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Nonostante Jungkook cercasse in tutti i modi di reprimere quella parte così catastrofica del suo essere, non riusciva a frenarla in quel momento. Affogò, per l'ennesima volta, i suoi mali in quella dipendenza che sembrava non voler sparire.

Bevve una o forse due o addirittura tre bottiglie di un liquore dal gusto amarognolo e forte, sprofondando così nel vuoto più totale che lui amava particolarmente per il semplice motivo che da ubriaco la sua mente si bloccava ed entrava in una sorta di trance, in cui non riusciva a provare alcun tipo di sentimento o emozione.

Proprio quello che gli serviva in quel momento.

Guardando un punto morto del locale in cui era, Jungkook si domandava come sarebbe stato fare sesso con quel piccolo gitano. Si malediceva mentalmente per essersi fermato e aver perso l'occasione di provare quella tenera e dolce carne.

Né aveva tanta voglia.
Lo desiderava con tutte le sue forze e l'alcool che aveva all'interno del suo organismo accentuava maledettamente questo suo desiderio.

Ordinò un'altra bottiglia di liquore e nello stesso tempo un ragazzo si sedette al suo fianco. Jungkook lo fissò mentre sorseggiava quell'alcolica bibita come se di acqua si trattasse.

«Che cazzo vuoi?» domandò acidamente il maggiore.

«Farti vedere questo»

Il ragazzo mostrò alcune foto scattate dal suo cellulare che ritraevano Jimin e Duncan, quest'ultimo sfiorava con le sue dita la guancia del primo. Erano state fatte durante l'incontro in cui il minore aveva terminato la sua amicizia con quello che credeva fosse solo un suo caro amico ma fu spacciato, in quel momento, come un incontro "amoroso" all'insaputa di Jungkook.

«Che cazzo sono?» sbottò totalmente fuori di sé tanto che afferrò il ragazzo dalla maglia e lo fece sbattere contro il bancone «Figlio di puttana» digrignò i suoi denti e gli lanciò un pugno dritto dritto sul viso «Io ti ammazzo» minacciò per poi continuare a picchiarlo selvaggiamente.

Gli uomini e i ragazzi che stavano all'interno del locale si avvicinarono di fretta e furia separando i due e cacciando via Jungkook con forza dal luogo. Appena uscito fuori, si accasciò in un angolo della strada e iniziò a lamentarsi sotto voce, prendendo la sua testa fra le mani.

«Amico vuoi erba? Ti vedo un po' afflitto» ridacchiò uno che si posizionò difronte al corvino.

«Levati dal cazzo, figlio di puttana» urlò sul punto di avere una crisi di pianto.

«Ehi, amico è fottutamente rilassante! Provala e vedrai» il ragazzo dall'aria strafatta e malconcia gli porse uno spinello già arrotolato e pronto all'uso «Ti senti sulle nuvole, è fighissimo» disse mentre se ne accendeva uno.

«Fanculo» Jungkook acciuffò quel cumulo di erba tra le sue dita che accese subito dopo «Ora levati veramente dal cazzo prima che io ti spacchi la faccia» ringhiò malamente.

«Hai spiccioli?»

Il maggiore prese una banconota dal suo portafoglio e gliela tirò addosso con disprezzo.

«Tieni la tua cazzo di elemosina, fottuta merda» il ragazzo andò via, se non prima di aver mostrato il suo dito medio a Jungkook che, nel frattempo, aveva iniziato a fumare quella droga leggera.

Prese il suo telefono e digitò velocemente il numero di Jimin. Non dovette aspettare molto per una sua risposta.

«Jungko

«Perchè lo hai fatto? Ti avevo detto di stargli lontano! Ti odio tanto, Jimin» il maggiore cominciò a piangere e allo stesso tempo proseguì con l'assumere quella sostanza «Ti odio»

«Di c-che stai-»

«Ti odio, Jimin» si fece scappare un altro singhiozzo e poi chiuse immediatamente la chiamata.

Nonostante le sue gambe fossero come della gelatina, riuscì ad alzarsi in piedi. Buttò sull'asfalto la canna ormai terminata e con il cappuccio della felpa sulla testa, entrò nuovamente nel locale.

E al primo ragazzo che gli capitò davanti stampò un volgare bacio con la lingua che era destinato a finire in un altro luogo.

A letto.

𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora