La grande azienda edilizia coreana Big Hit Construction aveva appena trasferito una delle sue sedi in una vasta area autonoma della Spagna meridionale, l'Andalusia, precisamente a Malaga, una città a sud della regione posizionata sulla costa del cosiddetto "Mar del Sol".
Andalusia, regione famosa nel mondo per essere la terra promessa dei gitani e per la sua tipica danza, il flamenco. Una danza formata dal canto apparentemente stonato, dalla musica e dal ballo che nasce fra le piccole comunità dei gitani andalusi per sfogare le loro gioie e i loro dolori in una melodia più intima e privata.
La sede dell'azienda edilizia era stata inviata lì con il compito di costruire primariamente un grande hotel di lusso con una vista a dir mozzafiato, il mare di Malaga che avrebbe sicuramente avuto successo tra la nuova affluenza di turisti in visita. Quello era uno dei tanti progetti che avevano ideato.
Ma c'era un piccolo problema che impediva all'azienda di procedere con il suo ricco progetto, con l'investimento dell'anno.
Una piccola comunità di gitani risiedeva ancora lì, proprio su quella costa, difronte a quella vista mare che avrebbe attirato i turisti e arricchito le tasche dei lavoratori dell'azienda.
I gitani del luogo abitavano in piccole villette fatte con mattoni rossi e decorate con piante e fiori di vario tipo e colore. Quelli che vivevano lì sembravano essere una grande, unica e amorosa famiglia. C'erano anziani, adulti, ragazzi e bambini.
Ma nel progetto ideato, purtroppo, quelle villette di felicità e armonia appartenenti alla piccola comunità non erano state incluse anzi quelle erano proprio i primi impedimenti sulla lista, fatta dall'azienda, che sarebbero stati, prima o poi, tolti di mezzo.
Jeon Jungkook, capo costruttore incaricato del progetto a favore del nuovo lussuoso hotel, osservava quel luogo con molta attenzione già da qualche giorno.
Con il suo amico e collaboratore Yoongi, guardava da una certa distanza quella zona d'interesse economico. Entrambi vestivano come due turisti cosicché non avrebbero corso rischi di essere scoperti o addirittura di essere cacciati via per le loro intenzioni.
«Si respira decisamente un'altra aria qui» disse Yoongi osservandosi intorno.
«Che vuoi dire con questo?» domandò Jungkook che, nel frattempo, giocherellava a ruotare continuamente l'anello d'argento posto al suo dito indice.
«Nulla in particolare. Solo che qui riesco a percepire i valori della famiglia, dell'amore malgrado siano soltanto degli zingari qualunque» pronunciò guardando con un sorriso alcuni bambini che giocavano con la sabbia e le basse onde del mare «Sembrano così liberi, così allo stato naturale che li invidio un po'. Non sono schiavi dei cellulari, delle nuove tecnologie e tante altre cose che caratterizzano il mondo di oggi. Vivono a stretto contatto con la natura e quello gli basta per sopravvivere, non come noi» ammise malinconico.
«Di cosa ti lamenti, Yoon? Sei ricco, hai un buon lavoro, una bella casa e anche una bella macchina. Che vuoi di più dalla vita? Sono solo persone rimaste nel passato, con tradizioni e usanze retrograde, dei senzatetto, presto lo saranno, che cacceremo via perché questo territorio è nostro e faremo tanti soldi. La prima cosa che farò avendo quel mucchietto di denaro tra le mie mani sarà andarmene alle Maldive, ubriacarmi, divertirmi e fare sesso selvaggio sulla spiaggia» ghignò il corvino totalmente divertito «Non è fantastico, Yoon? Dai, non fare quella faccia, su!» esclamò fissando lo sconcerto sul viso del suo amico «Sono dei nomadi, troveranno un altro posto. Non preoccuparti»
«Non provi neanche un briciolo di umanità, solidarietà nei loro confronti? Hai 28 anni, cazzo. Ragiona un po' con il cuore e metti da parte l'avarizia e la cattiveria»
«Che ti prende ora? Non è il momento di sentimentalismi o compassione. Siamo qui per un motivo e lo sai perfettamente. Non capisco questa tua improvvisa bontà o umiltà o chiamala come cazzo ti pare!» sbottò il più alto.
«Non sono stupido! So perché siamo qua ma almeno io ho un cuore. Sono tre fottuti giorni che osserviamo loro e il loro luogo perché ormai questo appartiene a loro. Non vedi la loro felicità, la loro spensieratezza? Quei bambini che giocano come è giusto che sia? Mi si stringe il cuore al pensiero che abbatteremo la loro vita da un giorno all'altro solo per degli stupidi soldi di merda»
«Stai bene, amico? Ti ho già detto che sono nomadi e che troveranno un altro posto dove stabilirsi. Tranquillo e stai calmo!»
«Per te, per me è facile parlare perché siamo ricchi e una casa o una macchina la otteniamo con uno schiocco di dita ma per loro no. Continuerò con il progetto ma spero vivamente che loro si ribellino a questa ingiustizia e che non si facciano calpestare da noi persone più ricche»
Secondo Jungkook, Yoongi stava solamente blaterando e dicendo fesserie in quel momento. Annuì con il suo capo totalmente disinteressato, non capendo in realtà quello che il suo amico stava cercando di trasmettergli.
«Si, si contaci, Yoon» sbuffò aprendo poi una mini bottiglia di birra che aveva comprato poco prima in un bar dei dintorni. Ne bevve un sorso e sbuffò per l'ennesima volta in quella noiosa giornata.
«Abbi un po' di cuore, un po' di tatto in queste cose. Cazzo» affermò quello dai capelli grigi.
«Va bene, ok» finse di averlo ascoltato e in seguito, tirò il suo braccio, trascinandolo con sé.
«Che vuoi fare adesso?»
«Non hai mai sentito parlare del flamenco? La famosa danza andalusa? Beh, a quanto pare è iniziato proprio adesso un piccolo spettacolo. Vamos a vederlo!»
«Ma lo sai che il flamenco è nato proprio fra loro, i gitani? Sei totalmente contraddittorio, Kook, lasciatelo dire...»
«Pensi che a me freghi qualcosa di tutta questa merda? Se è gitana o meno? Voglio solo vedere punto» sputò con acidità.
«Sei un caso perso dannazione!»
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𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민
Fanfictionᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀᴛᴀ Dove Jimin è un gitano e Jungkook lavora come costruttore in un'azienda; (In revisione per eventuali errori) ᴋᴏᴏᴋᴍɪɴ //ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ᴏᴍᴏsᴇssᴜᴀʟᴇ ᴅʀᴀᴍᴀ *ᴅɪsᴛᴜʀʙᴏ ʙᴏʀᴅᴇʀʟɪɴᴇ sʜɪᴘ sᴇᴄᴏɴᴅᴀʀɪᴀ: ᴛᴀᴇɢɪ