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«Che ne dici se beviamo qualcosa insieme?»

«Reggi l'alcool?» scherzò il maggiore.

«Si?» chiese più a se stesso.

Ogni tanto gli capitava di assaporare una piccola quantità di vino o di birra ma non aveva mai bevuto un'intera bottiglia o uno di quei bicchieri giganti riempiti fino all'orlo sorseggiati da degli uomini barbuti che si vedevano in televisione durante la pubblicità.

«Beh, mi hai convinto!» Jungkook ghignò e cominciò ad incamminarsi verso Jimin a cui l'occhio cadde sul corpo contrario.

Non poté evitarlo.

Il biondo raschiò la sua nuca nervosamente e, guardando un punto che non fosse il corpo maestoso di Jungkook, riprese la sua seria postura ma che cedette un'altra volta quando vide l'altro avvicinarsi pericolosamente proprio a pochi centimetri di distanza.

«Che s-stai f-facendo?» balbettò con il suo nervosismo a mille. Il corvino rise con voracità.

«Volevo vedere se ti facevo qualche effetto ed ho confermato le mia tesi» disse ridacchiando.

«Che tipo di tesi?» chiese con un tenero rossore sulle sue guance.

«Che il mio fascino incanta anche i gitani» Jimin scontrò la sua mano sulla fronte.

«Da come parli sembra che tu ti stia riferendo a degli alieni ma poi ricordo che sto parlando con un ragazzo ubriaco e allora, me ne frego del tuo commento»

«Non sono ubriaco, mi piace solo bere. L'allegria prende il sopravvento su di me e sto bene!» il polpastrello indice del maggiore sfiorò lo zigomo di Jimin r rise successivamente al gesto «Oh, ma sono ancora nudo!» esclamò fissando la sua parte bassa.

«Si, lo sei...» confermò il biondo sospirando imbarazzato.

Oltre a Taehyung, non aveva mai visto nessun altro uomo senza vestiti e soprattutto in quello stato.

«Dici che dovrei vestirmi?» la sua espressione denotava falsa innocenza.

«Sarebbe la migliore opzione... Ma solo se vuoi, giustamente» cercò di sorridere ma venne fuori soltanto una smorfia imbarazzata «E ti avverto, qualcuno potrebbe vederti in questo stato e pensare male soprattutto se sei così vicino a me... Mio padre te ne direbbe tante»

«Cosa potrebbero pensare secondo te? Io non ci vedo nulla di male, lo hai detto tu stesso»

«Ma un conto è farlo all'alba e un altro è farlo sul tardo pomeriggio quando tutti sono ancora in piena attività!» si giustificò Jimin.

«Pif!» sbuffò «Cosa potrebbero pensare, allora?»

«Potrebbero pensare che tu ci stia provando con me, che tu mi stia provocando in questo modo così sfacciato»

«Ma tu sai che non è vero quindi che male c'è?» si mosse più vicino.

«Si, lo so ma mio padre lo interpreterebbe in questa maniera e vorrebbe spiegazioni... Per questo sarebbe meglio che tu ti vestissi» fece spallucce e sorrise dolcemente.

«Eh, va bene! Va bene! Hai vinto, Jiminie. Mi vestirò e finalmente coprirò il mio ca-» ma prima che Jungkook potesse finire la sua frase, il palmo di Jimin si trovava già contro la sua bocca.

«Non urlare, Jungkook! E poi non c'era il bisogno di scendere nei minimi particolari» sbottò il biondo con occhi inferociti «Dai, su. Vestiti e andiamo a bere qualcosa»

«No, no... Ho sonno, Jiminie» barcollò mentre tentava goffamente di rimettersi l'intimo, l'altro afferrò il suo braccio in tempo «È il s-sonno, scusa» sogghignò.

«Per fortuna ti ho trovato io viste le tue condizioni pietose» Jungkook riuscì a porsi l'intimo e la camicia mentre il resto dei vestiti lo tenne fra le mani.

«Mi hai aiutato! Sei il mio angelo custode!» alzò la voce euforicamente.

«Ti ho detto di non urlare! Chi ci vedesse così penserebbe molto male quindi cammina! Ti porto in camera» Jimin fece aggrappare Jungkook al suo braccio e lo trascinò in casa di quest'ultimo, precisamente nella sua stanza dove lo aiutò a sdraiarsi.

«Jiminie mettiti qui» segnalò un posto sul letto vicino a lui e il menzionato lo fissò con confusione «Dovevamo bere qualcosa insieme ma non mi va più quindi questa è un'altra alternativa»

«E quale sarebbe?» domandò sedendosi timidamente al suo fianco.

«Una specie di pigiama party!» rispose contento.

«L'ho detto io che sei un pessimo ubriaco...» ricordò Jimin per poi sedersi sul letto ma Jungkook si alzò in piedi «Che fai?»

«Ho detto che non sono ubriaco» sentenziò il maggiore sporgendosi spudoratamente in avanti verso Jimin, i suoi palmi si posarono sul letto ai lati delle gambe di quest'ultimo che spalancò i suoi occhi come se stesse per andare in panico «Mi sento solo euforico, felice» rise per l'ennesima volta «Sono in uno stato confusionale e non so quello che faccio» ad ogni sua apertura di bocca, l'odore di alcool colpiva le narici del più piccolo costringendole ad arricciarsi.

«P-Prova a dormire un po' magari dopo ti sentirai meglio...» propose tenendo gli occhi bassi sul pavimento.

«Guardami negli occhi e poi andrò a d-dormire come mi hai suggerito» si fece scappare un'altra risata. Jimin sollevò lo sguardo e i loro occhi si connessero «Cosa riesci a vedere, cosa percepisci al guardarli?»

«Confusione, tristezza, vuoto e anche qualcosa di c-cattivo...» il biondo inghiottì.

«Cattivo? Del tipo?»

«Io non lo so. Forse odio, r-rancore o vendetta...» Jimin riuscì ad allontanarsi dalla vicinanza di Jungkook e si approssimò verso porta «Credo sia meglio che tu riposi adesso»

«I miei occhi ti hanno messo paura? Sono così mostruosi?» ridacchiò con ironia.

«No, devo solo aiutare la mia famiglia a preparare la cena» si morse il labbro e uscì fuori da quella stanza.

𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora