Capitolo 76.

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"Shhh, basta parlare. Basta. L'hai già fatto per troppo tempo"
Sollevo il suo corpo proprio sul bancone della cucina, ma lei rimane comunque proprio sul bordo, cercando di avere un contatto maggiore con me. Le sue braccia sono ancorate sulle mie spalle, tirandomi verso la sua direzione come se volesse mangiarmi da un momento all'altro.
Sospira profondamente e schiude le labbra, giocando nervosamente con i miei capelli che sta confondendo in una maniera davvero terribile. "Ti prego, baciami"
"Perché?" Sussurra con un filo di voce, lasciando che la sua testa scivoli all'indietro e si appoggi dolcemente contro il mobiletto della cucina posizionato proprio sopra di lei.
Questo piccolo dettaglio, mi permette di avere il passaggio libero sul suo collo, infatti, il secondo successivo, appoggio le mie labbra su di esso, regalandole diversi baci e morsi proprio sulla pelle. Solo Dio sa quanto sia stata intensa la mancanza di tutto questo, e adesso, proprio in questo istante, non desidererei fare altro. Ho sognato questo momento da mesi, e riaverla di nuovo anche per qualche altro minuto è davvero tutto ciò che voglio, ciò che desidero, ciò che mi fa sentire vivo.
"Smettila di fare domande" Borbotto contro un lembo della sua pelle. Un sospiro scappa dalla sua bocca e questo piccolo suono riesce perfettamente a farmi percepire quanto le piaccia ciò che le sto facendo. "Quando possiamo vederci di nuovo? Da soli, intendo"
"Domani... al mare"
"Faremo l'amore?" Le domando. Santo Cielo, ho davvero bisogno di riaverla. Percepisco un bisogno davvero immenso e quasi doloroso.
"Non lo so, forse..." Afferra il mio viso dolcemente, allontanandosi quanto basta per potermi guardare negli occhi. Le sue iridi nelle mie sembrano formare un mix davvero meraviglioso e impossibile da descrivere.
"Ti prego, dimmi di si"
"No" Chiaramente mi sta prendendo in giro. Glielo leggo negli occhi. "Comunque andrà, ricordati una cosa, Riccardo..."
Non mi bacia ancora, ma penso che lo farà molto presto.
"Cosa?" Sussurro, incrociando i suoi occhi nei miei.
"Che sei stato l'unico uomo che io abbia amato davvero in tutta la mia vita"
Le sue parole mi provocano un immenso sospiro di felicità davvero impossibile da spiegare.
"L'unico?"
"Si, l'unico."
"E il padre di tuo figlio?"
"Credo di non averlo mai amato davvero"
"Eppure hai avuto un bimbo con lui" Affermo in un sospiro. Pensare soltanto che lui abbia fatto a Federica ciò che le ho fatto e le sto facendo io, mi distrugge completamente. Anche lui ha sentito il sapore della sua pelle, ci ha fatto l'amore, e ha sfiorato i suoi posti proibiti che potevo toccare solo ed esclusivamente io. Dio mio, mi sento letteralmente morire. La gelosia mi sta mangiando e spiegare con calma e precisione come io possa sentirmi è più difficile del previsto. Non riesco a trovare qualcosa che possa essere in grado di spiegare le brutte sensazioni che mi attraversano il corpo. Tutto questo è davvero struggente.
Lei non mi risponde, semplicemente sospira contro la mia pelle, stringendomi le spalle con entrambe le mani. Mi allontano soltanto per guardarla negli occhi, notando quella lieve scia di eccitazione che riempiva il suo sguardo completamente assente. Al suo posto, posso tranquillamente notare quel pizzico di tristezza che sembra distruggere il suo cuore ad ogni secondo che passa.
Semplicemente la stringo a me con una dolcezza incredibile, cercando in qualche modo di non farla crollare miseramente. Onestamente è l'ultima cosa che voglio.
Il suo corpo sembra così piccolo stretto fra le mie grandi braccia, e la cosa che vorrei fare è semplicemente mettere pausa a questo momento per poterlo rivivere ogni volta che voglio.
È qui con me, a sospirare intensamente ad ogni singolo bacio che regalo alla sua pelle.
"Se mi ami ancora, lascia che tutto torni come prima. Non permettere al destino di separarci"
Le sue dita scivolano lungo i miei addominali, accarezzando ogni singolo muscolo nonostante ci sia l'ostacolo della leggera camicia che indosso. Sentire le sue mani su di me è come raggiungere il paradiso. Lo giuro. Vorrei che continuasse, che non si fermasse e che mi dicesse di fare l'amore in questo istante sotto gli occhi di suo figlio e con i suoi genitori nella stanza accanto.
"Io ti amo ancora, ma non posso farlo"
Le bacio il mento, e solo il mio cuore sa quanto sia forte la voglia di sentire il sapore delle sue labbra sulle mie. Solo il mio cuore lo sa. Davvero.
"Si che puoi farlo"
Le accarezzo le cosce nude, sfiorandole proprio come ho sempre fatto, con la stessa intensità e delicatezza che solo io possiedo. I suoi respiri diventano irregolari improvvisamente, e questo piccolo dettaglio riesce a farmi sorridere. Solo io sono in grado di farla sorridere in questo modo.
Poi arrivano le sue mani ferme, che bloccano ogni mio movimento senza preavviso. Mi sento morire piano piano, ma cerco di essere forte. Devo per forza.
"Riccardo, i-io non posso... non possiamo" Fa scivolare il suo vestitino lungo le gambe e mi scansa, facendo un lieve salto per poter scendere dal bancone della cucina. Rimango comunque in balia del suo corpo, seguendo ogni suo singolo movimento con lo sguardo.
"Ma perché? Porca troia, mi ha appena detto di amarmi! Lascia perdere ogni cosa e torniamo insieme"
Scuote la testa lentamente, cacciando poi una ciocca dei suoi capelli mossi e bellissimi. "Per quale cazzo di motivo devi sempre rendere le cose difficili? Ti diverte?"
"Non mi diverte! Io mi sento esattamente come te" Alza lievemente la voce, e per un attimo ho seriamente paura che i suoi genitori possano sentirci. Non stiamo litigando, forse abbiamo solo bisogno di chiarire alcune cose.
"Cazzate! Non puoi minimamente immaginare cosa possa provare in questo istante. Non puoi, maledizione!"
"Forse è meglio che tu vada... abbiamo bisogno di stare separati per un po'. Riavvicinarci nuovamente è stata una pessima idea"
"No, non è vero. Noi ci amiamo ancora e sarà così per l'eternità. Indipendentemente da tutti e tutti, io non riesco a staccarmi da te... e dai tuoi occhi, posso notare quanto la cosa sia reciproca"
"Possiamo riparlarne, per favore? Non siamo lucidi e adesso non mi sembra il momento di sfiorare certi discorsi"
"Certo, ti preoccupi di questo... ma del fatto che fino a due minuti fa, eri sul bancone con me fra le gambe, non ti fa nessun effetto, giusto?" Chiedo, forse alzando un po' troppo il tono della mia voce. È cambiato tutto in un istante. È davvero assurdo.
"Smettila di urlare, cazzo! Vai via, ne riparliamo domattina, ti prego" Il suo viso è lievemente arrossato forse a causa della rabbia, i suoi occhi lucidi e cristallini e le sue labbra tremanti e screpolate.
"Ci vediamo al mare allora?" Le domando. Ho un bisogno estremo di sapere se ci incontreremo domani, anche solo per parlare un attimo.
"Si, ci vediamo al mare intorno alle dieci circa. Dobbiamo confrontarci da soli e con molta più calma" Sussurra a bassa voce. Le trema dolcemente e posso benissimo notare quanto sia instabile in questo istante. Vederla così mi distrugge.
"Okay" Sospiro, volendo cambiare in questo istante questa dannata situazione. Caccio via il ciuffo dalla mia fronte e guardo negli occhi Federica, sperando soltanto che domani faccia esattamente ciò che ha appena detto. "Buonanotte allora"
"Buonanotte anche a te"
Mi avvicino e lei a passi lenti, un attimo prima di abbassare il capo e incrociare le sue iridi alle mie.
"Almeno fatti dare un bacio"
Non aspetto nessuna risposta e appoggio la labbra sulla sua fronte, regalandole un delicato bacio che profuma d'amore puro e splendido. Sono agitato. Terribilmente agitato. Ho la bocca secca e mi sento soffocare. Lei mi fa sentire vivo, ma al tempo stesso mi distrugge. "Ci vediamo domani"
Alla mia affermazione, lei sospira semplicemente, abbassando lo sguardo verso le sue mani, che in questo momento considera il suo unico punto di riferimento.
La supero velocemente, raggiungendo Matteo proprio sistemato sulla sdraietta colorata.
Ed è in quel momento che dimentico ogni cosa che è appena successa. I suoi occhietti azzurri e intensi riescono perfettamente a trasferirmi un'intensa quantità di rassicurazione. Accarezzo la sua piccola manina e gli sorrido, ringraziandolo soltanto con lo sguardo. "Ciao, Matteo. Fai dormire mamma e non fare il monello"
Sembra che mi stia ascoltando, infatti muove freneticamente le manine verso l'alto, come se volesse dirmi qualcosa da un momento all'altro. Dio mio, questo bambino è la cosa più bella del mondo intero.
Distolgo lo sguardo e mi giro velocemente, raggiungendo l'ingresso senza degnare Federica di uno sguardo. Sento la sua presenza proprio dietro di me, e la cosa mi fa sospirare. Mi ha seguito fino all'ingresso.
La tentazione è troppo forte, infatti mi giro all'istante, incrociando le sue iridi nelle mie.
"Mi dispiace da morire farti soffrire" Mi dice. Io fisso lo sguardo su un punto indefinito del corridoio, non riuscendo a guardarla.
"Non lo stai facendo. Ho soltanto bisogno di riprendermi ciò che è mio, e tu lo sei. Lo sei sempre stata"
Detto ciò, apro la porta, allontanandomi da lei a passi totalmente incerti. Nonostante tutto, riesco a farcela. E nel momento in cui sto per raggiungere la mia auto, vorrei prendere a pugni ogni cosa. Sono incazzato con il mondo intero. Non mi merito tutto questo.
Per quale dannato motivo deve essere tutto così difficile? Perché deve rendere le cose sempre così complicate? Cosa c'è che non va in me? In noi? Perché non potrebbe semplicemente lasciare che il mondo vada al diavolo e continui ad amarmi come ha sempre fatto? Perché?
"Vaffanculo" Colpisco nervosamente un sassolino con la punta della scarpa, lanciandolo a qualche metro da me. Ed è proprio nell'istante in cui si scontra con il suolo che la mia mente sembra spalancarsi improvvisamente.
E se tutto ciò che bloccasse Federica sia soltanto la verità? C'è qualcosa sotto tutto questo che la frena.
Il suo viso diventa pallido ogni volta che le chiedo del padre di Matteo, ma la vera domanda è: se questo ragazzo non esistesse? E se il padre di questo meraviglioso bambino fossi io? Se per tutti questi mesi Federica mi avesse soltanto raccontato tante balle? In fondo i tempi coincidono... qualche settimana prima della mia partenza, io e lei abbiamo fatto l'amore tante volte. E si sa... è assolutamente lineare che possa essere rimasta incinta, no?
Ma è possibile che sia successa una cosa del genere? Dio, certo che è possibile! È possibile tutto.
"Cazzo, adesso ogni cosa ha più senso" Sussurro con un filo di voce, lievemente scosso. Ogni cosa ha più senso. Davvero ogni cosa.

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora