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I due amici camminarono per un breve tratto di strada e la sonora melodia del flamenco si fece sempre più vicina finché non la ebbero a pochi passi. Si fermarono all'entrata della spiaggia dove videro qualcosa di molto particolare e insolito.

Un gruppo di persone tra cui anziani, giovani e bambini risedevano in cerchio attorno ad una grande tavola di legno posata sulla sabbia dove vi danzava un ragazzo, stranamente non era una donna come aveva pensato Jungkook.

Quella gente rideva, scherzava, si rallegrava e andava a tempo di quella musica con felicità e nessuno si perdeva i movimenti attraenti ed esperti del ragazzo. Un uomo suonava abilmente una chitarra e un altro intonava il canto con una voce roca e gutturale, molto profonda.

Tutti gli uomini erano vestiti con camicia, pantalone e stavano a piedi nudi tranne il ballerino che danzava indossando delle scarpe nere di pelle con qualche centimetro di tacco, adatte per quella danza, mentre le donne vestivano con abiti lunghi e gonne di vari colori e fantasie.

Le braccia e le mani del ragazzo si muovevano lentamente e con pura sensualità, manteneva lo sguardo serio e la schiena diritta mentre i suoi piedi battevano freneticamente contro la tavola scandendo un ritmo sensazionale e coinvolgente.

«Jimin! Corri, su!» gridò ridacchiando il ragazzo dalla chioma castana sopra la tavola.

Jungkook e Yoongi, rimasti come due normali spettatori a teatro, si girarono nella direzione in cui tutti guardavano. Un altro ragazzo dalla pelle chiara e i capelli biondi usciva di corsa da una di quelle villette in mattoni.

«Arrivo! Un attimo!» esclamò con fatica.

Sembrava che lo avessero appena buttato giù dal letto dopo una notte passata totalmente insonne.

Il biondo aggiustò poi le sue scarpe da ballo, uguali a quelle dell'altro, e raggiunse di corsa chi lo chiamava. Indossava una camicia a fantasia e un pantalone nero con bretelle.

«Io in confronto a quei due sono un palo di legno. Sanno muoversi realmente bene. Sono molto esperti, si vede» commentò Yoongi affascinato da quella danza mai vista dal vivo.

«Beh, su questo non c'è dubbio ma rimangono sempre quello. Sporchi e poveri gitani nomadi» sbottò quello dai capelli corvini che, nel frattempo, aveva finito la sua bottiglia di birra «Dove cazzo la butto questa?»

«In un cestino, no?» ghignò con ironia ricevendo in risposta un'occhiataccia dal contrario.

Jungkook trovò un cassonetto di plastica proprio dietro di lui così che si diresse verso quello per buttare la bottiglia ma non si accorse di un particolare quando la gettò al suo interno. Il cassonetto era vuoto, forse svuotato da poco, e questo causò che la bottiglia di vetro a contatto con quella superficie generasse un breve e stridulo boato che guadagnò una certa attenzione.

Contando anche il fatto che il corvino non era stato poi così delicato nel buttarla.

Yoongi si vide per un momento in trappola quando sentì la musica cessare e le persone guardarlo con confusione. Jungkook altamente tranquillo si riposizionò al suo fianco ma percependo un assoluto silenzio, alzò il suo sguardo.

«Oh, cazzo» sussurrò il grigio non sapendo che fare o che dire.

Un uomo di quella gente si incamminava verso i due amici che all'istante si misero diritti.

«E voi chi siete?» domandò l'uomo che dimostrava circa una trentina d'anni.

«E-Ehm-» balbettò Yoongi ma Jungkook lo interruppe.

«Noi siamo dei turisti! Siamo arrivati da poche ore!» rispose serio.

«Oh! E come mai siete qui? Siamo gitani e di solito i turisti non sono molto attratti dalla nostra zona» sorrise malinconicamente l'uomo.

«Ma questo non ci importa. Ci hanno detto di venire qui perché c'è qualcuno che affitta stanze a poco prezzo... E poi io e il mio amico volevamo qualcosa di rilassante e vicino al mare. Sapete dov'è il posto che ci hanno indicato?» inventò al momento mentre Yoongi al suo fianco cercava di non fare facce strane o troppo evidenti.

«Si, c'è questo posto...»

Jungkook complimentò se stesso per la sua intelligenza nell'inventare bugie, il luogo esisteva veramente.

«E sa dov'è?» ripeté fingendo un sorriso.

«Si, proprio noi che affittiamo queste stanze che in realtà sono piccole casette a basso costo. Sono libere per adesso, visto che la stagione estiva è appena cominciata» l'uomo continuò a sorridere con gentilezza mentre il sorriso di Jungkook spariva pian piano.

Non aveva messo in conto questo inconveniente. D'altronde pensava che quei gitani fossero solamente dei pezzenti nomadi, presto senzatetto, ma a quanto pare non era così.

I gitani andalusi con il tempo ebbero l'occasione di evolversi anche a causa della stretta vicinanza con la popolazione moderna spagnola. Non erano di certo a loro stesso passo ma non erano più quelle persone nomadi che rubavano o chiedevano l'elemosina per vivere.

C'è chi lavorava al mercato, chi pescava, chi affittava case a basso costo come in questo caso, chi suonava in alcune serate di piazza e chi ballava il flamenco dando spettacoli in città.

«Volete rimanere o preferite un altro luogo? La casa è molto carina e alcune donne della nostra piccola comunità si occupano di mantenerla pulita ogni giorno. Per quanto riguarda il cibo potete mangiare con noi o andare nei ristoranti che distano molto poco da qua. Non siamo poi così isolati, eh» rise, Yoongi e Jungkook lo seguirono a stento «Allora che dite?»

«Accettiamo!» intervenne il grigio con un sorriso e stringendo la mano dell'uomo con forza.

Jungkook cercò di non imprecare, di non maledire qualcuno in quel momento, trattenendosi in tutti i modi.

«Perfetto! Dove sono i vostri bagagli? Così li farò portare nel vostro alloggio»

«Li abbiamo lasciati in macchina» contestò il corvino.

«Uhm, allora... Volete prenderli adesso o volete unirvi a noi? Stiamo festeggiando l'arrivo di un nuovo componente in famiglia. Nostra cugina Irene sta aspetta un bebè»

«Ci uniamo a voi! Veniamo da lontano e amiamo scoprire nuove culture e usanze!» disse il grigio.

«Da dove?»

«Seul, Corea!»

«Oh, alcuni nostri antenati provenivano da lì! Comunque mi presento sono Kim Namjoon!»

«Min Yoongi»

«Jeon Jungkook»

«Molto piacere! Spero vi piaccia stare qui! Seguitemi pure!» Namjoon camminò avanti a loro.

«In che cazzo ci siamo cacciati? Porca puttana» imprecò il più alto.

«È colpa tua, Jungkook!» sbottò Yoongi.

𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora