Con il fruscio dolce delle onde e il sole rossastro del tramonto, la coppia iniziò ad incamminarsi lentamente, senza nessuna fretta, verso l'altare elegantemente allestito per l'intima celebrazione.
Erano presenti tutti i familiari di Jimin e anche l'unica famiglia che Jungkook possedeva, Yoongi ma a loro non importava quello, chi ci fosse o chi no, se non l'unirsi per sigillare finalmente la loro relazione, in un certo senso, speciale.
Una relazione che, nel corso di quasi tre anni, era stata intrapresa con più bassi che alti, a causa dell'instabilità di uno e la fragilità dell'altro, ma speciale perché il loro amore era riuscito a superare grandi difficoltà e soprattutto, quel periodo di distacco, servito a risollevare le proprie anime da quell'unione ch'era sfociata in un qualcosa di doloroso quasi tossico.
La miglior opzione, forse, sarebbe stata quella di lasciarsi definitivamente e dimenticare tutto, lasciando tutta quella storia alle spalle, ma era come se nel cuore del minore si fosse inciso il suo nome, il nome di quell'uomo che adesso, di fronte a lui, lo fissava in profondità mentre gli stringeva le mani.
Non era una profondità maliziosa o con un doppio fine. Era semmai la voglia immensa di leggere e interpretare le emozioni che trasparivano dal corpo, dalle espressioni, dagli occhi meravigliosamente castani e brillanti dell'altro.
Jungkook non era guarito da quello che affliggeva la sua mente, non c'era una cura, ma stava mettendo anima e corpo per essere un uomo degno, per meritare il suo nuovo compagno ed era proprio quest'ultimo, con il suo sentimento, a trasmettergli la forza di combattere contro il nemico oscuro e intrinseco con cui era costretto a convivere.
Si amavano molto e lo facevano a modo loro ma quello gli bastava per essere felici insieme.
Sentivano i propri cuori palpitare e le mani tremare per le mille emozioni che quel momento tanto atteso stava suscitando in entrambi.
Con gli occhi, gli uni sugli altri, i due si dicevano miriadi di cose che a parole erano difficili da descrivere.
Il venticello fresco e rilassante del tardo pomeriggio scompigliava i loro capelli, da una parte all'altra, e faceva muovere le loro morbide camicie di seta bianca che Lia, madre del gitano, aveva appositamente cucito. Un pantalone dalla forma stretta, dello stesso colore, fasciava le loro gambe mentre i piedi erano stati lasciati scalzi, ad immergersi fra gli infiniti granelli di sabbia.
Il tema scelto dai due era la semplicità, un'unione semplice e amorevole, nulla di troppo sfarzoso. Per Jimin e Jungkook l'unico dettaglio importante e su cui non era stato possibile discutere, era il fatto di sposarsi al tramonto.
Un momento nel quale, in un certo senso, il sole e la luna si incontravano, fra l'azzurro sfumato del cielo, per scambiarsi i ruoli e promettere al mondo sottostante la luce.
Loro, rappresentandosi in quegli elementi naturali, si scambiarono le fedi nuziali e promisero di amarsi sempre, in ogni istante.
«Lo voglio» rispose uno alla domanda fattagli dall'uomo che li stava unendo in matrimonio.
«Si, lo voglio» rispose l'altro.
Il bacio, che avvenne in seguito allo scambio di anelli, fu dolce ma allo stesso tempo salato. Lacrime di pura gioia varcarono le guance arrossate, e ormai umide, di entrambi ma, nonostante queste, sorrisero enormemente.
«Ti amo tanto, Jimin. Grazie per essere rimasto al mio fianco e per amarmi essendo io» pianse Jungkook «Ti amo»
«Ti amo e sono immensamente felice di essere qui con te, di aver fatto questo passo con te»
Si abbracciarono con forza e, tra innocui baci, il moro respirava pace, serenità, amore, sentimenti che non aveva mai provato in tutta la sua vita.
Jimin era luce, pace e
Amore.Grazie army, è finita anche questa ❤️
*crying*
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𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민
Fanfictionᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀᴛᴀ Dove Jimin è un gitano e Jungkook lavora come costruttore in un'azienda; (In revisione per eventuali errori) ᴋᴏᴏᴋᴍɪɴ //ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ᴏᴍᴏsᴇssᴜᴀʟᴇ ᴅʀᴀᴍᴀ *ᴅɪsᴛᴜʀʙᴏ ʙᴏʀᴅᴇʀʟɪɴᴇ sʜɪᴘ sᴇᴄᴏɴᴅᴀʀɪᴀ: ᴛᴀᴇɢɪ