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«Ehi, Jiminie!» urlò una voce dietro il gitano che, nel frattempo, camminava di ritorno a casa con un sacchetto probabilmente del mercato.

«Duncan? Ciao!» si voltò il biondo guardandolo con un dolce sorriso.

«Che stai facendo?» chiese con gentilezza.

«Ritorno proprio adesso dal mercato. A mia mamma servivano alcune cose per la cena e sono corso a prenderle»

«Ho capito... Posso chiederti una cosa?»

«Si, dimmi pure»

«Sei impegnato stasera? Mi farebbe tanto piacere uscire con te e andare a mangiare qualcosina, che ne dici?» propose con un sorriso di quelli che ti ammaliano all'istante.

«Ehm...» dubitò il minore «Va bene ma non posso fare troppo tardi, d'accordo?»

«Si si, tranquillo. Mangeremo qualcosa e poi ti riporterò qui a casa» ridacchiò «Allora ci vediamo stasera, Jiminie! Ciao!»

«A stasera, Duncan!» salutò e proseguì con serenità il suo cammino.

«Immagino che noia sarà questa serata» la voce del tizio era già troppo conosciuta e familiare a Jimin.

Jungkook se ne stava seduto su una panchina a braccia conserte e con un'espressione mite. Il più piccolo neanche lo aveva riconosciuto per quegli insoliti indumenti che indossava. Un bermuda, una camicia a fiori, un berretto nero e un paio di occhiali scuri. Come avrebbe potuto riconoscerlo?

«Che fai? Mi segui? Sembri un maniaco seriale» rise Jimin contagiando anche l'altro ma solo per un momento perché ritornò serio subito dopo.

«Non ti stavo seguendo. Ogni tanto mi piace fermarmi a riflettere ma poi sento certe cose e la mia pace interiore finisce di colpo» disse riferendosi palesemente all'imminente uscita di Jimin e Duncan.

«Che esagerazione, Jungkook!» sorrise e il menzionato battè più volte il palmo della sua mano sulla panchina per farlo sedere cosa che Jimin fece «E perché hai messo il berretto e gli occhiali?»

«Il sole mi dà fastidio» rispose semplicemente mentre allungava il suo braccio dietro Jimin, avvicinandosi di passo al suo corpo.

«Si certo» il minore sistemò i propri occhiali da vista precedentemente scivolati più giù sul suo naso e poi lo fissò «Hai sentito la mia conversazione con Duncan...»

«Si, hai davvero trovato il ragazzo dei tuoi sogni. Romantico, dolce, un vero e proprio cavaliere quasi da sposare» parlò con ironia.

«Sarà quel che sarà ma finché il mio cuore non griderà il suo nome, lo considererò solamente un amico cioè... Non riesco neanche a pensare ad una possibile storia con lui, è solo un amico punto» ammise mentre giocava con le sue dita.

«E tu credi veramente che lui ti abbia chiesto di uscire solo perché ti considera un amico? Piff!» sbuffò e la sua mano si diresse verso il sacchetto del minore dal quale estrasse un mela rossa e a cui diede un morso sotto lo sguardo sorpreso dell'altro «Molto buona, eh»

«Beh... Lui lo sa che siamo solo amici»

«Non credo proprio, Minnie» il biondo sorrise nuovamente senza poterlo evitare a quel nomignolo «Se tu non gli sbatti in faccia la realtà dei fatti, lui continuerà a provarci»

«Non ci prova con me! Mi ha solo chiesto di uscire ed è la prima volta...»

«Sono sicuro che tenterà di baciarti. Conosco i tipi come lui... Lupi travestiti da agnellini che alla prima occasione che gli si presenta attaccano»

«Quello forse sei tu...» Jungkook lo guardò direttamente e fece sì che i suoi occhiali si abbassassero un po' lasciando così vedere i suoi occhi.

«Serio? Non sono mai stato un agnellino, solo un lupo» ululò imitando l'animale e successivamente tolse il berretto insieme agli occhiali.

«È vero...» confermò il più basso.

«Vuoi?» chiese offrendo a Jimin la sua mela già morsicata.

«Ok» fece spallucce e cercò di prendere la mela ma a quanto pare il più grande non aveva intenzione di dargliela.

«La tengo io e non tu» affermò posizionando il frutto difronte la bocca contraria.

«Ok» Jimin posò le sue labbra sulla superficie della mela e infilzò i suoi denti per prenderne un pezzetto, al contempo Jungkook fece la stessa azione. Si ritrovarono così uno immerso negli occhi dell'altro a perdersi completamente in un abisso da cui non ci sarebbe stata più uscita.

Jimin fu il primo ad allontanarsi e a mettersi in piedi ma Jungkook lo tirò verso di lui, facendolo finire sulle sue gambe.

«Non uscire con lui stasera...» mormorò con serietà e tenendo tra le dita il polso di Jimin che massaggiò lievemente «Non andrà bene, ti avverto. Conosco i tipi come luì»

«Ho detto si e uscirò con lui. Saprò difendermi in caso di necessità, tranquillo» disse con le sue guance sul punto scoppiare per il forte rossore.

«Io ti ho avvertito» ribadì il corvino.

𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora