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Con il cuore in mille pezzi e la mente aggrovigliata di pensieri, Jimin, quella stessa sera, corse sotto la pioggia fino ad arrivare allo studio medico di Jin.

Non sapeva come agire.
Si sentiva soffocare, sotto pressione da tutta quella situazione che gli si era creata intorno. Aveva bisogno di sfogarsi e magari avere un suggerimento da seguire.

Il biondo arrivò al portone della struttura e suonò più volte. Dopo alcuni tentativi Jin, attraverso il videocitofono, gli consentì l'accesso e lo aspettò con preoccupazione davanti la porta dello studio.

Doveva essere successo qualcosa di grave per vederlo a quell'ora, pensò Jin.

Jimin, appena arrivato sulla soglia della porta totalmente fradicio di pioggia, si catapultò fra le braccia del suo medico ma anche amico fidato. Aveva bisogno di calore, di qualcuno che lo confortasse.

«Jiminie che ci fai qui a quest'ora? Sei zuppo d'acqua!»

Jin accostò la porta e lasciando le braccia del minore, prese una coperta pesante da un armadietto per avvolgerlo. Poi si sedettero insieme.

«Jiminie te la senti di parlare? Sono seriamente preoccupato per te»

«Sta andando tutto per il verso sbagliato e non so come controllarlo, mi sta sfuggendo di mano. Mi sento bloccato»

«Hai mischiato i tuoi sentimenti con Jungkook e il suo disturbo?»

«Non ho potuto evitarlo. È successo molto prima di scoprire il suo disturbo. Fu in una mattina, mentre eravamo in mare, che ho cominciato a guardarlo con occhi diversi da quelli di un amico» sospirò abbattuto «Dopo aver scoperto quello che aveva, non è cambiato nulla anzi ha peggiorato il mio sentimento. La mia voglia costante di aiutarlo in tutto e per tutto, di abbracciarlo in quei momenti duri che deve affrontare, di stare al suo fianco, di amarlo ma è distruttivo perché so che lui non mi ama e mai lo farà»

«Non è detto che un borderline non possa amare, lo fa a modo suo però. Ho avuto alcuni casi con questo disturbo e molti mi hanno detto che vorrebbero amare ed essere amati ma che non riescono a dimostrarlo perché hanno mille paure... Il borderline non ha autostima in sé, ha paura dell'abbandono, è molto impulsivo. Durante le terapie infatti si lavora soprattutto sulla costruzione dell'autostima perché una volta amato se stesso, può vivere una vita più normale e stabile» Jimin annuì solamente «Che è successo stasera?»

«Ti ricordi Duncan?»

«Si, certo»

«È gelosissimo di lui. Ho avuto un'altra esibizione di flamenco e quando Jungkook lo ha visto gli si è catapultato addosso dandogli non so quanti pugni. Sono scoppiato a piangere perché questa situazione mi sta facendo male. Nonostante gli avessi ripetuto più volte che io volevo solo lui e nessun altro, Jungkook mi ha chiesto di scegliere, o lui o Duncan. Me lo ha detto, non sopporta la nostra amicizia» il minore iniziò a singhiozzare nuovamente e Jin accarezzò i suoi capelli.

«Resisti, per favore. Fra pochissimi giorni inizierà la terapia e vedrai che andrà un po' meglio. Devi essere forte su»

«Ha anche bevuto di nuovo! Ed io gli avevo detto di non farlo, dannazione!» esclamò con disperazione.

«Jiminie... Questo disturbo è complicato anche per noi che siamo psichiatri. È come se avessero tante ma tante cicatrici al loro interno, non sanno come affrontarle e reagiscono in questi modi così bruschi... Con questo voglio dirti che un altro abbandono, da parte tua in tale caso, non farebbe altro che portare un'altra cicatrice. Ci vuole tempo, tanta pazienza e forza di volontà che solo tu puoi dargli purtroppo» il biondo respirò a fondo «Ti ha chiesto di scegliere perché si sente minacciato da Duncan, lo vede come il cattivo, e dal fatto che lui potrebbe portarti via dal suo fianco. Non devi annullarti per lui ma limita la tua amicizia con Duncan»

«Lo so purtroppo. Anche se conosco Duncan da tanto tempo, avrei scelto Jungkook. Forse è da folli dirlo ma è quello che sento. È il mio primo bacio, è il mio primo amore»

«Jungkook ti ha dato il primo bacio? Quello che volevi fosse con la persona che amavi» chiese Jin sorpreso.

«Si ma d'altronde io lo amo veramente»

E quando Jimin alzò i suoi occhi arrossati e gonfi dal pavimento e lo vide lì poggiato allo stipite della porta, interamente fradicio di pioggia, sentì il suo battito farsi più veloce e le sue lacrime farsi più insistenti sul suo volto.

Le ferite sul viso straziato di Jungkook erano dolorose alla vista del più piccolo ma stranamente le sue nocche erano intatte.

𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora