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Jungkook aveva avuto la fottuta
ragione su tutto.

Duncan aveva veramente cercato di baciare Jimin più di una volta soprattutto sul finale della cena ma quest'ultimo appena comprese le sue intenzioni andò via di fretta e furia, lasciando da solo quello che pensava fosse uno dei suoi amici.

Non voleva che il suo primo bacio
fosse con una persona che non amava.

Jimin corse velocemente dal posto in cui era stato invitato fino a casa sua e quando vide la figura di Jungkook affacciata sul balcone, gli parve sul serio di vedere un miracolo. Uno di quei miracoli che vorresti accadesse sempre in quei momenti di tristezza che incombono nella vita di tutti i giorni.

«Avevo ragione, Minnie?» il maggiore alzò di poco la sua voce per farsi sentire.

«Si»

«Sali qui da me, Yoongi non c'è» il biondo annuì e si fece strada verso la camera del più grande dove arrivò qualche minuto dopo «Che ti avevo detto?»

«Lo so, d'accordo? So quello che mi avevi detto!» disse sbuffando e sedendosi sul letto a fianco al corvino.

«Che ha fatto il bastardo?» domandò cercando di rimanere calmo ma la calma aveva abbandonato il suo corpo già da un po' lasciando spazio solo al caos, alla gelosia che provava in sé.

«Quello che mi avevi detto tu» farfugliò triste.

«Ha cercato di baciarti?» il minore acconsentì con la sua testa e Jungkook sentì il sangue ribollirgli dentro in modo frenetico.

«Ma io non gliel'ho permesso perché non bacerei mai la persona che non amo. Sono scappato via...»

«Avresti dovuto mandarlo a fanculo dopo averlo giustamente schiaffeggiato di santa ragione» il corvino parlò con rabbia dirigendosi poi verso il frigorifero per estrarre l'ennesima bottiglia di alcool.

«Non esagerare. Lui ha tentato più volte ma io sono andato via, questo è l'importante... Berrai?»

«Tu berrai con me» sorrise rimettendosi al suo posto.

«No no... Non voglio ubriacarmi»

«Non ho detto di ubriacarci sarà solo un sorsetto, me lo devi... Avevo ragione io, e tu non hai voluto ascoltarmi» Jungkook stappò la bottiglia e con velocità attaccò le sue labbra sul collo di vetro dissetandosi con una profonda quantità di quella sostanza amarognola, poi passò il fiasco a Jimin.

«No, non voglio bere davvero» insistette.

«Un sorso dai... Un po' di tempo fa volevi andare a bere con me e non ci siamo più andati, è la volta buona... Poi io e te abbiamo un paio di cosette da dimenticare, tu quel bastardo che ha tentato di baciarti ed io...»

«E tu?» Jimin afferrò la bottiglia tra le sue mani, dalla quale bevve alcuni sorsi costringendo il suo volto a contrarsi per quel sapore così forte.

«Ed io?» ridacchiò e i suoi palmi andarono a posarsi sulle soffici guance del più piccolo che strabuzzò i suoi occhi. Jungkook gli tolse gli occhiali poggiandoli sul letto e accorciò sempre di più la distanza che li separava «Ed io?» ripeté a voce bassa «Lo sai...»

«Non devi esserlo... Non ne hai motivo» mormorò con i suoi occhi persi in quelli di Jungkook.

«Lo so ma... Non posso fare a meno di provare gelosia nei tuoi confronti anche se so che è insensata. È totalmente sbagliata ma non mi lascia in pace» il maggiore avvicinò la sua bocca sfiorando lievemente quella contraria e le loro respirazioni si fecero più agitate «È sbagliata...»

Jungkook accarezzò le guance di Jimin e quando tentò di dare un altro passo, quest'ultimo abbassò il suo capo e le labbra del più grande si posarono sulla sua fronte.

«Non così...» disse Jimin con voce flebile.

«Scusami, ho rovinato tutto»

«No, n-no»

«No, non dovresti neanche starci vicino ad uno come me» Jungkook baciò dolcemente la sua guancia e si allontanò.

«Non sei così male dopo tutto» disse con innocenza.

«Non conosci la mia vita e i tipi come me...
I figli di puttana dovrebbero essere tenuti alla larga come se avessero una peste contagiosa perché hanno la maledetta mania di fare male in primis a se stessi e a chi gli sta intorno...»

𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora