Jungkook sorrise contento quando sentì l'aereo atterrare finalmente all'areoporto fi New York, dopo quelle estenuanti quasi otto ore di volo.
I motori del mezzo si spensero e i passeggeri iniziarono a scendere con i loro bagagli in mano. Il maggiore, nel frattempo, svegliò l'altro.
Jimin aveva dormito per tutto il tempo e non si era staccato da Jungkook neanche per un attimo.
«Amore svegliati. Siamo arrivati a destinazione» avvisò accarezzandogli le guance e quella sensazione di calore sul viso fece aprire gli occhi assonnati del gitano.
«K-Kook... Siamo vivi?» domandò innocentemente.
«Più vivi che mai» ridacchiò «Dai, dobbiamo scendere altrimenti ci chiuderanno qui per sempre!» Jimin, a quelle parole, si alzò di fretta «Scherzo»
«Lo so, lo so ma facciamo in fretta che non sopporto più di stare chiuso qui dentro!»
Entrambi presero le loro valigie e, per la felicità del minore, abbandonarono l'aereo dirigendosi alla fermata dei taxi ma non per prendere uno di quei veicoli ma un'auto, noleggiata dal corvino, che li avrebbe direttamente portati in hotel.
«Anche questa è opera tua?»
«Si, tutta per te» rispose Jungkook entrando in macchina insieme all'altro, dopo aver caricato anche i bagagli.
«Kook grazie di tutto. È un regalo magnifico» disse emozionato.
«L'unica cosa che voglio è che tu sia felice perché in questo modo lo sono anch'io»
«Sarò felice in qualunque luogo purché sia insieme a te» asserì il biondo baciando il dorso della sua mano.
«Sei la mia vita, cazzo. La mia vita intera» i due si scambiarono alcuni sorrisi totalmente innamorati.
(...)
Jimin e Jungkook arrivarono ben presto al grande hotel che il secondo aveva prenotato per la loro istanza lì. La camera, in cui fecero ingresso, era estremamente elegante e possedeva un'enorme vetrata che dava una panoramica di New York, agli occhi, tuttavia, increduli del gitano, a dir poco magica e spettacolare.
«Dio... È stupendo tutto questo!» esclamò mentre si guardava intorno.
«Tu sei stupendo» affermò Jungkook che lentamente si avvicinò al biondo per assaporare con dolcezza e senza fretta le sue labbra.
«Ti va se ci rilassiamo sul letto e aspettiamo che ci portino la cena?» propose in seguito.
«Ci porteranno la cena anche in stanza?» chiese sorpreso.
«Si, amore»
Jungkook si adagiò sul letto e Jimin, invece di sdraiarsi al suo fianco, si posizionò comodamente in cima al suo corpo poggiando la testa sul suo petto.
«Scusa ma tu sei più comodo del letto» Jimin sorrise teneramente quando percepì le dita del più grande sfiorargli la schiena con leggiadria.
«Sei rilassato?»
«Si, tanto e spero di non addormentarmi... Amo da morire le tue carezze»
«Io invece amo te più di ogni altra cosa» il gitano arrossì fortemente.
«Agh! Mi fai arrossire così...»
«Sei bellissimo in tutti i modi ed io ti amo in tutti questi modi»
«Ti odio, Kook!»
Diceva Jimin ma in realtà lo amava da morire, in una maniera quasi inspiegabile.
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𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민
Fanfictionᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀᴛᴀ Dove Jimin è un gitano e Jungkook lavora come costruttore in un'azienda; (In revisione per eventuali errori) ᴋᴏᴏᴋᴍɪɴ //ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ᴏᴍᴏsᴇssᴜᴀʟᴇ ᴅʀᴀᴍᴀ *ᴅɪsᴛᴜʀʙᴏ ʙᴏʀᴅᴇʀʟɪɴᴇ sʜɪᴘ sᴇᴄᴏɴᴅᴀʀɪᴀ: ᴛᴀᴇɢɪ