Federica.
Tutto ciò che ho fatto per l'intera notte è stato rivivere ogni singola cosa che è accaduta ieri sera: l'arrivo in discoteca con le mie colleghe, l'incontro con Riccardo, il nostro abbraccio, la chiamata di mia mamma, la corsa a casa mia, le sue labbra sul mio collo, i miei continui sospiri grazie al piacere che mi stava regalando, le sue domande curiose, il mio crollo immediato, la nostra discussione, le sue parole, i miei pensieri, le rassicurazioni di mia madre e infine le mie lacrime. Ho pianto per tutta la notte, e quando guardavo Matteo stretto fra le mie braccia, la mia crisi sembrava aumentare notevolmente. A causa mia, lui non ha una figura paterna, e io, un compagno con cui condividere tutto ciò.
È una situazione davvero impossibile da spiegare, che renderebbe confuso chiunque. Sul serio.
Adesso dove mi trovo? Sono al mare ad attendere l'arrivo di Riccardo. Sono già le dieci e quindici, e nonostante io continui a mantenere un pensiero positivo, ho seriamente paura che non si presenti. Sono qui da esattamente trenta minuti, e aspettarlo è diventata una vera e propria sofferenza. Ho davvero bisogno di vederlo, non so esattamente per quale motivo, ma voglio vederlo e basta. Niente di più.
Quando ogni mia piccola speranza sembra dissolversi, vedo la sua figura apparire fra quei lievi lievi raggi del sole che lo accarezzano dolcemente. La spiaggia è del tutto deserta, e ciò agevola notevolmente questo nostro scontro di sguardi.
Indossa una maglia bianca a mezze maniche, un jeans scuro, e ai piedi porta i suoi soliti anfibi. È davvero affascinante. Ma la cosa ad attirare la mia attenzione non sono questi dettagli, ma ben altro: il suo viso. Presenta una sfumatura di tristezza, che posso tranquillamente notare anche nonostante quei quindici metri che ci separano. Porta gli occhiali da sole scuri, che coprono totalmente i suoi occhioni color ghiaccio e bellissimi. Il secondo dopo, m'impongo di distogliere lo sguardo e poggiarlo su Matteo, tranquillamente sistemato proprio sulla morbida sdraietta accanto a me. Il suo collo è protetto dal cuscino dell'allattamento, che permette di farlo stare in maniera eretta, mentre ha il corpicino coperto da un lenzuolo di cotone bianco con tanti piccoli orsetti. Stringe il ciuccio azzurro fra le labbra, ciucciandolo intensamente e con un ritmo costante. È la cosa più tenera del mondo, lo giuro. Fatico a credere che sia mio figlio.
A spezzare questo momento di pura dolcezza è proprio Riccardo, che si piazza proprio di fronte a me, scosso ed esausto. Mi sollevo di scatto e senza accorgermene, sperando soltanto che tutto vada per il verso giusto. Solo questo.
Una scia di paura mi pervade, e sembra aumentare notevolmente non appena fa scivolare via gli occhiali da sole, stringendoli con l'indice e il pollice. Ha gli occhi scuri e pieni di rabbia, e non è il caso che mi dica qualcosa, ho già capito tutto. La mia situazione con lui si è del tutto capovolta rispetto a ieri sera, e questo piccolo particolare è assolutamente palpabile.
Sento la mia vita andare completamente a pezzi, e in questo preciso momento, spero soltanto che qualcuno venga a dirmi che tutto ciò sia solo uno stupido scherzo. Ha scoperto la verità, riesco a leggerlo dal suo sguardo freddo e distaccato.
"Riccardo..." La mia voce si incrina lievemente a causa di questa situazione, e nonostante io voglia porre fine a questa strana sensazione che mi fa quasi mancare il respiro, è davvero impossibile.
"So tutto" Mi sussurra soltanto questo, provocandomi diversi brividi proprio alla spina dorsale.
"Lo so... lo vedo"
Gli scappa un lungo sospiro, che mi sa tanto di frustrazione.
"Per quale cazzo di motivo non mi hai detto niente, Federica? Perché mi hai raccontato la verità e hai continuato a mentirmi spudoratamente? Che cazzo hai combinato?"
"Posso spiegarti?" Domando, cercando di sistemare la situazione. Sto per crollare interamente e lo sta facendo anche la mia vita, senza nessun tipo di problema.
Aspettavo tutto ciò da mesi interi, ma non pensavo minimamente che potesse accadere così in fretta e così all'improvviso. Lo giuro. È una cosa troppo grande e troppo forte per poterla affrontare sul serio. Credo di non averne le forze.
"No, non voglio sentirti! Stai zitta!" Sbotta immediatamente, alzando il tono della sua voce. Sussulto improvvisamente, ringraziando Dio che in spiaggia non ci sia nessuno. Se non fosse stato così, poteva risultare un vero e proprio problema. "Sai cosa penso? Penso che non esista un aggettivo per descrivere ciò che hai fatto. Cazzo, non esiste! Hai sbagliato ogni cosa, hai lasciato che il nostro amore finisse, che nostro figlio nascesse senza un padre e che ogni cosa andasse a puttane! Sei stata egoista e sbagliata, dannazione!"
"Vuoi calmarti un attimo? Posso parlare?"
"No, non mi calmo. Sono incazzato e deluso dal tuo cazzo di comportamento. Matteo è mio figlio, ma tu hai negato ad entrambi questa cosa: a lui di avere un padre e a me di avere un bimbo. Se ad Edoardo non gli fosse scappata la verità, sarebbe andata in maniera totalmente differente. Ma ti rendi conto dell'intensità di questa bugia?"
"Edoardo ti ha detto tutto?" Domando a bassa voce, un po' confusa. Non capisco. Non riesco a capire assolutamente, nonostante io ci provi diverse volte.
"Avevo iniziato a capire qualcosa già da ieri... questa mattina sono andato da lui, ero totalmente fuori di me, e senza preavviso, gli è scappata una frase che è riuscita ad illuminarmi il famoso tassello a me invisibile fino ad ora. Ho capito ogni cosa all'istante, collegando ogni singolo dettaglio che portava soltanto ad una cosa: la verità"
Non sono arrabbiata con Edoardo, non dev'essere stato semplice neanche per lui raccontare solo e soltanto balle. Riccardo l'avrebbe comunque scoperto indipendentemente da tutto, e continuare a portare avanti quest'immensa storiella era davvero egoista e poco normale. Dannatamente egoista e poco normale.
"Io ho preso questa decisione per non lasciare che il tuo futuro andasse in frantumi! Tutto qui! Ma non ho smesso di amarti neanche per un istante, cazzo! Neanche quando ti raccontavo cazzate sul mio nuovo ragazzo. Mentre lo facevo, il secondo dopo scoppiavo in lacrime come una bambina. Tu stai soffrendo adesso, io lo faccio da più di nove mesi, per cui non dire cose di cui te ne pentiresti qualche minuto dopo. Ti prego di calmarti"
"Mi hai completamente tirato fuori da questa situazione, Federica! Hai affrontato tutto ciò da sola, e se non l'avessi scoperto, avresti continuato a portare avanti questa folle falsità. Quindi, per piacere... non dirmi certe cose! Come cazzo faccio a mantenere la calma dopo una notizia del genere?"
I suoi occhi si riempiono di lacrime, mentre il mio cuore si restringe come se fosse una piccola pallina. Dio mio, credo di non farcela.
"Cazzo, Riccardo! Anche tu mi hai totalmente tirato fuori da tutto quanto nel momento in cui hai preso la decisione di fare quel dannato corso in America. Sono stata l'ultima persona a saperlo! Mi sono sentita una merda, ma questo non è importante, vero?"
"Ma cosa cazzo c'entra? Son due cose diverse. Hanno un'importanza completamente disuguale! Qui parliamo di un bambino, Federica! Lui ha solo te, ma se avessi anche solo ragionato un pizzico di più, io sarei qui con voi a vivere ogni singolo istante di questa nuova esperienza che Dio ha voluto regalarci. Invece no, eri e sei da sola! Sei stata da sola quando hai scoperto di aspettare un bambino, quando hai vissuto le emozioni della prima ecografia, quando hai scelto il nome, quando hai partorito e quando sei tornata a casa dopo l'ospedale. Tu eri qui a dare alla luce il bambino che abbiamo creato insieme, mentre io ero dall'altra parte del mondo a costruire il mio futuro e a soffrire a causa della tua assenza, inconsapevole di tutto ciò che stava accadendo alla tua vita"
"Mi dispiace davvero... vorrei poter fare qualcosa per sistemare tutto, ma non posso far nulla. Mi sento così impotente e fragile, maledizione..." Farfuglio, confusa. Non so cosa dire e come farlo. Davvero.
"Ormai ciò che hai fatto non si può cambiare... non si torna indietro, Federica."
Già, non si torna indietro e penso che questa sia la cosa che mi fa più male.
"Lo so" Sussurro con un filo di voce, mentre una lacrima scivola giù per la mia guancia, bagnandola con lentezza. Io la caccio via con l'indice, guardando gli occhioni blu di Riccardo infrangersi prima sulle mie iridi castane e successivamente sulle onde del mare un po' disordinate e sconnesse.
Sono riuscita a distruggere tutto. Ho distrutto me e ho distrutto lui e purtroppo, non posso fare nulla al riguardo. Assolutamente nulla.Ebbene si...
Purtroppo Riccardo ha scoperto la verità e la situazione fra lui e Federica è totalmente crollata.
Cosa ne pensate?💫
Fatemelo sapere! Buon pomeriggio!🌻♥️
-Roberta
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Lo sbaglio migliore - Federica e Riccardo
FanficFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Due ragazzi con un obiettivo e tanti sogni nel cassetto. Tante piccole cose li porteranno a lasciarsi andare in questo amore che li lega intensamente. Si tratta di un amore strano, disperato, passionale, profond...