Capitolo 66.

643 42 5
                                    

Ritorno a casa circa un'ora e mezza dopo, un po' sconvolta ed esausta a causa dell'improvviso crisi di Matteo, che piange da praticamente da quando ho acceso il motore dell'auto per partire. È stato davvero frustrante e pesante, e mi son dovuta fermare ben quattro volte.
Adesso è anche arrivato il momento della poppata, per cui mi sembra giusto che si faccia sentire.
L'intensità del suo pianto sembra aumentare notevolmente quando mi ritrovo proprio di fronte la porta del mio appartamento, cercando di aprirla. Fallisco miseramente, nonostante io applichi quel pizzico di forza che possiedo per girare la chiave, ma fortunatamente, mia madre mi raggiunge, abbassando la maniglia dall'interno per farmi entrare. "Fede, finalmente! È quasi ora di pranzo, stavo per chiamarti" Esclama, avvicinandosi. Appoggia entrambe le mani su Matteo, stringendolo fra le sue braccia e cullandolo con dolcezza, con l'obiettivo di aiutarmi. Io rimango immobile a fissarli, sentendo il mio equilibrio sia mentale che fisico, crollare senza un dannato freno. Sono a pezzi. "Shh, amore di nonna..." Gli sussurra a bassa voce, appoggiando il ciuccio fra le sue labbra. Matteo non ne vuole sentire, infatti si muove freneticamente continuando a piangere. È terribilmente agitato, e penso proprio che lui senta ciò che sento io. "Fede, forse ha fame. Sono già passate tre ore"
"Si si, ha fame. Adesso lo faccio mangiare" Riesco a dirle soltanto questo, prima di superarla ed entrare dentro casa, con lo sguardo basso, il cuore piccolo e a pezzi, e l'anima completamente distrutta.
Mio padre mi osserva lievemente confuso e con un'aria poco tranquilla, avvicinandosi a me a passi veloci.
"Ma stai bene, Federica?" Mi chiede a bassa voce, quasi come se fosse un piccolo segreto. Probabilmente la mia immagine non è una delle migliori, e di questo ne sono più che sicura.
Raggiungo la cucina a passi veloci e mi lavo le mani, sentendo le lacrime posizionarsi sugli angoli dei miei occhi immediatamente. La vista si annebbia, facendomi restringere il cuore come se fosse una pallina. Eccomi di nuovo qui, a piangere per l'ennesima volta, esausta di attraversare tutta questa situazione strana e priva di senso.
Sento la rabbia scorrermi fra le vene in maniera rapida, mentre non riesco a fermare la mia mano, che colpisce una parte del lavandino bruscamente. Avverto un dolore improvviso, che mi fa perdere non solo il respiro, ma fa aumentare anche l'intensità delle mie lacrime. "Federica!" La voce di mio padre risuona proprio a qualche metro da me, ma questa volta ha un tono lievemente più alto rispetto prima. È quasi spaventato. "Ma cosa diavolo fai?"
Mia madre si avvicina velocemente a me, con un'espressione preoccupata sul viso.
Il mio corpo sembra cedere all'improvviso, e prima che possa realmente rendermene conto, mi lascio scivolare proprio sul pavimento, sedendomi su di esso come se fosse il mio unico rifugio in questo preciso momento.
"Federica..." Mia madre sussurra il mio nome con un pizzico di paura, mentre continua a cullare Matteo, che al contempo ciuccia il suo ciuccio freneticamente. "Che cosa succede?"
"Ho rivisto Riccardo, cazzo! L'ho rivisto e mi sono sentita morire. Ha conosciuto Matteo, e nel momento in cui l'ha fatto, avrei voluto urlargli soltanto che fosse suo figlio, nostro figlio! Dannazione, è stato così maledettamente difficile! Troppo difficile! Fatico ancora a crederci che sia successo sul serio!" Urlo, scoppiando letteralmente come se fosse l'unica cosa da fare in questo momento. Purtroppo sono crollata adesso, e non posso impedirlo. Ho metabolizzato solo ora tutto ciò che è successo, e mi dispiace urlare e scoppiare in questo modo di fronte mio figlio, ma è una situazione troppo forte, troppo intensa, troppo potente, per rimanere in silenzio. Soprattutto per una ragazza, per una donna come me.
"Dove l'hai visto?" A pormi questa domanda è mio padre, che si avvicina a me con il tentativo di calmare questo mio scoppio. Appoggia entrambe le mani sulle mie spalle, stringendole con dolcezza.
"Al mare, era lì con i suoi amici"
"Avete parlato?"
Io annuisco e poi prendo un profondo respiro, provando a raccontargli qualcosa di ciò che ci siamo detti. Caccio via le lacrime dalle guance, incrociando i suoi occhioni castani e grandi nei miei. "Era triste, aveva gli occhi così vuoti che mi faceva male il cuore. Ha sofferto a causa mia, e soffre ancora. Mi ha detto che non è più stato fidanzato con nessuna, l'ultima ragazza che ha baciato sono stata io. Tu ti rendi conto? Noi continuiamo ad amarci, ma lo stiamo facendo in silenzio, come fa la gente pazza e orgogliosa!"
"Voi non lo siete, è solo una situazione complicata" Si intromette mia madre, facendo un passo verso di me. Si china lievemente, lasciando che possa guardarmi con dolcezza. "Si sistemerà tutto molto presto"
"No, non è vero! Non si sistemerà un bel niente. E questo lo sai anche tu, quindi è inutile che continui a mentirmi" Affermo, sistemando una ciocca dei miei capelli proprio dietro l'orecchio, poi prendo un profondo respiro, cercando di far rilassare ogni mio animo lievemente scosso.
"Non puoi crollare così, Federica! Non posso permettertelo! Sei mamma, e devi cercare di essere forte almeno per lui. Matteo vive di te e tu vivi di lui, e sarà così per sempre. È assolutamente normale che tu abbia avuto una reazione del genere, ma devi cercare di affrontare ogni cosa a testa alta, non puoi permetterti di cedere in questo modo" Le sue parole mi provocano un vuoto al cuore. Guardo Matteo, osservando l'innocenza che riempie i suoi occhioni tristi, e mi rendo conto solo adesso di quanto stia male anche lui a causa mia. Avrei dovuto affrontare la situazione in maniera completamente diversa, e in questo momento vorrei prendermi a pugni per essere crollata in questo modo. Ho sbagliato tutto. Come sempre.
"I-io non credo di farcela... non lo so" Una lacrima riga la mia guancia, bagnandola dolcemente.
"Guarda negli occhi questa meraviglia, e ripeti ciò che hai appena detto!" Questa volta alza la voce, facendo scappare un mugolio a Matteo, che sospira rumorosamente.
Lo faccio. Lui sembra fissarmi, sembra cercarmi con lo sguardo, e mentre il mio cuore inizia a sciogliersi, scoppio a piangere come una bambina, allungando entrambe le braccia verso la sua direzione soltanto per stringerlo. Gli lascio diversi baci sulla fronte delicata, accarezzandola poi con le punte delle dita. Lo coccolo amorevolmente, trasferendogli tutto l'amore che possiedo.
"Quando hai deciso di portare avanti la gravidanza, conoscevi alla perfezione ogni cosa. Nella tua vita sei sempre stata forte e determinata, e per quanto mi riguarda, devi assolutamente continuare a seguire questo binario! Non ti sto dicendo di essere forte per l'eternità, perché posso solo immaginare come tu possa sentirti, ma non ti permetterò di crollare con tuo figlio fra le braccia. No, Federica! Scordatelo" È brutto ammetterlo, ma ha ragione. Ha perfettamente ragione.
"Mi dispiace... scusami" Sussurro con un filo di voce. Faccio anche fatica a parlare.
"Non devi chiedere scusa a me, ma a Matteo. Lui odia vederti così"
Abbasso lo sguardo verso il mio puffo, poggiando le mie labbra proprio sulla sua guancia.
"Scusami, amore mio... non lo farò più"
I miei genitori sospirano con un sorriso, mentre io provo ad asciugarmi le numerose lacrime che scorrono lungo il mio viso. "Non volevo crollare in questo modo"
Lui caccia via il ciuccio, mugolando lievemente. Il mio bambino.
"Adesso siediti sul divano e dagli il latte. Ha fame e ha realmente bisogno di mangiare" Esclama mio papà, facendomi scappare un piccolo sorriso.
Io annuisco e con il loro aiuto riesco ad alzarmi, prima di avanzare in salotto per poter dare il latte a Matteo.
Non appena lo attacco al seno, posso vedere una scia di soddisfazione varcare il suo visino perfetto, e la cosa mi sorridere immediatamente.
"Mi dispiace essere stata dura con te, ma non riesco a vederti star male" Mia madre si siede proprio al mio fianco, sussurrandomi queste parole proprio all'orecchio.
"No, anzi grazie. Avevo bisogno di una scossa" La rassicuro, sollevando le spalle dolcemente.
"Ti voglio bene, figlia mia"
"Te ne voglio anche io. Tanto"

Buona serata a tutte. A domani💫♥️🧸

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora