Spiegare esattamente ciò che sento dentro di me in questo momento è più difficile del previsto. Dall'estrema felicità non riesco a respirare normalmente, e mentre il mio cuore sembra esplodere ad ogni singolo battito, la mia anima non fa altro che sorridere, come non succede da tanto, parecchio tempo.
Vorrei urlare dalla gioia di avere qui Riccardo, ma al tempo stesso muoio di paura. Muoio di paura per tutto, per ogni singola cosa che mi circonda, per tutto quello che è successo e che succederà.
Ripeto più volte di non essere abbastanza forte a tutto questo, ma poi alterno rapidamente lo sguardo da lui a Matteo e niente ha più senso, se non la situazione in sé, se non loro.
"Devo andare... il bimbo si è addormentato e io ho bisogno di riposarmi un attimo. Sono davvero esausta" Inizio, sospirando delicatamente.
"Esausta di fare cosa per l'esattezza? Siamo stati per più di mezz'ora sulla spiaggia a guardare il mare. È così stancante farlo?" Esclama, prendendomi chiaramente in giro. Adoro questa lieve intimità che ci riempie, sembra non essere cambiato nulla tra di noi, eppure non è proprio così. Proprio per niente. Qual è la cosa bella di tutto questo? Il nostro legame.
Esso è rimasto perfettamente uguale: lui che mi stuzzica come un idiota, io che rido, lui che mi guarda e io che m'innamoro sempre di più.
"Lo so, è vero. Ma sono davvero stanca, stanotte ho dormito poco"
"Va bene, ti lascio andare" Sospira quasi dispiaciuto. Anche io lo sono, ma bisogna cercare di essere forti. "Quando ci rivediamo?" Me lo chiede a bassa voce, guardandomi negli occhi. I suoi brillano intensamente, possiedono una luce particolare ed intensa, che non credo sia merito della luce del sole, ma della serenità che riempie la sua anima.
"Non lo so, presto immagino" Sussurro, facendo spallucce. "Domani sarò di nuovo qui"
"Io verrò solo per vederti"
Mi lascio sfuggire un piccolo sorriso, mentre abbasso lo sguardo, guardando mio figlio che dorme serenamente sul mio seno. Gli accarezzo dolcemente la manina, cercando di cacciare via quell'immensa tensione che mi riempie interamente.
"Allora a domani"
Lo guardo. Lui guarda me. I suoi capelli vengono confusi dal leggero vento, ma lui li lascia andare, li lascia scivolare sulla sua fronte, per poi cacciare via un piccolo sospiro.
Sono sul punto di scoppiare in un pianto improvviso. Sul serio. L'emozione sta letteralmente prendendo il sopravvento.
"A domani, Fede"
Appoggio una mano sulla sabbia per darmi una spinta e sollevarmi, ma fallisco miseramente. È più difficile di quanto pensassi.
Lui si alza di scatto, posizionandosi proprio di fronte a me e allungare un braccio verso la mia direzione. "Ti aiuto io"
Afferro la sua mano dolcemente, stringendola con delicatezza. Il suo calore mi invade. Solo Dio sa quanto sia bello sentire il contatto della sua pelle contro la mia. È una sensazione magica. Davvero impossibile da spiegare.
Mi fa alzare velocemente, poggiando poi una mano sul corpicino di Matteo per sostenerlo. "Fai attenzione per strada" Mi raccomanda, con un filo di voce.
"Si, non preoccuparti. Sarò prudente"
Le sue labbra si poggiano dolcemente sulla mia fronte, con l'obiettivo di lasciare un delicato bacio su di essa. Il mio cuore esplode all'istante, e provare questa sensazione due volte in due giorni è davvero un colpo completo. Un colpo intenso che a mala pena riesce a farmi reggere in piedi.
"Ti conviene"
Mi sorride con dolcezza, per poi abbassare lo sguardo verso Matteo e lasciare un bacio anche a lui.
"Ciao, piccolino. Ci vediamo presto"
Il cuore inizia a battere ogni secondo più veloce, e il merito è soltanto di Riccardo e del mio bimbo, che insieme sembrano dar vita ad uno spettacolo davvero meraviglioso, da togliere il fiato.
I suoi occhi si incrociano ai miei per l'ultima volta, prima che io giri il capo soltanto per iniziare a camminare sulla sabbia morbida e fresca.
Sento il suo sguardo addosso, ma lo ignoro del tutto, andando via. Stringo Matteo contro il mio petto, riscaldando la sua pelle candida e delicata con il mio fiato caldo.
Quando riesco a raggiungere l'auto, ripenso ai momenti appena trascorsi in compagnia del ragazzo che ho sempre amato, e mi rendo immediatamente conto, di quanto sia bello il legame tra di noi. È intenso e particolare, un po' come noi.
Per un attimo, decido di cacciare via il suo pensiero, accendendo il motore della macchina e immettendomi proprio sulla strada. Durante il tragitto, non faccio altro che attirare l'attenzione di Matteo e canticchiargli qualche canzoncina per non farlo piangere. Fortunatamente ci riesco, e ringrazio il cielo.
Riesco ad arrivare a casa dopo mezzogiorno, trovando mia madre ai fornelli e mio padre sul divano a guardare un programma davvero poco interessante.
Lui si prende in braccio mio figlio, mentre io mi lavo le mani per poter aiutare mia mamma ai fornelli.
"Sai, ho incontrato di nuovo Riccardo..." Inizio a bassa voce, mentre taglio la cipolla. Le sussurro queste parole a bassa voce, come se avessi quasi paura di parlarle.
"Uh si? E che avete fatto?" Solleva un sopracciglio, facendomi scoppiare a ridere come un'idiota. I suoi occhi sono attraversati da una scia di malizia e la cosa mi fa sospirare lievemente.
"Niente di ciò che pensi... abbiamo solo parlato tanto. Tutto qui, e penso non ci sia cosa più bella"
"Dovreste semplicemente passare ai fatti, tipo partire da un bacio e successivamente spostarvi su un letto... magari matrimoniale" Mi stuzzica. Io spalanco gli occhi, rendendomi conto di quanto sia davvero sorprendente ciò che ha appena detto.
"Ma... mamma!"
"È esattamente ciò che vorrei e che vorresti anche tu" Risponde tranquillamente, sollevando le spalle.
"Piantala"
"Okay, scusa..." Sussurra, sbuffando come una bambina. "Ma comunque sia... sono felice che abbiate parlato. Ne avete tanto bisogno"
"Si, lo penso anche io"
La guardo per un istante, incontrando i suoi occhioni castani e grandi. Passa un istante di silenzio, un silenzio immenso ma delizioso. "Comunque scusami per tutto quello che ti ho detto ieri, non volevo essere invadente o niente del genere... vorrei solo vederti felice, figlia mia"
"Non lo sei stata, per niente. Avevi ragione, ho solo bisogno di un po' di tempo per pensare"
"Si, fai con calma. Non c'è fretta" Afferma lei, sospirando dolcemente. Io annuisco e le lascio un delicato bacio sulla guancia, lasciando scivolare la cipolla tagliuzzata all'interno della padella.
Ritorno il salotto dopo aver lavato le mani, e mentre Matteo è ancora tranquillo e sereno fra le braccia di mio padre, ne approfitto per curiosare fra i diversi messaggi che mi sono arrivati in questi ultimi dieci minuti..
Le mie colleghe dell'università stanno organizzando una serata in discoteca, e chiaramente hanno invitato anche me. La cosa non mi stuzzica parecchio poiché non trovo la discoteca un posto adatto a me, e poi, onestamente parlando, non ho nessuna intenzione di lasciare mio figlio. Sono una mamma, e il fatto di fare serata non è minimamente nei miei obiettivi.'Io non posso... devo stare con Matteo'
Non appena invio questo messaggio, Silvia, una delle mie colleghe, mi chiama immediatamente.
"Fede, tutto bene?" Mi domanda. La sua voce è bassa, dolce e delicata. Mi rilassa.
"Si, sono solo stanca"
"Voglio che stasera tu venga con noi. Hai bisogno di lasciar perdere tutto e questa mi sembra una buona occasione"
"Non posso, davvero. Non insistere, non me la sento... e poi devo stare con mio figlio"
"Con lui ci sarà tua madre, non sarà mica da solo! Dai su, abbiamo bisogno di te. Prima delle due saremo a casa" Mi avverte, teneramente.
"Non so... vi posso far sapere?"
"No. Passiamo a prenderti intorno alle undici e trenta, non farci aspettare" Chiarisce, non aspettando minimamente una mia risposta. Poi riattacca la chiamata l'istante dopo, facendomi sospirare in una maniera tutt'altro che serena.Secondo voi cosa succederà?😏 Cercate di indovinare...
Vi auguro un buon pomeriggio. Baci🌻
-Roberta
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Lo sbaglio migliore - Federica e Riccardo
FanfictionFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Due ragazzi con un obiettivo e tanti sogni nel cassetto. Tante piccole cose li porteranno a lasciarsi andare in questo amore che li lega intensamente. Si tratta di un amore strano, disperato, passionale, profond...