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Le ferite sul viso straziato di Jungkook erano dolorose alla vista del più piccolo ma stranamente le sue nocche erano intatte.

«C-Che hai fatto, J-Jungkook?» la voce di Jimin suonò angosciosa e tremante per il solo pensiero di chi fosse stato a ridurlo in quel modo «Chi t-ti ha fatto q-questo?»

Il maggiore non si mosse dal luogo in cui si era poggiato, sembrava provare un dolore atroce ma silenzioso allo stesso tempo.

Jin corse a prendere un'altra coperta pesante che consegnò direttamente a Jimin che, incamminatosi verso il maggiore, gliela posò delicatamente sulle spalle.

«Chi è s-stato?» domandò nuovamente perdendosi in quello sguardo scuro e magnetico che lo aveva fatto innamorare.

«N-Non lo so. Erano un gruppo» rispose in un piccolo sussurro.

Jin, nel frattempo, li fece accomodare sul divanetto dello studio e poi si allontanò per procurarsi un paio di cerotti e medicazioni varie per curare le ferite di Jungkook.

«Come sei arrivato fin qui combinato in questo stato?» il corvino afferrò la sua mano con forza e morse il suo labbro come se stesse affrontando qualcosa di lancinante e volesse qualcuno a tenergli la mano «Cosa ti fa male, K-Kook? Ti prego, rispondimi»

«T-Tutto...»

Jimin cercò di non piangere ma il suo tentativo fu invano. Vederlo in quelle condizioni pietose, sentirlo con quel filo afflitto di voce, lo distruggeva internamente.

Buttò la testa sulla spalla del corvino e pianse senza freni, quest'ultimo socchiuse i suoi occhi e poggiò il mento contro la sua fronte.

«N-Non piangere, M-Minnie» tremò lievemente.

«Mi sta facendo male tutto questo e non posso evitarlo. Vorrei che tutto finisse bene. Non voglio più vederti in questo stato»

«Me l-lo merito...» disse a denti stretti.

«Non è vero, Jungkook. Non hai visto nessuno di quel maledetto branco che ti ha picchiato?»

«Solo uno... Quello si che picchiava forte!» tentò di sorridere ma uscì solamente una falsa smorfia di dolore.

«Com'era?»

«Ricordo solo i capelli azzurri e gli anelli sulle dita. Ero troppo andato e confuso per capire altro»

Jimin confermò così il suo inquieto sospetto che all'inizio gli era sembrato impossibile ma con quella breve descrizione connesse tutto.

Si allontanò da Jungkook qualche secondo dopo mentre asciugava le sue lacrime e guardava in giù.

Non aveva dimenticato il bastardo che era stato quel corvino quando gli chiese di scegliere fra lui e Duncan.

«Jungkook devi toglierti la maglia. Non ti avranno picchiato solo sul viso?!»

Ma quando il più grande tentò di sfilarla via, fu colpito da un dolore tremendo al torace che gli fece fermare ogni movimento.

«N-Non ci riesco» avvisò con la sua espressione divenuta contratta.

«Credo tu abbia qualche costola lesionata. Non riesci neanche a stare seduto bene! Dobbiamo portarlo in ospedale, lì potranno curarlo al meglio. Vi accompagno io con la mia auto, andiamo!» sentenziò Jin sistemando alcune cose e prendendo le chiavi della vettura.

«Starai con me?» domandò il più alto quando Jimin lo aiutò a mettersi in piedi.

«Sono sempre stato al tuo fianco nonostante tutto. Sei tu che non sei mai riuscito ad apprezzarlo» rispose con freddezza.

𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora