Capitolo 18.

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"Beh, questa è davvero una domanda difficile" Osservo a bassa voce, stringendo le labbra in una linea sottile.
"Anche tu l'hai fatta a me" Risponde con un sorriso. Alle sue parole non riesco a non ridere.
"Mi ricordo"
"Quindi? Sei mai stata innamorata, Federica?" Mi domanda di nuovo, in attesa di una mia qualsiasi risposta.
"Beh, chi non lo è mai stato?" Sussurro, non smettendo neanche per un istante di guardarlo. "Penso che tutti almeno una volta nella vita siamo stati innamorati. Innamorati di una persona semplice e pura, che entra nella tua vita come un uragano e va' via allo stesso modo, lasciando un immenso vuoto proprio al cuore" Non sono una persona che dice o scrive questo tipo di frasi, ma quando voglio, so perfettamente trasformarmi in una vera e propria poetessa. Lui ascolta con attenzione ogni mia singola parola, vivendo il mio discorso con un'intensità davvero assurda. "Mi sono innamorata di un ragazzo quando avevo sedici anni, si chiamava Daniele e aveva la mia stessa età.. ero così tremendamente innamorata che il mondo girava attorno a lui. Quando iniziammo a frequentarci ero la ragazza più felice del pianeta. Ogni volta che stavamo insieme, era tutto bellissimo. La mia vita era diventata un misto di colori e lui ne era la causa" Mi fermo soltanto per riprendere fiato e poi continuo "Gettai le prime lacrime a causa sua, ma lui riusciva a farsi perdonare sempre, chiedendomi scusa ogni dannata volta. Con Daniele feci l'amore per la prima volta, e ricordare quel momento lì mi fa sorridere. Avevo solo diciassette anni, lo conoscevo da un anno, eppure lo amavo davvero immensamente, tanto da donargli la parte più intima di me." Raccontare un dettaglio del genere potrebbe davvero essere imbarazzante, ma con lui non lo è. Mi mette perfettamente a mio agio.
"E poi?" I suoi occhi hanno un luccichio particolare mentre mi ascoltano.
"E poi nulla... sono rimasta con lui soltanto per qualche altro mese, fino a quando non mi lasciò. Voleva semplicemente essere libero e io accettai questa sua scelta. Ci eravamo amati, ma la mia gelosia era davvero morbosa. Avevo paura di perderlo, e non volevo che nessuno lo guardasse o gli parlasse. Probabilmente si scocciò di alcuni miei comportamenti, ma come potevo biasimarlo... era tutto abbastanza normale"
"Le donne gelose sono le più belle, Federica" Dice, indicandomi. Io sospiro.
"Beh, evidentemente non per lui..."
"E come hai affrontato la rottura?"
"Come? Beh, piangevo praticamente sempre. Ogni cosa mi ricordava lui... mi mancava un pezzo del mio cuore. Provavo tante volte a non pensarlo, ma era sempre un buco nell'acqua. Mi mancava immensamente, ma non potevo fare nulla. Mi chiusi in casa per giorni e trascorrevo la maggior parte del mio tempo a leggere libri romantici, ascoltare musica triste e a mangiare cioccolata. Ero letteralmente distrutta, sembrava che il mondo fosse completamente finito, eppure la gente continuava a vivere, mentre io ero ferma lì. Ero ferma a lui." Spiego, cercando di non annoiarlo. "Poi riuscii ad andare avanti, riuscii a dare un calcio a lui e al mio passato. Qualche mese dopo, ripensando a tutto ciò sono scoppiata a ridere come una bambina. E lo faccio ancora adesso eh!" Esclamo, lasciandomi sfuggire un sorriso. "Ma passa tutto, Riccardo... a sedici anni il mondo sembra buio ad ogni problema, ma non lo è. Bisogna soltanto cercare di colorarlo, non renderlo ancora ancora più scuro e triste del dovuto" Il mio lungo discorso l'ha commosso e posso tranquillamente notarlo da quel leggero velo di trasparenza che possiedono i suoi bellissimi occhi.
"Wow, che parole" Risucchia un respiro per poi sfregare freneticamente le mani sulle cosce. Io gli sorrido immediatamente, e lui ricambia all'istante, non sapendo come gestire questo suo momento di pura sensibilità. "Hai perfettamente reso l'idea di ciò che hai passato" Annuisco dolcemente e abbasso lo sguardo verso il tavolo. Fisso la pizza di fronte a me, non sapendo cosa dire. Vederlo così instabile a causa mia mi distrugge. "L'hai più rivisto?"
Dopo una manciata di secondi, cerca di riprendere in mano la situazione, ritornando ad avere quello sguardo tranquillo e sereno.
"Si, circa un anno fa. È diventato padre"
"Beh, è una cosa bella... anche se si tratta di una grande responsabilità" Osserva a bassa voce.
"Lo è, ma penso sia la cosa più vera del mondo"
"Si, lo penso anche io" Risponde lui sinceramente. "Cos'hai provato quando l'hai rivisto?"
"Onestamente non lo so, forse tanto rancore... ma nulla di più. In un certo senso mi sono sentita quasi trasparente"
"Non ti meritava" Lo dice a bassa voce, come se fosse un piccolo segreto o qualcosa del genere. Le sue parole mi fanno immediatamente sorridere e non so neanche io il vero motivo.
"Non lo so, l'ho pensato diverse volte... ma sono sempre stata certa che io abbia perso quel ragazzo a causa della mia dannata possessività"
"Eri soltanto innamorata, e penso sia normale avere certi comportamenti" Osserva, agitando le mani molto lentamente. Lo fisso per qualche secondo, riuscendo perfettamente ad avere un effetto calmante sulla mia anima poco rilassata.
"Molto probabile"
"Sei da proteggere, Federica" Mentre mi sussurra questa sincera frase, allunga una mano verso la mia direzione, stringendomi le dita molto delicatamente. Riusciamo ad unirci con una semplice stretta, che ci tiene in equilibrio. I nostri occhi sono perfettamente incrociati, riuscendo a dare vita ad uno scoppio di colori davvero intenso. Penso sia davvero difficile spiegare cosa stia accadendo dentro di me in questo momento, so soltanto che percepisco i miei respiri accelerare, il cuore tremare sempre di più e una scossa farsi spazio piano piano in ogni angolo del mio organismo. Riccardo sta riuscendo a farmi cedere del tutto. Sarà merito di tutto ciò che mi sta dicendo o la sincerità con cui lo fa. Non lo so. Ma il mio cuore è completamente andato.
"Perché lo pensi?" Piuttosto che diminuire la presa sulla mia mano, faccio esattamente l'opposto, stringendola sempre di più. Farlo mi fa stare bene.
"Non lo so, lo penso e basta. Sei da proteggere dal mondo" Ripete di nuovo, aggiungendo qualche altro piccolo dettaglio. "E io riuscirò a non farti distruggere da nessuno. Te lo prometto, Federica" Le sue iridi brillano. Brillano così tanto, fino a superare l'intensità di luce che possiedono le stelle. Dio, ha degli occhi bellissimi... sembrano qualcosa di incredibile.
"Grazie" Penso che questa semplice parola sia la più giusta in questo istante, e sarebbe davvero inopportuno dire altro. Terribilmente inopportuno.
"Di niente" Mi sorride dolcemente. Il suo pollice sfrega proprio sul dorso della mia mano, riuscendo esattamente a farmi venire la pelle d'oca. "Che dici se continuassimo a mangiare? La pizza si sta raffreddando" Esclama, curvando la testa verso destra teneramente. Io annuisco ridacchiando, prima di stringere la forchetta e guardare con un pizzico di tristezza le nostre dita allontanarsi.

Buon pomeriggio!♥️

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora