In questi ultimi mesi, il tempo mi è letteralmente sfuggito di mano senza che io me ne rendessi conto. È arrivato Dicembre. È volato via un altro anno, e spero con tutto il cuore che quello che verrà, sarà nettamente migliore di quello passato. Me lo merito, no?
Matteo ha ormai sette mesi, è sempre più grande e ogni giorno che passa cresce sempre di più. Gioca, inizia a chiacchierare a modo suo, mangia già diverse cose oltre il latte, inizia a farsi capire con i gesti e sorride a chiunque lo guardi. Sembra un angioletto.
Ha il visino rotondetto e paffuto, e quegli occhi blu che si ritrova aumentano notevolmente questo dettaglio. E poi quei dentini... Dio mio, quei dentini mi fanno letteralmente impazzire. Ne ha due e sono davvero tenerissimi. Ogni volta che ride o mi guarda, non perde occasione per mostrarmeli e io non posso fare altro che guardarlo, amarlo e mangiarlo di baci. È davvero una meraviglia. La mia meraviglia. La nostra meraviglia. Mia e di suo padre.
Con Riccardo? Beh, con lui la situazione è un po' cambiata. Ci vediamo chiaramente ogni singolo giorno per Matteo, ma tra me e lui niente è rimasto come prima. Credo che la colpa sia stata mia e della mia improvvisa partenza per la mia amata Sardegna qualche mese fa. Non appena sono tornata, giorno dopo giorno, è letteralmente cambiata ogni cosa. Abbiamo iniziato ad allontanarci e gli unici elementi che riuscivano e riescono ad unirci ancora tutt'ora sono Matteo e il lavoro. E credo che questa sia la cosa più frustrante e difficile da affrontare per due persone come noi.
Ho pianto. Ho pianto diverse volte e per tanto tempo, ma per fortuna, son riuscita a convivere con questa situazione, e nonostante alcune volte sembra crollare tutto quanto, riesco perfettamente ad essere forte per evitare ciò. Ogni mio singolo grammo di fragilità sembra essersi trasformata in pura forza, e penso proprio che questa sia una vera e propria fortuna. So perfettamente gestirmi ogni emozione, che sia bella o brutta, e di questa cosa ne sono davvero felice.
Noi due eravamo destinati a dividerci e a perderci. E quando la sorte prende questa decisione, non esiste nessun modo per poterla variare.
Avrei voluto che fra me e Riccardo non cambiasse assolutamente nulla, eppure non è andata così. Non va mai niente secondo i piani, ed è inutile negarlo.
Il nostro amore è sempre stato un amore un po' particolare, e sapevo benissimo che non sarebbe durato in eterno. Niente dura in eterno, e questo devo assolutamente mettermelo in testa.
Ogni sua promessa è totalmente svanita nel vuoto, distruggendo il mio cuore nel suo insieme. Avevo solo bisogno di un po' di tempo, ma lui non mi ha aspettato ed è andato via. Probabilmente, si sarà stancato... non poteva attendere il mio ritorno per sempre, no? Ma onestamente, oggi come oggi, qualunque sia la vera motivazione, non importa. Non importa più.
Stiamo cercando di rendere il nostro rapporto solido e stabile solo per Matteo e riuscirci è davvero una conquista. Tutto ciò che facciamo, lo facciamo per lui e niente cambierà questo. Non importa se nostro figlio avrà i genitori separati, ma giuro su Dio che non gli mancherà mai il nostro amore.
E penso che questa sia una delle cose più importanti che contano e conteranno per sempre. Quando nostro figlio crescerà, capirà tutto e so perfettamente che sarà tutto più semplice.
Sospiro senza accorgermene, e solo dopo qualche secondo mi rendo conto di essere appena arrivata proprio di fronte l'appartamento di Riccardo. Ero talmente sovrappensiero che non ho neanche notato di aver fatto più di un chilometro per poter raggiungere questa piccola parte di Roma. Il mio cervello è completamente andato, e questo dettaglio ne è la conferma.
Spengo il motore velocemente e afferro la mia borsa dal sedile del passeggero, scendendo dall'auto a passi veloci. Il freddo è tagliente, e non appena mi sfiora la pelle, mi sento letteralmente morire. Qui a Roma, l'inverno è davvero intenso e pesante.
Avrei voluto essere a casa, al caldo e con le coperte fin sopra la testa, ma il dovere mi chiama. Prima di fare qualsiasi altra cosa, devo innanzitutto prendere Matteo da casa di suo padre. Il piccolino è qui da questa mattina, e so per certo che non appena arriverà a casa, crollerà miseramente in un sonno profondo. Lui e Riccardo passano molte ore a giocherellare, per cui le sue energie pomeridiane sono nettamente pari a zero praticamente ogni giorno.
Prendo un profondo respiro e avanzo verso la porta del palazzo, pressando il dito contro il campanello. Ho le dita ghiacciate e anche fare un piccolo e leggero movimento mi risulta molto più difficile del previsto.
"Chi è?" La voce di Riccardo mi riempie il cuore all'istante, scuotendolo con una delicatezza e una passione davvero incredibile.
"Federica"
La porta si apre, e io faccio un passo verso l'interno per poter entrare. Dieci secondi dopo, ritrovo il suo sguardo proprio sul ciglio dell'appartamento, e proprio come ogni dannata volta, un brivido infinito mi pervade la schiena, riuscendo a farmi spezzare il respiro. I suoi occhi brillano con un'intensità davvero assurda, e proprio nel momento in cui abbasso il capo verso Matteo, ritrovo le stesse identiche iridi a fissarmi.
La scena mi fa immediatamente sorridere. È proprio uguale a suo padre.
Quando mi vede, sulle sue piccole e rosse labbra sbuca un piccolo sorriso, mentre inizia a sgambettare rapidamente e a muovere le manine, voglioso di stringermi. Mi catapulto verso la loro direzione e non appena lo prendo in braccio, sento le sue dita svanire fra i miei capelli. "Ciao, piccolo amore di mamma. Mi sei mancato davvero tanto, sai?"
Gli lascio ripetuti bacini sulla sua guancia, dondolandolo dolcemente e trasferendogli tutto l'affetto che possiede il mio cuore, che a causa di tutto quello che sta succedendo, è completamente andato.
Guardo Riccardo, che ci osserva con un sorrisino e gli occhi un po' lucidi. Ha questa reazione ogni volta che io e Matteo ci stringiamo.
"Fede, entra in casa... qui fa freddo" Appoggia una mano proprio sul mio fondoschiena, invitandomi a varcare la soglia del suo appartamento. Io lo faccio, lasciando che la mia anima venga totalmente inondata dal suo dolce e intenso profumo; mi ritrovo a socchiudere gli occhi, ma cerco di cacciare via all'istante questa miriade di sensazioni.
Mi siedo sul divano, sistemando il mio bimbo proprio sulle gambe. Le sue piccole dita stringono le mani, e mentre giocherella con le mie unghie dipinte di rosso, io mi perdo a guardare Riccardo che, molto cautamente, chiude la porta d'ingresso e si avvicina a noi. I suoi passi sono lenti, ma terribilmente sciolti.
Il mio sguardo cade su ciò che indossa: una felpa color senape molto grande e un pantalone di tuta nero, mentre ai piedi porta dei semplici calzini bianchi. È così semplice, eppure riesco perfettamente a notare quel pizzico di sensualità che possiede praticamente sempre.
Ci raggiunge sul divano, sedendosi proprio al nostro fianco. Lo fa ogni volta, eppure credo proprio che non mi abituerò mai.
"Che avete fatto questa mattina?" Gli chiedo, cercando di prendere in mano la situazione, che sta pian piano cadendo come un castello di carte. Tra di noi c'è tensione. Un'immensa tensione.
"Lui ha dormito per circa tre orette... io ho studiato un po'. Dovevo assolutamente rivedere alcuni punti"
Il suo sogno si sta piano piano costruendo, e se tutto andrà bene, tra un paio di mesi inizierà la specializzazione in una clinica di Roma. Sono molto orgogliosa di lui e nonostante la situazione strana che emerge nella nostra vita già da mesi, non faccio altro che ripeterglielo. Voglio che lui lo sappia.
"Hai fatto benissimo. Io domani ho un esame... probabilmente questa notte non dormirò" Sospiro. Il mio rapporto con lo studio va alla grande e di questo ne sono davvero felicissima. Son riuscita ad organizzarmi sia con Matteo, con l'università e anche con il lavoro.
"Andrà tutto bene" Mi rassicura lui, regalandomi un sincero sorriso. "Invece a lavoro? Tutto okay?"
"Oh si! Poco fa ti ho anche preparato la lista degli appuntamenti di oggi pomeriggio. Avevo bisogno di tenermi occupata" Spiego brevemente. Per quanto riguarda il lavoro che condividiamo, a differenza della nostra storia, tutto è rimasto esattamente uguale a qualche mese fa. Io vado allo studio al mattino, mentre Riccardo il pomeriggio.
"Ti ringrazio. È stato carino da parte tua" Me lo sussurra a bassa voce, per poi grattarsi la nuca e sospirare.
Io mi lascio sfuggire un lungo respiro, prima di sollevare le spalle dolcemente e poggiare lo sguardo su Matteo, che continua a giocare con le mie mani teneramente. "Fede?" La sua voce tuona all'improvviso, spezzando l'aria che ci sfiora ogni singolo pezzo di pelle.
"Si? Dimmi"
"Devo dirti una cosa"
Mi bastano queste quattro parole per farmi letteralmente impazzire. L'ansia mi pervade all'istante e nonostante io voglia cercare di respirare normalmente, i miei polmoni si rifiutano e ogni singolo grammo d'ossigeno sembra svanire all'improvviso. Non so di cosa possa trattarsi, non ne ho minimamente idea. Mi sembra di star morendo, ma voglio cercare di non cedere del tutto. Devo cercare di non cedere del tutto.Secondo voi cosa sarà?😏
Fatemi sapere ogni vostro pensiero. Baci a tutti♥️
-Roberta
STAI LEGGENDO
Lo sbaglio migliore - Federica e Riccardo
FanfictionFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Due ragazzi con un obiettivo e tanti sogni nel cassetto. Tante piccole cose li porteranno a lasciarsi andare in questo amore che li lega intensamente. Si tratta di un amore strano, disperato, passionale, profond...