Capitolo 88.

755 43 6
                                    

Ringrazio il cielo che queste ore siano passate così in fretta. Davvero. La mia giornata di lavoro è terminata, e ritornare a casa di Riccardo era ciò che sognavo dall'intera mattinata.
"Bentornata!" È proprio lui ad accogliermi con la sua voce raggiante e felice, proprio sul ciglio della porta. Fra le braccia stringe Matteo e lo fa con una delicatezza e un amore davvero infinito, impossibile da quantificare.
Ciò che ho di fronte è un'immagine delicata e piena di affetto: la guancia di Riccardo è appoggiata a quella del nostro bimbo, il suo piccolo e cristallino corpicino contro quello del padre, grande e potente, e infine i loro occhioni... Dio mio, i loro occhioni sono qualcosa di veramente meraviglioso. Hanno la stessa identica tonalità e grazie ai quei lievi raggi del sole che sbucano dalle grandi finestre del palazzo, riesco perfettamente a notare quel bellissimo luccichio che li riempie nella loro integrità. "Amore di mamma!" Esclamo dolcemente, raggiungendoli. Mi alzo sulle punte soltanto per arrivare al livello dell'estrema altezza di Riccardo, che al contempo si abbassa per permettermi di regalare un delicato bacio a nostro figlio. Il suo profumo mi invade, mentre allungo le braccia per poterlo stringere a me. Avanzo verso l'ingresso, permettendo al mio cuore di unirsi nuovamente a quello del mio piccolo amore. "Ciao, puffetto blu... mi sei mancato da morire, lo sai?"
"Anche tu gli sei mancata" Risponde Riccardo, guardandomi. Poi mi sfiora il viso, lasciandomi una dolce e delicata carezza di rassicurazione.
"Ha mangiato?" Chiedo, curiosa. Provo a ricostruire ogni piccola cosa che è successa questa mattina, anche se nessun pensiero potrebbe essere giusto per farlo davvero. Avrei voluto essere con loro per notare com'è riuscito ad organizzarsi Riccardo.
"Oh si, ha fatto ben tre poppate!" Afferma lui, chiudendo la porta alle sue spalle e raggiungendomi in salotto. Si siede proprio al mio fianco, guardandoci con affetto, come si guardano le cose belle, che sembrano quasi surreali.
"Ah, addirittura? Ma sei uno gnometto golosone!" Lo stuzzico, solleticandogli il pancino. Il suo visino si struscia proprio sul mio seno, mentre le sue piccole manine cercano un qualcosa da stringere, infatti Riccardo appoggia l'indice su di esse, lasciando che Matteo glielo stringa con quella delicatezza davvero infinita che possiede.
"A lavoro è andata bene?" Mi domanda.
"Bene, sono esausta... oggi è stata una giornata pienissima, abbiamo avuto circa dieci pazienti. E molto probabilmente dovrai affrontare la medesima cosa questo pomeriggio"
"Andiamo benissimo, direi..." Sospira, sorridente. Io ridacchio, non smettendo di accarezzare Matteo e vivere intensamente ogni singolo istante di questo nostro tenero momento tutti e tre insieme. "Vieni con me, devo assolutamente farti assaggiare una cosa"
Si solleva di scatto, lasciando che la mia mente vaghi da sola e senza una destinazione precisa.
"Cosa?"
"È una sorpresa! Ma sono certo che ti piacerà" Non appena le sue parole lasciano le sue labbra, capisco tutto, e mi rendo immediatamente conto di cosa possa trattarsi. Lo seguo ai fornelli, e quando solleva il coperchio della pentola, ogni mio pensiero si trasforma in assoluta verità. Vuole farmi assaggiare il ragù che ha appena cucinato. "Preparo questa delizia da ore intere solo per te"
"Ne sono davvero onorata" Sorrido, mentre guardo i suoi occhioni accendersi di pura felicità. Anche i miei presentano la stessa caratteristica e questa cosa mi fa letteralmente esplodere il cuore.
Osservo ogni sua minima mossa mentre sospira profondamente, afferra il cucchiaio di legno e lo fa scivolare all'interno della pentola, in modo da poter prelevare una piccola quantità di ragù.
"Chiudi gli occhi" Ordina con un filo di voce. Tutto ciò che fa e che dice profuma di dolcezza pura. Lo giuro.
Lo ascolto immediatamente. Socchiudo le palpebre, mentre percepisco il suo corpo avvicinarsi, il suo fiato soffiare lungo l'incavo del mio collo e le sue mani poggiarsi proprio sul bancone della cucina. "E adesso apri la bocca"
Schiudo le labbra dolcemente, lasciando che la parte iniziale del cucchiaio le sfiori con una delicatezza davvero immensa. Assaggio con passione il ragù che ha preparato per me, riuscendo a percepire intensamente il suo sapore. Dannazione, è davvero buono.
Il gusto è intenso, forse meglio di come lo ricordavo. Credo proprio che non esista un aggettivo adatto che lo racchiuda del tutto; è davvero troppo buono per essere vero.
Riapro gli occhi soltanto dopo averlo gustato molto cautamente, incrociando lo sguardo curioso di Riccardo, che attende soltanto un mio parere. Qualsiasi esso sia. "Allora? Che ne dici? Ti piace?"
"Dio mio, si... è davvero buonissimo, hai fatto davvero un ottimo lavoro" Mi congratulo, mentre gli regalo un sincero sorriso. Le sue iridi sembrano illuminarsi improvvisamente, forse per l'estrema felicità che possiedono.
"Promosso?" Domanda, sollevando le spalle dolcemente.
"Decisamente troppo"
"Bene, ottimo! Lo sapevo" Si vanta, facendomi scoppiare a ridere come una bambina. Dopo aver sistemato il cucchiaio di legno proprio dentro il lavandino, si china per poter baciare la fronte a Matteo, che inizia a socchiudere lentamente i suoi piccoli occhietti. È davvero stanco e assonnato. "Il piccolino sta per addormentarsi" Osserva a bassa voce, mentre fa scivolare le sue grandi mani lungo il suo piccolo visino. Con questa dolce e delicata azione, sembra conciliare il suo sonno, poiché lui sospira in maniera più intensa e ciuccia il suo piccolo ciuccio con una certa insistenza.
"Si, credo che ne abbia bisogno" Affermo, guardandolo per qualche secondo. Lui annuisce dolcemente. Segue qualche istante di silenzio, ma che viene improvvisamente spezzato dalla sua voce dolce e soave, che tanto mi rilassa.
"Sono davvero felicissimo di avervi qui... di averti qui, Federica"
"Lo so, anche io ne sono felice"
"Si?" Lo vedo un po' incredulo, ma onestamente non voglio chiedergli il perché. Probabilmente non si aspettava che io gli rispondessi in questo modo. Sono un po' imprevedibile, no?
"Si, lo sono sul serio"
"Dovesti dirmi queste cose più spesso" Afferma, lasciando che le sue labbra si curvino verso l'alto.
"Ci proverò, ma non ti prometto nulla"
La sua risata riempie ogni singola parete, e non parlo solo di quelle di questo appartamento, ma anche quelle del mio cuore, che sembra esplodere improvvisamente e senza un freno.
A spezzare del tutto questo nostro momento di scambio di sorrisi e di sguardi, è lo squillo del mio cellulare, che mi obbliga a raggiungere il divano a malavoglia e frugare all'interno della borsa, cercando l'aggeggio che continua a squillare ininterrottamente. Sento lo sguardo di Riccardo scivolarmi addosso, ma fortunatamente riesco a gestirmi questo piccolo dettaglio, o almeno provo a farlo.
Poi, lancio uno sguardo proprio sull'aggeggio fra le mie mani, notando il nome di mia madre riempirlo interamente. "Mamma, tutto bene? Siete arrivati a casa?"
Mi hanno chiamato circa due ore fa per avvisarmi di essere appena atterrati nella loro amata Sardegna, ma le ho fatto promettere a mia mamma di farlo non appena avrebbero finalmente raggiunto la loro amata casetta.
"Si, tesoro... siamo arrivati adesso. Tu sei ancora a lavoro?" Mi domanda lei retoricamente.
"No, sono a casa di Riccardo"
"Per riprendere Matteo?"
"Umh, no... rimango a pranzo con lui" Affermo a bassa voce, mentre alterno lo sguardo da Matteo a Riccardo. Matteo è ancora stretto fra le mie braccia, mentre il suo papà è a qualche metro da me, mentre lascia scivolare la pasta all'interno dell'acqua bollente. Amo letteralmente ogni suo movimento, anche quello più piccolo. Lo giuro.
"Uh, davvero interessante... cosa farete?" Riesco a notare un pizzico di malizia riempire la sua voce, ma cerco di non farci molto caso, infatti sospiro semplicemente e alzo gli occhi al cielo lentamente.
"Ma, mamma! Cosa dici?" Le domando, ridendo.
"Scusami... era soltanto una curiosità. Vi lascio fare le vostre cose, mi raccomando!" Afferma, con una leggera cantilena. "Chiamami quando arrivi a casa, io non voglio disturbarti. Mi raccomando, non dimenticarlo" Mi avvisa.
"Non lo farò"
Dopo averla salutata, riattacco la chiamata, sentendo lo sguardo di Riccardo percorrermi ogni singolo centimetro del corpo.
"Era tua madre?" Mi domanda a bassa voce, accarezzando i suoi capelli con le punte delle dita.
"Si, e i suoi discorsi poco normali" Sospiro, alzando gli occhi al cielo. I nostri occhi sembrano conversare in assoluto silenzio e molto autonomamente, per cui non è il caso che io dica altro. Ha capito tutto. Conosce perfettamente mia madre, e immagina ogni singola parola che ha appena lasciato le sue labbra.
"Mi piacerebbe tanto accontentare sia lei che i suoi discorsi, ma purtroppo non dipende soltanto da me" Sospira, facendo spallucce. Il mio cuore sembra perdere un battito all'improvviso, ma cerco di non farci molto caso.
Io sospiro profondamente, cercando di cacciare via questo discorso soltanto con i miei respiri, eppure non succede. Purtroppo, aggiungerei.
"Che ne dici se mangiassimo? È pronta la pasta?" Domando a bassa voce, per poi risucchiare un po' d'aria con rapidità.
"Non è ancora pronta, ma se sistemi Matteo nella culla possiamo tranquillamente apparecchiare" Afferma lui, con un dolce e delicato sorriso.
"Certo, apparecchiamo!"

Buongiorno!♥️🧸
Vi avviso che nel prossimo capitolo succederà qualcosa.😏
Spero di poter fare il doppio aggiornamento, ma non vi prometto nulla.
Un bacio♥️
-Roberta

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora