Jungkook non restò fermo in quella terrazza con le mani in mano ma decise di seguirlo, doveva assolutamente spiegargli tutto e chiarire.
«Non hai tutti i torti, hai buon gusto. Bella carne quella lì, Jungkook» ma purtroppo nel suo rincorrere Jimin, il maggiore incontrò Hoseok che colse il momento per una nuova provocazione.
«Fanculo, Jung. Vai a farti fottere, mi hai sentito?» sbottò Jungkook con rabbia non preoccupandosi di tutti quegli sguardi giudicanti che li fissavano. Non aspettò la replica del suo superiore, aveva qualcos'altro di più grande tra le mani da risolvere.
Corse e corse velocemente verso Jimin a cui riuscì ad afferrare il braccio per voltarlo e chiuderlo in un abbraccio che sapeva di pentimento e consolazione.
«J-Jungkook...» farfugliò Jimin con il suo muro di protezione ormai fatto a pezzi. Si lasciò stringere fra le braccia di quello che lo aveva abbattuto.
«Scusami davvero, non volevo ma dovevo dirti questa verità. Scusami, Minnie...» Jungkook accarezzò la schiena del minore con delicatezza e quest'ultimo si lasciò cullare «Scusa per essermi impossessato del tuo primo bacio e per quello che ti ho confessato prima... Penso sempre e solo a me stesso e non guardo mai veramente la realtà che mi circonda. Sono un bastardo, scusami»
«Smettila di scusarti...»
«Non so che altro fare se non questo!»
«Non farlo e basta!» si lamentò il biondo.
«È che non voglio farti soffrire, Minnie. Tu non devi stare male per me»
«Lo so, sto bene infatti» rispose anche se in realtà avrebbe voluto dire, gridare il contrario "mi stai già facendo male" ma evitò, proferendo la menzogna al posto della dolorosa verità.
Successivamente, Jungkook cinse il viso di Jimin fra le sue abili mani e lo accarezzò meticolosamente, spostandogli anche alcune ciocche bionde dietro le orecchie. Scrutò con morbo le sue labbra carnose e sfiorò i suoi morbidi zigomi con i pollici. Lo osservò nella sua totalità aurea rimanendone incantato e fottutamente desideroso.
«Ho visto te mentre ero con lui in quell'hotel» ammise improvvisamente con gli occhi fissi in quelli contrari.
«C-Cosa...?» chiese in una sorta di reazione sconcertata e sconvolta.
«Il tuo volto mi è apparso davanti mentre scopavo con quello. Sembravi così vicino e reale...» le sue esili dita sfiorarono l'incavo pallido del minore che strinse i pugni concitatamente «Il mio equilibrio mentale sta fallendo poco a poco a causa tua... Volevo toccarti così malamente in quel momento... Mi sono procurato un altro ma non è servito a un cazzo»
«Non è n-normale tutto questo» balbettò il più piccolo sotto shock.
«Ti sembra che io non lo sappia? La parte più oscura di me riesce sempre a prendere il sopravvento e non riesco a controllarmi in nessun modo» dicendo questo Jungkook approssimò le sue labbra al collo del biondo attaccandolo impulsivamente, distribuendo in quella zona baci caldi.
«Jungkook, fermo! Lasciami!» Jimin lo spinse via con tutte le sue forze «Devi renderti conto delle tue azioni, non pensare solo a te stesso! Io ti voglio aiutare, voglio restare al tuo fianco ma non in questo modo!» il maggiore tentò un'altra volta di avvicinarsi ma il minore andò via.
Quel rifiuto, considerato dal corvino come tale, non gli piacque per niente.
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𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민
Fanfictionᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀᴛᴀ Dove Jimin è un gitano e Jungkook lavora come costruttore in un'azienda; (In revisione per eventuali errori) ᴋᴏᴏᴋᴍɪɴ //ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ᴏᴍᴏsᴇssᴜᴀʟᴇ ᴅʀᴀᴍᴀ *ᴅɪsᴛᴜʀʙᴏ ʙᴏʀᴅᴇʀʟɪɴᴇ sʜɪᴘ sᴇᴄᴏɴᴅᴀʀɪᴀ: ᴛᴀᴇɢɪ