La mattina seguente, Jungkook si svegliò di colpo guardandosi attorno con assoluta confusione. Vide Yoongi dormire beatamente nel letto a fianco e capì la situazione. Non era nella sua villa, non era in Corea ma in una casetta datagli da dei gitani spagnoli.
«Sono ancora qui, cazzo» sbuffò.
Si mise seduto sul bordo e sentì la sua testa pesare e girare lievemente. Guardò poi l'orologio e notò l'orario, quasi le 6 del mattino. Si stupì di se stesso, non si era mai svegliato ad un'ora del genere ma se ne fregò altamente.
Decise perciò di alzarsi e uscire fuori in spiaggia, e sulla sabbia, quasi alla riva, si sdraiò per osservare il sole sorgere. L'aria del mattino era fresca e pulita e questa gli trasmise un sorta di pace e tranquillità al suo interno. Fece dei bei respiri profondi e continuò a fissare incantato quella fine linea d'orizzonte che separava il cielo dal mare.
Dopo qualche minuto si sedette normalmente sulla sabbia a gambe incrociate e con lo sguardo accigliato osservò un qualcosa sbucare fuori dall'acqua, sembrava una testa.
«Sto avendo le allucinazioni, lo so. Sto vedendo una sirena» toccò le sue tempie e ridacchiò per i suoi pensieri ma quando tolse la mano dai suoi occhi, notò come man mano la figura si alzava dall'acqua e camminava verso la riva «Sono allucinazioni, lo so» sussurrò.
«No, non sono allucinazioni» affermò una voce dolce e seria al contempo. Jungkook sollevò la sua vista e vide dinnanzi a sé il ragazzo biondo che ballava il flamenco ma questa volta gli apparve in un modo diverso...
Nudo.
Si, Jimin si era denudato di tutti i suoi abiti e non se ne vergognava minimamente neanche che a guardarlo nella sua intimità fosse uno straniero che non li vedeva di buon occhio.
Sin da bambino, il biondo aveva sempre amato fare il bagno a mare ogni mattina al sorgere del sole per come Dio aveva voluto che fosse. Era un metodo per iniziare la giornata al meglio.
«Oh, sei tu! Buongiorno!» esclamò il corvino fingendo emozione mentre osservava fermamente quel corpo minuto ma curvilineo, che in quel momento era percorso da mille goccioline di acqua salata per il bagno appena fatto.
«Non c'è bisogno di fingere, so tutto» disse Jimin che, nel frattempo, trascinava il suo asciugamano accanto a Jungkook e nel quale poi si sedette.
«In che senso "so tutto"? Spiegati» chiese inghiottendo la sua improvvisa ansia di essere stato scoperto.
«Nel senso che tu ci odi, tu non sopporti "quelli" come "noi". Me ne sono accorto, sai? Avrò pure gli occhiali ma non sono cieco. Tu hai gli stessi occhi, la stessa testa di quelle persone che ci hanno emarginato e denigrato per anni solo per avere la fama di essere quelli poveri, ladri e che vivono chiedendo elemosina ma non è così o almeno, non sono tutti così. Lo hai visto anche tu, viviamo decentemente e non siamo come gli altri gitani di cui tutti parlano»
«Sai com'è... La società può influenzarti gravemente con i suoi ideali, con i suoi prototipi...» battè il maggiore con voce seria e leggermente sollevata.
Jimin non sapeva ancora del motivo reale per cui loro erano finiti "casualmente" lì.
«E tu lo sai che agendo in questo modo risulti anzi risultate persone affette da una grave ignoranza? Criticare senza conoscere? È sbagliato, non credi?» controbattè il più piccolo. Le sue parole irritarono enormemente l'altro che si astenne dal rispondere. Jimin lo notò e parlò un'altra volta «Non nascondere la tua irritazione, il tuo fastidio. So cosa pensi e non hai più bisogno di fingere con me»
Jungkook finalmente poté rispondere per come lui era realmente fatto.
«Si, mi irriti e mi fanno fottutamente incazzare le tue parole di merda. Essere ignorante oppure no, non mi frega più di tanto. Vivo la vita per come cazzo mi pare e non ho bisogno delle ramanzine di nessuno e benché meno da te» sputò acidamente.
«Perchè sono gitano? Uno zingaro che vive a ridosso del mare, lavorando umilmente?»
«Si, non voglio discorsi da uno della tua razza» Jimin scoppiò a ridere senza poterlo evitare.
«Ma se ti facciamo così schifo perché sei qui? Yoongi non c'entra proprio niente con te, siete due persone opposte»
«Opposte non poi così tanto» sorrise insinuante.
«Ok ma adesso rispondi alla mia domanda...»
«Quale domanda?» chiese sarcasticamente.
«Perchè siete qui? A me non fa effetto il tuo sarcasmo, la tua ironia, i tuoi pensieri verso di noi, d'accordo? Quindi cortesemente rispondi e abbiamo concluso qui, devo rientrare poi» Jungkook si sdraiò nuovamente sulla sabbia.
«Rientra pure, non ho intenzione di risponderti» sentenziò solamente.
«Ok, allora richiederò a Yoongi visto che eravamo rimasti che me lo avrebbe detto oggi» Jimin sorrise e si alzò.
Jungkook cambiò totalmente espressione. Come? Ma quando? Yoongi avrebbe veramente rivelato la verità? No, non poteva permetterlo.
Si mise in piedi e prima che potesse rientrare in casa, raggiunse il biondo a cui prese il polso per farlo voltare. Poi lo trascinò verso la riva, lontano da orecchie indiscrete.
«Va bene, cazzo. Te lo dirò io il motivo per cui siamo qui» sbottò aspramente.
«Sono tutto orecchi» sorrise l'altro.
«Io e Yoongi non siamo turisti in vacanza. Siamo qui perché il nostro lavoro è stato trasferito in questo luogo. Volevamo un alloggio pacifico, rilassante senza rotture di scatole intorno e mentre gironzolavamo qui, ci siamo imbattuti in voi. Io e Yoongi ci siamo fermati a guardare la vostra danza e, in un modo e nell'altro, voi vi siete accorti della nostra presenza. Namjoon ci ha offerto la casa e noi abbiamo accettato, tutto qui» rispose solamente senza aggiungere altro.
«Ok ma non capisco però perché avete mentito»
«È stata la prima cosa che ci è venuta in mente... Magari se Namjoon avesse saputo che noi eravamo solamente dei lavoratori, non ci avrebbe affittato la casa che usate di solito per i turisti in vacanza nel periodo estivo»
«No, ve l'avrebbe data comunque... Di cosa lavorate? Starete qui a lungo?» Jungkook si maledisse internamente.
«Lavoriamo nel campo dell'edilizia» disse ma non aggiunse altro al riguardo «Eh si, staremo qua a lungo. La sede si è ormai trasferita in questo luogo ed abbiamo molti progetti» raccontò «Più in là poi magari troveremo un'altra casa...»
«Ho capito» Jimin si limitò ad annuire e ad incamminarsi verso casa.
«Aspetta!» il minore si voltò «Non mi dici nulla?»
«Si, sei pessimo da ubriaco!» esclamò mentre rideva.
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𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민
Fanfictionᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀᴛᴀ Dove Jimin è un gitano e Jungkook lavora come costruttore in un'azienda; (In revisione per eventuali errori) ᴋᴏᴏᴋᴍɪɴ //ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ᴏᴍᴏsᴇssᴜᴀʟᴇ ᴅʀᴀᴍᴀ *ᴅɪsᴛᴜʀʙᴏ ʙᴏʀᴅᴇʀʟɪɴᴇ sʜɪᴘ sᴇᴄᴏɴᴅᴀʀɪᴀ: ᴛᴀᴇɢɪ