Capitolo 104.

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È trascorsa più o meno un'ora da quando io e Federica abbiamo fatto l'amore, eppure il desiderio carnale che ho di questa donna è così potente, che qualche minuto fa, mi ha obbligato a pressarla nuovamente contro il materasso e viverla con la stessa intensità di prima.
Mentre mi muovo dentro di lei, percepisco un impercettibile filo che unisce le nostre menti come se fossero una. Siamo totalmente collegati e dannatamente innamorati. Ciò che stiamo provando è davvero incredibile.
"Sei mia, vero?" Le sussurro con un pizzico di voce, un attimo prima di baciare le sue labbra rapidamente. Lei gioca con i miei capelli, stringendo la mia vita con le sue gambe nude, forse per incitarmi a fare l'amore con lei ancora più profondamente.
Il modo in cui il suo corpo trema, il modo in cui geme il mio nome e il modo in cui mi stringe, mi fa letteralmente perdere ogni singolo grammo di ragione. È appagante.
Sembriamo in uno di quei romanzi che piacciono tanto a tutte le donne. È tutto troppo perfetto, troppo bello, troppo intenso per poter essere reale.
"Sono tua... sono tua. È sempre stato così" Mormora, deglutendo. La guardo. Sembra che voglia dirmi altre mille cose, eppure rimane in silenzio, con la bocca lievemente schiusa a respirare pesantemente. "Ti prego, Riccardo..."
"Per cosa, piccola?" Cesso i miei movimenti per un istante, lasciando che i miei occhi possano incrociarsi ai suoi. Mi sento morire. Le sue pozze castane mi travolgono all'istante.
"Non lasciarmi andare mai più" È sull'orlo di una crisi di pianto. Credo sia estremamente fragile, e so per certo che questo suo piccolo dettaglio aumenti notevolmente le sue paure.
"Non lo farò, te lo prometto"
Annuisce diverse volte, un attimo prima di chiudere gli occhi con lentezza e pressare entrambe le mani contro le mie spalle, lievemente coperte da un leggero velo di sudore. I miei muscoli cedono all'istante, e con un veloce movimento mi ritrovo pressato contro il materasso, con il suo corpo totalmente nudo sopra di me. L'eccitazione prende notevolmente il sopravvento. Santo Cielo, è un'immagine meravigliosa. "Vuoi prendere il controllo, amore?"
"Voglio solo amarti come si deve. Te lo meriti" Detto ciò, si abbassa su di me. Sospira rumorosamente, poggiando entrambe le mani sul mio petto. Si sostiene, graffiandomi la pelle con le punte delle unghie. "Siamo stati lontani per troppo tempo"
"Adesso sono qui. Siamo qui, e siamo insieme"
Mentre lei si muove dolcemente su di me, mi ritrovo a viaggiare nei ricordi: il nostro addio, tutti quei mesi trascorsi senza di lei, il mio ritorno in Italia, il nostro primo incontro, la scoperta della verità, il nostro strano rapporto, ed infine... adesso. Mi sembra di aver totalmente cancellato tutto quanto e aver inserito ogni cosa all'interno di un libro, che non riaprirò mai più in tutta la mia vita. Ne sono sicuro. Sono solo delle brutte cose, e a dir la verità, non voglio assolutamente riviverle.
"Riccardo..." È proprio lei a riportarmi alla realtà, riuscendo a cancellare ogni singolo pensiero che ha appena varcato la soglia della mia mente.
La guardo negli occhi, assaporando ogni piccola sensazion di questo momento. Si abbassa su di me, poi si rialza lentamente, e lo fa con una lentezza e una dolcezza davvero esasperante.
Amo vederla così determinata e veloce nel fare certe cose.
"Amore..."
"Stringimi" Questa sua breve parola mi fa sorridere immediatamente, ma al tempo stesso riesce a darmi una piccola scossa che mi fa sollevare lentamente e circondare la sua schiena con entrambe le braccia. La stringo proprio come ha detto, mentre lei continua il suo movimento con i fianchi.
Il secondo dopo, ogni suo muscolo si contrae, prima che io la riempia per la seconda volta, sentendo il mio nome uscire dalle sue labbra ripetutamente e in maniera davvero irregolare.
Appoggia la testa sulla mia spalla e cerca di rilassarsi, lasciando scivolare entrambe le mani fra i miei capelli un po' confusi e disordinati. Mi regala diverse carezze, riuscendo perfettamente a far ritornare più sereni i miei respiri.
"Questo secondo round ci voleva proprio" Affermo, un minuto dopo, baciando le sue labbra con dolcezza. Lei sorride, premendo il palmo della mano contro la mia testa per poter prolungare il nostro contatto. Questo suo piccolo gesto mi fa letteralmente perdere il respiro.
La sua lingua si perde nella mia, mentre ogni singola forza che abbiamo perso per fare l'amore sembra ritornare all'improvviso. Inizio a sentirmi un vulcano in piena attività, e il merito è soltanto della donna che si trova sopra di me. "Devi prendere la pillola, Fede" Sussurro, contro l'incavo del suo collo, una volta staccati.
"Lo so, per chi mi hai preso?" Ridacchia, colpendomi scherzosamente la fronte. Io rido, stringendola a me ancora un po' di più.
"Era soltanto una raccomandazione. È ancora presto per far venire al mondo un altro bambino"
"Lo so perfettamente" Risponde, sospirando. Poi sorride, mordendomi una piccola parte nell'incavo del collo. La cosa mi fa ridacchiare. "Sbaglio o ti vedo un pochino teso?" Mi stuzzica, mentre continua a far scorrere le sue labbra su di me. A questo piccolo dettaglio si aggiungono anche le sue dita, che iniziano a scivolare lungo il mio petto.
"Non ero più abituato a fare sesso con questa intensità" Affermo. La sua risata rimbomba lungo le pareti di questa camera, facendo scoppiare a vivere ogni singola cosa.
"Beh, neanche io... ma devo dire che ce la siamo cavata alla grande"
"Mmh mmh" Annuisco contro la sua spalla, continuando ad accarezzare i suoi fianchi con dei lenti movimenti.
Rimaniamo stretti in questo abbraccio che profuma d'amore per qualche altro minuto, ma non smettiamo neanche per un istante di toccarci e sorridere come due idioti.
Quando esco da lei soltanto per distenderci sul materasso, avverto un senso di mancanza improvvisa, che mi fa perdere il respiro immediatamente.
Lei non perde altro tempo e si sistema con la testa appoggiata sul mio petto, ascoltando con calma e precisione ogni mio singolo respiro, ogni mio singolo battito, ogni mio singolo pensiero. Io riesco a fare la medesima cosa con lei e penso che non ci sia cosa più stupefacente di questa.
I suoi occhi si chiudono lentamente, i miei invece, rimangono fissi su di lei. Osservo ogni suo lineamento, notando una scia di bellezza in ogni angolo, anche quello più piccolo.
La sua pelle candida brilla grazie alla leggera luce della lampada e ai quei lievi raggi di luce che filtrano attraverso le tende; osservo con precisione le lunghe ciglia sfiorarle le guance morbide, le labbra un po' arricciate e ogni muscolo rilassato.
"Non guardarmi più... rischi di sciuparmi" Mi stuzzica ridendo, pizzicando la leggera peluria che ricopre il mio petto. Nonostante abbia ancora gli occhi chiusi e non mi guardi, sa perfettamente con quanta intensità io la stia fissando.
"È che sei così bella..."
"Anche tu sei bello" Mormora, ma senza aprire gli occhi. "Sei proprio bello, Riccardo"
"Tu di più"
Quando sta per obiettare, arrivano le mie labbra che si poggiano sulla sua fronte, con l'obiettivo di regalarle un piccolo bacio sulla superficie.
La stringo ancora per un po' di tempo, fin quando, il pianto improvviso di Matteo spezza del tutto questo momento, cacciando via il silenzio e facendo nascere un po' di confusione.
"Vai a prenderlo e portalo qui con noi" Mormora a bassa voce. Le sue parole sono seguite da un sospiro.
"Questo letto odora di sesso... non credo sia la cosa giusta" Affermo, con una risata.
"Ma smettila di fare il cretino!"
Alzo gli occhi al cielo, e dopo averle pizzicato un capezzolo con i denti, mi sollevo dal letto, guadagnandomi uno schiaffetto da parte di Federica.
Lascio scivolare i boxer lungo ai fianchi, e raggiungo la culletta di Matteo, notando il suo corpicino muoversi freneticamente all'interno. Non piange, ma dalla sua boccuccia scappano dei piccoli mugolii, che mi fanno sospirare.
"Amore di papà, ti ha svegliato mamma, vero?" Gli sussurro, pizzicando la guancia del mio bambino. "Hai ragione... forse ha urlato un po' troppo"
Lancio uno sguardo alla donna nuda fra le lenzuola, notando un cipiglio riempire il suo volto perfetto e un po' arrossato.
"La pianti?"
"Scherzavo, adoro stuzzicarti"
Lei mi alza il dito medio, facendomi scoppiare a ridere come un bambino. Prendo Matteo fra le braccia e lo stringo a me, facendogli appoggiare la testolina sul mio petto. Questo bimbo cresce davvero a vista d'occhio, e ad ogni giorno che passa, riesco perfettamente a notare ogni singolo cambiamento che modifica il suo corpicino.
Lo appoggio al materasso, lasciando che le braccia di Federica lo stringano a sé con amore. Mi perdo a guardarli, notando quanto sia immensa la bellezza di questa immagine che è appena nata di fronte ai miei occhi.
Lei lo riempie di baci, lui ride, lei lo accarezza e lui sorride, lei vive di lui e lui vive di lei. Sembrano una cosa sola e adoro questo amore che riempie i loro piccoli cuori.
"Siete la cosa più bella della mia vita. Ve lo giuro." Glielo sussurro con un filo di voce, continuando a guardarli intensamente. Federica mi guarda, riuscendo ad invadere ogni singolo centimetro della mia anima con il suo sguardo potente e bellissimo. Le mie parole la fanno sorridere all'istante.
"Anche tu sei la nostra"

Piango... mi sono mancati davvero da morire questi patati💔
-3 capitoli alla fine.
Vi auguro un buon pomeriggio🖤
-Roberta

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora