per bene. È un piccolo fagottino. Il suo corpicino è coperto da una tutina color senape, perfettamente in tinta con il piccolo cappellino appoggiato sulla sua testolina.
"Si, ho avuto modo di vederlo circa una settimana fa. Io e Federica ci siamo visti al mare" Spiego brevemente, accarezzando la manina di Matteo, che nel frattempo mi circonda l'indice e lo stringe con una dolcezza infinita.
"Ah si? Non mi ha detto nulla" Sussurra, scuotendo lievemente la testa.
"A dir la verità son rimasto un po' sorpreso. Non mi aspettavo che fosse diventata mamma" Ammetto, un po' in confusione. Ancora faccio fatica a crederci, e probabilmente i miei occhi lo confermano.
"Beh, un po' tutti siamo rimasti sorpresi all'inizio, ma quando Matteo è nato ha portato un pizzico di luce un po' ovunque" Mantiene il tono della sua voce abbastanza basso e delicato, riuscendo a farmi percepire ogni piccola sensazione. "È riuscito a farci davvero felici"
"Posso immaginare, un bimbo è sempre una cosa bellissima" Affermo, sinceramente. Lei annuisce, spostando lo sguardo verso Matteo che osserva a modo suo le luci del supermercato con una costanza davvero incredibile. "E Federica è felice di essere diventata mamma?"
Per un istante, gli occhi della signora Maria si incrociano ai miei.
"Molto, credo di non averla mai vista così" Sorride, orgogliosa di vedere sua figlia così serena.
"Ne sono davvero contento, anche io ho notato una luce particolare nei suoi occhi"
"Eh già"
"Quando ci siamo visti al mare, non abbiamo avuto modo di parlarne... ma adesso cos'ha intenzione di fare con lo studio? Vuole laurearsi, no?" Le chiedo, incrociando le braccia al petto. Spero che lo faccia. È giusto che sia così.
"Certamente, ma inizierà a rimettersi in carreggiata da Settembre. Adesso ha intenzione di dedicarsi completamente a Matteo" Mi spiega.
"Beh, certo. È ancora piccolino"
"Esatto. Ha bisogno di stare con la sua mamma" Sussurra. "Infatti le ho anche consigliato di portarlo al mare almeno tre volte a settimana, in modo da allontanarsi un po' e vivere alcuni attimi completamente da soli. Al bambino gli servirà... e anche a lei" Mi spiega. Ah, al mare? Allora credo che ci andrò più spesso soltanto per vederla. "Dico bene?"
"Assolutamente! Ha fatto davvero benissimo. È giusto che loro due debbano stare insieme"
"Esattamente" Afferma con un sorriso. Cala un attimo di silenzio, che lei interrompe qualche secondo dopo. "E tu, invece? Cos'hai intenzione di fare adesso?"
"Beh, devo continuare a studiare e fare gli ultimi passi per poter finalmente diventare un chirurgo. Diciamo che sono agli sgoccioli" Le dico sinceramente. Lei sorride con un pizzico d'orgoglio che riempie i suoi occhi. So perfettamente quanto sia felice di questo.
"Te lo auguro con tutto il cuore. Ti meriti ogni cosa, Riccardo. Dico sul serio"
"La ringrazio, signora Maria. Davvero" Le sussurro con dolcezza. Lei sospira, un attimo prima di guardarmi.
"Per piacere, puoi tenermi Matteo? Devo andare a prendere lo yogurt dal banco alimentare e lì c'è freddo. Non vorrei che beccasse un accidente" Mi chiede educatamente.
"Certo, assolutamente. Glielo tengo io"
La voglia di tenere in braccio questa meraviglia sembra aumentare notevolmente, e non appena sistema il suo piccolo corpicino proprio fra le mie braccia, il mio cuore inizia a battere ad una velocità davvero immensa.
"Ti ringrazio. Rimani qui, arrivo fra qualche secondo"
"Certo, la aspetto"
Lo stringo a me, sentendo una leggera ansia pervadermi ogni centimetro del corpo. Ho paura di farlo cadere, per cui rimango immobile, cercando di non sbilanciarmi troppo. Semplicemente, lo osservo. Guardo i suoi occhietti, il suo nasino, la sua boccuccia, le sue manine, i suoi piedini coperti da dei calzini minuscoli e bianchi. Dio, sembra un principe.
Respiro il suo profumo, e spiegare quale sia l'essenza giusta è davvero difficile. Profuma di borotalco, latte, colonia, bagnoschiuma e amore. Profuma di neonato, ecco.
Avere fra le braccia qualcosa che sia legato a Federica mi fa impazzire. Ho in braccio suo figlio, e a dirla tutta, qualche mese fa non avrei minimamente immaginato che fosse successa una cosa del genere. È davvero un dettaglio nuovo, ma al tempo stesso terribilmente bello, che quasi quasi mi toglie il fiato. "È strano ammetterlo... ma ti voglio bene, piccolino. Ti voglio bene sul serio. Sei un piccolo tesoro da proteggere" Gli sussurro. Probabilmente, agli occhi della gente sembrerò un pazzo, ma non m'importa. "Sono felice che la tua mamma abbia te"
Lui caccia via il ciuccio all'istante, seguendo la mia voce con calma. Mi sta ascoltando, e posso benissimo notarlo dal modo in cui schiude lievemente le labbra. Poi, le curva verso l'alto all'improvviso, disegnando un piccolo e lieve sorriso che fa sorridere anche me. Dio mio, quanto è tenero. "Cosa fai? Mi sorridi? Ma sei proprio una meraviglia..." Gli pizzico la punta del naso con l'indice, e poi mi chino verso la sua fronte per regalargli un piccolo bacino. Ne stampo un altro sempre sullo stesso punto, per poi sospirare dolcemente. "Un bacio è per te, l'altro per la mamma. Non dimenticarti di regalarglielo"
"Eccomi di ritorno! Ho trovato lo yogurt" È proprio la signora Maria ad interrompere questo momento, tornando con i due piccoli contenitori di yogurt fra le mani. Li sistema all'interno del carrello e si avvicina, prendendo in braccio suo nipote con molta cura. "Grazie per averlo tenuto, Riccardo. Grazie davvero"
"È stato un piacere" Sospiro, sfregando i palmi delle mani contro i miei jeans, per cacciare via l'imbarazzo. Inizio a sentire una mancanza farsi spazio nel mio cuore, ma m'impongo di non farci caso e lasciar perdere. Credo che si tratti di una mancanza dovuta all'improvviso allontanamento con Matteo.
"Noi andiamo... in bocca al lupo per tutto" Mi saluta, baciandomi nuovamente le guance.
"La ringrazio"
Lei sorride con dolcezza. Io faccio lo stesso, per poi abbassare il capo verso Matteo e lasciargli un'ultima carezza. "Ciao, cucciolino"
Lei ci osserva con un sorriso fra le labbra, uno strano luccichio negli occhi e un'emozione nel viso che non avevo mai avuto l'onore di vedere. "Mi saluti Federica"
"Lo farò, figliolo. Buona giornata"
"Anche a lei" Scuoto la mano verso la loro direzione, mentre osservo la mia ex suocera allontanarsi con quel batuffolino fra le braccia. Nonostante io provi a non guardarlo, i miei occhi fanno tutto il contrario. È come se ci fosse una piccola calamita che ci unisce costantemente.
Rimango immobile proprio al centro del supermercato, non riuscendo a muovere neanche un muscolo. Sembro come ipnotizzato. Non riesco a reagire e purtroppo, non riesco a capire il perché.Buongiorno!♥️🌹
Oggi doppio aggiornamento, tesori... quindi, a più tardi.🌼
-Roberta
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Lo sbaglio migliore - Federica e Riccardo
FanficFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Due ragazzi con un obiettivo e tanti sogni nel cassetto. Tante piccole cose li porteranno a lasciarsi andare in questo amore che li lega intensamente. Si tratta di un amore strano, disperato, passionale, profond...