Solo Jungkook sapeva quello che la sua mente distorta stava pensando e architettando in quel preciso istante, in cui trascinava il più piccolo dal braccio, privo di autocontrollo e lucidità, in un luogo più appartato. Precisamente in una delle camere appartenenti al bar a cui si accedeva attraverso uno stretto corridoio e poi un paio di scalini. L'ultima porta che il corvino notò fu quella nella quale entrò insieme a Jimin che, nel frattempo, non smetteva di emettere suoni e parole incomprensibili.
L'umore di Jungkook era così instabile e incontrollabile che risultava un dannato enigma per tutti quelli che gli stavano intorno. Poteva passare dall'essere un uomo in carriera, intelligente e romantico ad uno geloso, possessivo, violento ed alcolizzato e da quest'ultimo ad uno triste, sconsolato e infelice, tutto questo nell'arco di pochi secondi o minuti.
Come in quel momento, dove la forte impulsività di Jungkook decise di agire. Tolse gli occhiali a Jimin, tirandoli da qualche parte nella stanza, e sfilò via la propria maglietta rimanendo a torso nudo.
«M-Min... T-Tu no...» Jimin sorrideva mentre guardava quella persona difronte a lui che subito dopo cinse pesantemente la sua vita con le mani «Senti c-caldo?» chiese divertito.
«Tu riesci a farmelo s-sentire» ridacchiò contro il suo orecchio mordendogli, di passo, lievemente il lobo.
«Ma io sento f-freddo» mostrò un broncio totalmente innocente.
«Ti riscaldo io» sussurrò calorosamente con le sue dite scalpitanti alla base della maglia del minore che tirò via lentamente, lasciandolo nelle sue stesse condizioni.
«Ho detto che ho freddo!» si lamentò come un bimbo.
«Ed io ho detto che sarà il sottoscritto a riscaldarti» affermò malevolmente.
«Sei cattivo!»
Jungkook roteò i suoi occhi e sostenendo con forza il minuto corpo contrario, affondò la sua bocca in un zona precisa del collo latteo di quest'ultimo, baciando e mordicchiando alcuni lembi di quella tenera carne.
Jimin rise ed istintivamente buttò la sua testa indietro dando più accesso alla lingua, alle labbra affamate del corvino che non riusciva a fermarsi. Quei baci lascivi e lussuriosi si distribuirono in vari punti, mento, guance, collo, clavicole, assaporò tutto.
«J-Jungkook...» il richiamo del biondo suonò più come un gemito strozzato quando il menzionato lo prese in braccio per adagiarlo sul letto e porsi in cima «C-Che...» quel miscuglio di liquori bevuto stava facendo il suo maledetto effetto, non lasciava che il suo cervello ragionasse coerentemente e il maggiore, anche lui sotto lo stesso effetto, ne stava approfittando.
«Minnie... Minnie» mormorò con lussuria.
Le piccole mani di Jimin si posarono sulla schiena svestita e contratta di Jungkook carezzandola lentamente. Quest'ultimo cominciò a muoversi, a strusciarsi volgarmente contro quel corpo sotto di lui, desiderando di provarlo e di averlo solo per sé.
Era completamente annebbiato dall'alcool e non riusciva a reprimere i suoi istinti.
«Voglio baciarti un'altra volta...» gemette ma prima che potesse esaudire la sua voglia, un paio di mani lo mandarono giù pavimento.
«Jungkook sei impazzito? Che stavi cercando di fare, eh? Che volevi fare brutto bastardo?» urlò Yoongi mentre Taehyung aiutava il minore tuttavia sdraiato sul letto.
«È ubriaco, Yoon» informò il castano riferendosi al biondo.
«Lo so, lo so perché Jimin non si sarebbe mai fatto mettere le mani addosso in questo modo. Portalo fuori, Tae» sentenziò e quello acconsentì andandosene «Jungkook che cazzo ti prende? Me lo puoi spiegare? O me lo dici o giuro che ti prendo a calci! Hai scritto un bigliettino a nome mio per attirarlo, lo hai fatto ubriacare e adesso stavi per farci sesso in modo non consenziente? Spiegati!» continuò ad urlare e a smuoverlo bruscamente.
«Non lo so» si limitò a rispondere, poi tenne la sua testa fra le mani «Non so quello che stavo facendo. Non ero in me, Yoon» disse con frustrazione e pentimento.
«Ti credo ma sono arrivato giusto in tempo, cazzo! Stavi per procurare un male terribile a quel ragazzino innocente, maledizione!»
«Non ero in me! Io non volevo ferirlo o fargli del male...» piagnucolò «Dovevo allontanarmi ma non ce l'ho fatta... È l'unica persona che si è preoccupata per me oltre a te e non voglio che mi abbandoni»
«Ma sei tu stesso che continui a ferirlo e prima o poi vorrà allontanarsi per il male che gli stai procurando»
Presto capirete perché Jungkook ha questo comportamento :^)
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𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민
Fanfictionᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀᴛᴀ Dove Jimin è un gitano e Jungkook lavora come costruttore in un'azienda; (In revisione per eventuali errori) ᴋᴏᴏᴋᴍɪɴ //ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ᴏᴍᴏsᴇssᴜᴀʟᴇ ᴅʀᴀᴍᴀ *ᴅɪsᴛᴜʀʙᴏ ʙᴏʀᴅᴇʀʟɪɴᴇ sʜɪᴘ sᴇᴄᴏɴᴅᴀʀɪᴀ: ᴛᴀᴇɢɪ