3

3.8K 334 61
                                    

«Famiglia, accogliamo i nuovi arrivati. Sono turisti e provengono dalla Corea. Staranno con noi per un po'» annunciò Namjoon con un sorriso alla sua grande famiglia.

Jungkook e Yoongi camminarono normalmente, con disinvoltura presso il gruppo che li accolse con un caloroso benvenuto.

«Io sono Min Yoongi, parlo anche a nome del mio migliore amico Jeon Jungkook, vi ringraziamo per l'ospitalità che ci state offrendo. Ve ne siamo veramente grati» il grigio fece un piccolo inchino e gli altri annuirono. Il corvino, invece, si limitò a fissarli un per uno in quell'attimo ma con lo sguardo non riuscì a trovare i due ballerini, chiedendosi interiormente dove fossero.

«Sedetevi pure qui» Namjoon segnalò uno spazio vuoto sulla sabbia attorno al cerchio e i due amici si sedettero lì, vicino agli altri familiari che li osservavano con modesta curiosità.

«Namjoon?» chiamò Yoongi e il menzionato si voltò a guardarlo «Chi è la donna gravida? Vorrei farle gli auguri!» chiese ma non si sarebbe mai aspettato che Namjoon gli avrebbe indicato una ragazzina che si e no poteva avere 16 anni e che teneva la sua testa appoggiata sulla spalla di un ragazzo che il grigio dedusse fosse il padre del bebè «Tanti auguri per la tua futura creatura»

«Grazie tante» sorrise la ragazza.

«Vi vedo un po' sbalorditi ma per noi è normale sposarsi o avere figli in questa tenera età» riprese Namjoon sedendosi vicino a loro. Yoongi e Jungkook annuirono a quelle parole «Continuiamo con la festa! Dove sono andati a finire Jiminie e Taehyung? Sono sempre i soliti, cavolo! Jimin! Taehyung!» alzò la sua voce per farsi sentire.

«Joon, tranquillo! Sono rientrati perché a Jiminie servivano gli occhiali, sai che non vede molto bene e che non riesce a starne senza per troppo tempo» affermò una donna con un tono totalmente amorevole.

«Eccoli!» annunciò uno dei bambini più piccoli.

Jungkook nuovamente guardò all'entrata della casa e notò i due ragazzi ritornare nella loro direzione. Il biondo aveva posto ai suoi occhi un paio di occhiali con montatura tonda e nera che, doveva ammettere, gli donava particolarmente.

«Piccoli spiriti liberi e pesti venite qui che devo presentarvi due persone» i ragazzi si avvicinarono con cautela ma sorridenti, gli altri dovettero, invece, alzarsi «Loro sono Kim Taehyung, mio fratello minore» segnalò quello dai capelli castani «e Park Jimin, fratello della festeggiata. Insieme loro due sono le pesti della famiglia!» quelli presentati sorrisero solamente non dando neanche il tempo agli ospiti di rispondere perché il biondo dei due aveva tirato il castano sin sopra la pedana «Jiminie non è questo il modo di ricevere i nuovi arrivati!»

«Voglio ballare, Nam! Non manca tempo per salutare decentemente questi stranieri!» sbottò con un sorriso splendente posizionandosi poi per bene sulla pedana.

Jungkook si sentì infastidito da quell'affermazione, "questi stranieri" dicendolo come se fossero il nulla mischiato con il niente. Sbuffò e si sedette nuovamente insieme a Yoongi che sembrava particolarmente emozionato.

«Perchè cazzo sei così emozionato?» sussurrò con ira il maggiore.

«Non sono emozionato. Voglio solo vedere quel movimento di bacino più da vicino, eh» sorrise con perversione e Jungkook colpì la sua stessa fronte con la mano per quell'insolita situazione in cui si erano cacciati.

«Yoon sei una merda!» ridacchiò il corvino.

«Lo so ma ora godiamoci lo spettacolo!» curvò le sue labbra ammiccanti.

Taehyung e Jimin si diedero un'occhiata complice e quest'ultimo fece segno di poter iniziare. La musica quindi partì un'altra volta, chitarra e canto procedeva insieme. I due iniziarono con movimenti lenti e sensuali che i due stranieri non persero di vista. Le loro scarpe picchettavano la tavola più volte e nei loro visi un sorriso o uno sguardo di passione non svaniva mai. Taehyung si fermò per fare passi piccoli e brevi lasciando così un po' di spazio a Jimin.

Jungkook portò i suoi palmi dietro la schiena poggiandoli sulla sabbia e si dedicò ad osservare con severità il ballerino di flamenco dai capelli biondi. Quest'ultimo danzò per qualche altro minuto e poi si fermò, tolse le sue scarpe e scese dalla pedana per dirigersi verso la sorella gravida a cui afferrò le mani per dare inizio ad una breve e felice danza.

Tutti sorridevano, cantavano e applaudivano allegramente. Un nuovo bebè in famiglia per loro era sempre una gioia e andava festeggiato in grande come anche i matrimoni del resto. Loro davano estrema importanza alla famiglia, all'amore e a questo sacramento a esso legato.

«Alzatevi e danzate insieme a noi, su!» chiamò Taehyung con felicità. Yoongi se ne fregò di tutto ed accettò, iniziando a ballare e a divertirsi insieme agli altri mentre Jungkook negò più volte con il suo capo.

Lui non era andato lì per quello ma per guadagnare soldi con il suo lavoro.

Si alzò frettolosamente e andò via dicendo prima a Yoongi che sarebbe andato a prendere i bagagli ma quella non era la realtà, non aveva intenzione di farlo. Sarebbe ritornato in quel bar e avrebbe bevuto un'altra birra, magari due o magari di più.

Lui non si sentiva adatto a quel tipo di ambiente. Lui era abituato alla metropoli colma di gente e chiasso di Seul, macchine, persone che sbucavano da ogni dove, grandi palazzi e grattacieli, locali notturni dove sbronzarsi e fare sesso dopo una giornata stancante di lavoro ma lì, era tutto diverso. Si sentiva un pesce for d'acqua e per di più stavano mentendo a tutta quelle persone con grande sfacciataggine.

Avevano fatto un errore e adesso non riusciva a pensare correttamente per trovare una soluzione.

Yoongi sembrava sentirsi a suo agio e divertirsi ma lui no, no ma in fondo era anche il suo dannato orgoglio che non glielo permetteva.

Aveva avuto sempre un'idea su quei retrogradi gitani ma si era rivelata completamente sbagliata e alquanto stupida.

𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora