Capitolo 34.

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Io e Riccardo arriviamo a ristorante con mezz'ora di ritardo, e mangiamo soltanto un piatto di pasta con le vongole. Credo che rimanere qualche altro minuto in camera abbia fatto più che bene ad entrambi. Siamo rimasti abbracciati per un po', parlando di quanto sia stato sbagliato litigare per una cosa così scema.
Aver fatto pace mi rende parecchio più leggera e serena, e per questo ringrazio il cielo. Penso sia essenziale per continuare a stare bene. Quando lo guardo negli occhi riesco perfettamente a capire quanto sia tranquillo, e di conseguenza lo divento anche io all'istante.
"Vuoi mangiare un dolce?" Mi domanda, mentre beve l'ultimo sorso di acqua, per poi appoggiare il calice sulla superficie del tavolo.
"Beh si. Se fosse rimasto qualcosa al buffet, lo gradirei volentieri, onestamente" Sorrido, guardandolo. Adoro quando si prende cura di me, penso che sia la cosa più tenera e dolce del mondo.
"Sei proprio una golosona, amore"
Io gli rispondo con la linguaccia, prima che lui chiami il cameriere per informarsi. Ci dice che son rimasti diversi pezzettini di torta al cioccolato con una spolverata confusa di noccioline. Al solo pensiero, mi viene l'acquolina in bocca, per cui non ci penso più di un istante e la ordino senza fare troppi complimenti.
Venti minuti più tardi siamo già fuori dal locale, stretti mano nella mano a passeggiare lungo un viale che sembra davvero infinito. Vorrei rimanere qui per l'eternità.
L'aria del mare ci accarezza con delicatezza e passione, e ogni singolo muscolo sembra rilassarsi improvvisamente. Adoro questi piccoli attimi. Siamo uniti da un abbraccio caldo ed intenso; la mia testa è appoggiata sul suo petto, le sue braccia ancorate sui miei fianchi e le mie dita appoggiate proprio sul contorno della sua camicia. Il suo profumo si mischia a quello della mia amata Sardegna e ogni volta che prendo un respiro, il mio cuore si gonfia di un'immensa tranquillità. Sapere che fra tre giorni andremo via da qui, mi rende davvero inquieta e triste... ma so perfettamente che la quotidianità ci chiama. Al mio ritorno dovrò iniziare a studiare e sono certa che questi giorni di puro relax, saranno sicuramente quel piccolo dettaglio che mi porterà ad affrontare ogni minimo momento con una calma davvero immensa.
"Scendiamo giù al mare? Ho bisogno di fare una passeggiata lì" Glielo chiedo a bassa voce, sperando soltanto che si lasci convincere da me ed esaudisca questo mio desiderio. Adoro vedere il mare di sera, è molto più bello.
"Adesso?" Mi guarda lievemente confuso, come se fossi un alieno appena atterrato sulla superficie terrestre.
"Si, adesso. Ti prego, ti prego" La mia voce si incrina in un lieve piagnucolio, e mentre lui alza gli occhi al cielo lentamente, io ne approfitto per stringere la sua mano e condurlo proprio lungo la scalinata che porta alla spiaggia.
La sabbia è fresca e nel preciso momento in cui la sfioro con i piedi, un senso improvviso di tranquillità mi pervade.
Il mare è completamente nero a causa del riflesso del cielo, ma la cosa che mi colpisce non è proprio questa, ma la luna. Essa possiede una luminosità davvero immensa, è così forte tanto da illuminare anche una parte dell'infinito mare. Le onde si infrangono sugli scogli con una potenza che quasi nessuno possiede. È davvero tutto così magnifico.
"Wow" Questa è l'unica parola che Riccardo sussurra non appena osserva ciò che ci circonda. L'emozione prende il sopravvento e mi stringe a sé, come se fossi una piccola rosa appena sbocciata. "È tutto così bello... così incredibile"
Io annuisco, non sapendo se guardare l'infinito oppure il ragazzo che si trova al mio fianco. Semplicemente, mi accollo a lui, respirando il suo intenso profumo.
Iniziamo a passeggiare con molta lentezza, sentendo la nostra pelle essere accarezzata dalla brezza fresca d'Agosto. È davvero una bella sensazione.
"Ma ti ricordi ancora quando ci siamo conosciuti?" Mormora, lasciandomi un bacio sulla fronte.
"Certo che mi ricordo... eri così stronzo e arrogante" Affermo, facendo una smorfia. "Ti odiavo, ma al tempo stesso ti desideravo davvero da impazzire"
"Vogliosa sin dal principio" Mi stuzzica con un tono malizioso. Le sue parole mi fanno scoppiare a ridere.
"Quanto sei scemo"
La sua leggera camicia si muove dolcemente a causa del vento, facendomi sentire maggiormente il suo profumo che invade le mie narici nella maniera più intensa possibile.
Lui ridacchia, circondandomi la nuca con il suo braccio soltanto per spingermi ancora di più contro di lui.
"E te la ricordi la prima volta che abbiamo fatto l'amore?" I suoi occhi azzurri si accendono improvvisamente. Ripensare a quei momenti mi fa avvertire un brivido proprio alla spina dorsale. Sembra passato un secolo.
"Come dimenticarla... è stata davvero intensa"
"Oh già. Tu eri bellissima..."
Mi fingo immediatamente offesa, mettendo il broncio e staccandomi da lui. "Non intendevo quello"
"Vaffanculo"
Avanzo verso il centro della spiaggia, raggiungendo una barca e posizionandomi proprio accanto ad essa. Incrocio le braccia al petto, guardandolo come se fossi una bambina capricciosa.
Lui scoppia a ridere, diminuendo la distanza che ci separa a passi veloci, con lo sguardo divertito e le braccia posizionate lungo i fianchi.
"Eddai, Fede... non fare così"
"Ero bellissima? Perché adesso come sono? Brutta?" Lo fisso, lanciandogli un'occhiataccia malvagia. Chiaramente lo sto prendendo in giro. Mi diverte da matti farlo.
"Sei ancora bellissima... ma un anno fa eri una ragazza, adesso sei una donna. Una donna matura e a tratti anche una vera e propria porca" Mi prende in giro, stringendomi a sé con un veloce e brusco movimento. Io sono costretta ad appoggiare le mani contro le sue spalle per tenermi in equilibrio, riuscendoci veramente poco.
"Lo sono solo con te"
"Ed è giusto che sia così" Risponde. Mi accarezza il viso con dolcezza, muovendo la sua mano sulla mia guancia con una delicatezza davvero infinita.
Mi alzo sulle punte soltanto per baciarlo, trovando le sue labbra ancora più invitanti del solito. La sua lingua si fa spazio dentro la mia bocca in una maniera incredibilmente profonda, tanto da farmi spezzare il respiro.
Le mie mani prendono ad accarezzare i suoi capelli, tirandoli all'indietro con dei lenti movimenti. Lui sospira.
"Smettila di torturarmi in questo modo" Borbotta contro la mia pelle. Mi aspettavo questa sua reazione.
"Perché dovrei? Questa discussione ha acceso del tutto la mia fantasia" Sussurro maliziosamente, mordendo il lobo del suo orecchio e rigirandolo fra i denti come se fosse una piccola caramella. La protuberanza all'interno dei suoi jeans inizia a farsi notare e ne ho la conferma quando spinge i suoi fianchi contro di me, riuscendo perfettamente a farmi percepire quanto sia eccitato. "Siamo troppo volgari se ti dico di fare l'amore sulla spiaggia?"
"Stai parlando sul serio?"
"Non sono mai stata così seria, amore" la voglia di sentirlo qui è davvero più forte di tutto il resto. È quasi l'una di notte, e il posto dove ci troviamo è completamente vuoto. Non facciamo nulla di male, giusto? "Quindi?"
La sua opportunità di rispondermi viene del tutto cancellata quando le mie mani gli slacciano la cintura con un veloce movimento. Le sue labbra si poggiano violentemente sulle mie, con l'obiettivo di zittirmi all'istante. Adoro questa sua rapidità.
"Dio, quando fai così non sai cosa ti farei"
Io ridacchio soddisfatta, cacciando via i sandali e sbottonandomi i pantaloni prima di farli scorrere lungo le gambe e gettarli sulla sabbia, insieme alle mie mutandine in pizzo. Mi stendo lentamente, sistemandomi proprio dietro la barca. È davvero impossibile che ci vedano.
Quando sollevo lo sguardo verso Riccardo, lui è già nudo. Il suo corpo è coperto soltanto dalla camicia, e giuro di non aver visto cosa più sexy. Si posiziona su di me, accarezzandomi i capelli molto dolcemente. "Non ho un preservativo, dannazione!" Impreca sottovoce, premendo la sua fronte contro la mia spalla.
"Starai attento, ma ti prego non fermiamoci proprio adesso"
"Sei un'incosciente" Mi stuzzica, mordendomi il labbro inferiore. Io sorrido, premendo le mani contro il suo fondoschiena. Con un veloce movimento, mi apre maggiormente le gambe, scivolando dentro di me immediatamente. La prima cosa che faccio è chiudere gli occhi, beandomi del contatto dei nostri corpi senza nessun tipo di ostacolo. Il rumore delle onde ci accompagna e credo non ci sia cosa più bella.
Seppellisce la sua testa nell'incavo del mio collo, spingendo dentro di me, facendomi gemere piano nella sua bocca. Ingoia ogni mio respiro, ogni mio ansito. Tutto. Colpisce il mio fascio di nervi diverse volte, andando sempre più in profondità. Dio mio, è davvero incantevole.
"Cazzo si..." Geme, baciandomi. La sua mano scivola sotto la mia schiena, sollevandomi dolcemente soltanto per farmi assaporare meglio questo contatto.
"Il linguaggio..." Faccio fatica a parlare. Il piacere che mi sta dando è davvero qualcosa di indescrivibile.
"Scusami, piccola... ma, Dio mio, ti amo così tanto" Borbotta contro la mia pelle lievemente sudata e piena di alcuni piccoli granelli di sabbia.
Il suo corpo si muove più veloce e per un attimo mi sembra di sfiorare le stelle. Con un'ultima spinta riesce perfettamente a farmi raggiungere il culmine del piacere, facendomi gemere il suo nome a bassa voce. Lui si riversa proprio sulla mia coscia, accasciandosi su di me, esausto e senza un briciolo di forza. "Grazie per avermi fatto provare tutto questo" Riesce a sussurrarmi soltanto questa frase, prima di chiudere gli occhi lentamente e riprendere fiato, facendo dei profondi e lunghi respiri.

Buongiorno!😏♥️
Oggi doppio aggiornamento! Quindi... a più tardi🍄
-Roberta

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora