Capitolo 55.

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È passato un mese. Un dannato mese da quando la mia storia con Riccardo si è del tutto conclusa. Ho provato a richiamarlo tante, troppe volte, ma non ho ottenuto nessuna risposta.
Sono stati dei giorni davvero scuri, trasparenti, opachi e terribilmente tristi. L'unica cosa che riusciva e che riesce tutt'ora a tirarmi su di morale, è stato ed è il mio bimbo. Già, il mio bimbo. È un maschietto! L'ho scoperto soltanto tre giorni fa e quando il medico mi ha dato questa notizia, sono scoppiata a piangere di felicità. È stata un'emozione troppo grande, e proprio in quel momento lì ho sfiorato un pizzico di spensieratezza e adocchiato un lieve spiraglio di luce.
Sono certa che sarà proprio come suo padre, esattamente la sua fotocopia. Sarà bello, dolce, forte, delicato, adorabile e estremamente tenero. Diventerà il mio piccolo principe e io la sua principessa. So che sarà così.
Il mio fagiolino sta crescendo ogni giorno di più e me ne rendo conto ogni volta che osservo la mia pancia. Essa viene messa in risalto con le maglie aderenti e la cosa mi fa impazzire. È piccola ed estremamente fragile. Penso sia la cosa più bella del mondo intero.
Il mio corpo sta cambiando, e quando appoggio lo sguardo sullo specchio ne ho la conferma; i piccoli dettagli quotidiani attirano la mia attenzione e questo mi fa sul serio palpare la sensazione di essere mamma. Il viso è diverso, presenta una luce particolare che non ho mai avuto, la pelle più liscia e morbida, i capelli più luminosi, il seno più gonfio e duro, la pancia più grande e il cuore più felice. Io cambio e lui cresce. Cresce lì dentro. Respira, mangia, dorme, si muove e sorride. E lo fa proprio dentro di me. È tutto così meccanico, ma al tempo stesso così naturale, così particolare, così dettagliato, così bello. È davvero assurdo come possa nascere una cosa così piccola quando si uniscono fisicamente due persone. Non si fa niente di straordinario e insolito, eppure basta soltanto un pizzico d'amore e con poco, cresce una nuova vita. Una nuova vita che ben presto diventerà la tua unica ragione, il tuo unico punto fermo, la tua unica speranza.
Solo chi conosce davvero questa sensazione può davvero spiegare per bene cosa succede. Solo noi mamme.
Quando ho scoperto di essere incinta non avevo mai immaginato di provare sensazioni così belle, eppure è successo. Ed è davvero difficile esporre con calma tutto quanto. Davvero impossibile.
"Federica, vuoi un po' d'acqua? Qualcosa da mangiare?" La domanda apprensiva di mia madre riesce a farmi allontanare da questi pensieri sinceri, che mi frullano in testa con costanza da mesi interi.
"No, grazie. Ho mangiato mezz'ora fa e se continuerò a farlo, diventerò una balena" Affermo io, sospirando dolcemente.
"Beh, è per una buona causa. Il mio nipotino deve assolutamente essere forte e felice fin quando non verrà al mondo" Si intromette mio papà, chinandosi verso di me soltanto per lasciarmi un delicato bacio sulla fronte. Io sorrido, chiudendo gli occhi e assaporando con affettuosità queste piccole coccole da parte dei miei genitori, che presto diventeranno nonni. Amo quest'atmosfera che riempie casa mia, e amo ancora di più questa bellissima allegria che sembra, piano piano, riempire la mia anima triste. In un momento del genere è proprio ciò che mi serve. Sul serio.
Aver preso la decisione di tornare nella mia amata Sardegna per le festività natalizie, è stata la scelta più corretta da fare. Oggi che è la vigilia di Natale, la mia famiglia non perde assolutamente tempo per farmi sorridere, che sia con una battuta, con un abbraccio o con una semplice parolina d'amore. È davvero bello. Non mi sento per niente da sola. Né io e neanche il mio fagiolino ci sentiamo da soli. Proprio per niente.
Sapere di contare sui miei genitori e averli al mio fianco nonostante tutto, è davvero una bellissima cosa. Sai che comunque andrà, avrai sempre l'appoggio della tua famiglia, non dovrai preoccuparti assolutamente di nulla.
"Continuiamo a cercare qualche altro nome per il tuo bimbo, Fede? Non ti va più?" Mi domanda Alessia, una delle mie cuginette, con voce piccola e dolce.
Io la guardo, accarezzandole i capelli dolcemente.
"Certo che mi va, piccolina. Continuiamo"
Facciamo questa cosa da mezz'ora, ma ancora non siamo arrivate ad una conclusione.
La stringo dolcemente a me, circondando le piccole spalle anche di Mia, la sua sorellina. Le loro manine sono appoggiate sul mio pancione, mentre gli regalano delle leggere carezze che fanno rilassare sia me che il mio bimbo. Il loro affetto mi riempie il cuore.
Lo sguardo di Alessia scorre lungo lo schermo del telefono, cercando il nome giusto che possa essere perfetto per il piccolino. Ne ripete a migliaia, ottenendo un 'no, via con un altro' da parte della mia famiglia e di me ogni volta. Poi ne pronuncia uno, lo dice a bassa voce, come se fosse quasi stanca di ricevere sempre lo stesso parere.
"Matteo" Quando le sue labbra si chiudono, solleva il capo verso di me, guardandomi con i suoi occhioni verdi e intensi.

Matteo.

Matteo mi sembra perfetto. Mi piace da impazzire.

"Si, Matteo mi piace" Bisbiglio dolcemente. Un sorriso luminoso curva le sue labbra all'insù, facendo sorridere anche me.
"Qui c'è scritto che significa 'dono di Dio'"
Il dono più bello. Il mio dono.
"Si, è decisamente il nome giusto" Il mio cuore approva, poiché, qualche secondo dopo, prende a battere con un'intensità davvero forte, i miei occhi si riempiono di una quantità inimmaginabile di lacrime e la mia anima sorride senza accorgersene.
"Piace tanto anche a noi" Esclama mia zia, indicando tutti quanti che sorridono guardandomi. La loro reazione mi rende il cuore un po' più leggero. Basta così poco per essere felici... basta anche un nome scelto per caso di un bambino che fra cinque mesi sarà fra le mie braccia. Fra le nostre braccia.
"Quindi... ciao Matteo, io sono Alessia e lei è la mia sorellina Mia" Alessia prende in mano la situazione, facendo ridacchiare tutti. Avvicina il viso al mio pancione, cercando, a suo modo, di far sentire la sua voce al bimbo. "Quelli sono i nostri genitori, ma per te saranno i tuoi zii" Continua indicando la loro mamma e il loro papà, seduti proprio di fronte a noi. "Quelli sono i tuoi nonni sai... sono molto giovani, eppure saranno già nonni. Saranno i tuoi nonni." Il suo piccolo ditino indica i miei genitori, in piedi proprio accanto al divano. Gli occhi di mia madre sono pieni di lacrime, infatti distoglie lo sguardo da noi, poggiandolo sul soffitto per trattenerle. "Quei due vecchietti seduti sulle due poltrone sono i miei nonni, ma grazie al tuo arrivo diventeranno bisnonni" Esclama, guardando i nostri nonni, che ridacchiano piano. Io sorrido, tirando su con il naso, mentre sento l'emozione crescere dentro di me come se fosse un piccolo fuoco. "Tutto questo me l'ha spiegato mia madre qualche giorno fa. Spero di aver detto bene ogni cosa" Poi guarda mia zia. "Ho detto bene, vero?"
Lei annuisce, sorridendole e accarezzandole i capelli dolcemente. Ha solo sette anni e mezzo, eppure ha un modo davvero affascinante di parlare. Poi si gira lentamente verso di me, guardandomi con un dolce sguardo che potrebbe far sciogliere davvero chiunque. "Bene, e poi c'è lei... lei è la tua mamma. Si chiama Federica e anche se non lo dice spesso, ti ama molto. Tu non l'hai vista, ma è davvero molto bella, assomiglia ad una principessa... ad una bellissima principessa. Il tuo papà invece, è in un posto molto lontano da qui... è lì per lavoro, ma mia madre mi ha detto che tornerà presto. Io l'ho conosciuto... si chiama Riccardo, ed è anche lui molto bello, sembra proprio un principe." Sorride, e ad ogni singola parola riesce a farmi tremare il cuore. La guardiamo completamente ipnotizzati ed emozionati a causa di tutto ciò che sta dicendo. Mia si accuccia a me lentamente, e io le regalo un bacio sulla fronte, mentre caccio via una piccola lacrima che ha appena attraversato la mia guancia. "Mia mamma mi ha spiegato che quando due persone si amano molto, nasce un bimbo. Ed è proprio così, Matteo... non so come funzioni, ma succede davvero. La tua mamma e il tuo papà si amavano sul serio e fra qualche mese nascerai tu. Io e la mia sorellina ci prenderemo cura di te quando verrai qui in Sardegna. Te lo promettiamo... vero, Mia?" Guarda sua sorella, porgendole la manina. Lei la stringe dolcemente.
"Vero"
I miei respiri accelerano all'improvviso, mentre mi curvo leggermente soltanto per abbracciarle con amore.
Mi lascio scappare un singhiozzo dalle labbra, mentre percepisco la mano di mio padre poggiarsi proprio sulla mia spalla. Sospiro e sollevo lo sguardo, cercando di non piangere più. Non devo farlo in questo momento. Assolutamente.
Non appena le mie cuginette sciolgono l'abbraccio, sospiro profondamente e accarezzo i loro visini con dolcezza, asciugandomi poi le diverse lacrime che rigano il mio viso già da diversi secondi.
"Grazie per le bellissime parole, amore"
"Ti voglio davvero tanto bene" Sussurra, inarcando la testa verso destra teneramente.
"Ve ne voglio anche io. Da morire, piccoline"

Buon pomeriggio💔💔⭐

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora