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Jimin e Jungkook, dopo aver passato quelle settimane tra nuove verità e conflitti, si concessero un pomeriggio alle terme. Un regalo da parte del più grande per ringraziare l'altro.

«Oh mio dio. È la prima volta che mi trovo in un posto del genere! È bellissimo!» esclamò Jimin totalmente incantato da quel luogo dall'aria esotica e rilassante.

«E non hai ancora visto le terme di Seul! Quelle si che ti lasciano a bocca aperta!» sorrise «Che ne dici di entrare?»

«D'accordo»

Entrambi tolsero i loro lunghi accappatoi bianchi, lasciando i loro corpi solamente in costume, e fecero ingresso in quella grande vasca di acqua calda e fumante.

«Ti piace?» domandò Jungkook quando lui e Jimin si immersero completamente.

«Si, è stupendo! Anche se la sensazione è strana perché, abituato con il mio adorato mare, ad entrare si sente sempre freddo mentre qui no»

«Il cambiamento ci sta»

«Avoglia se ci sta» sorrise «A che pensi?»

«Non lo so, penso ad un po' di cose sia brutte che belle. Le parole del mio ex datore di lavoro mi frullano sempre in testa e riescono a ferirmi maledettamente. Mi ha sempre disprezzato dimostrandomelo in svariate occasioni. Mi usava solo per le mie doti artistiche e intelligenti e anche perché sapevo raggirare e persuadere i clienti» sospirò «Spero di dimenticarlo presto, è doloroso»

«Non pensarci adesso, è passato. Cerca di guardare solo al presente»

«Ci proverò... Voglio proporti qualcosa e spero nel tuo si» Jungkook circondò il corpo di Jimin con le sue braccia, coprendolo tutto.

«Cosa mi vuoi proporre?» ridacchiò.

«Conosci qualche negozio di tatuaggi nei dintorni?» Jimin si sorprese all'istante.

«Ehm, si. Non è molto lontano da qui» titubò.

«Vuoi accompagnarmi? Voglio farmi un nuovo tatuaggio, questa volta da sobrio e cosciente»

«Certo che si!»

«Non vuoi fartene uno? Pensavo me lo avresti chiesto» Jungkook mostrò un piccolo broncio.

«Farà male?» domandò innocentemente e l'altro stampò le labbra sulla sua fronte accaldata.

«Dipende sempre dalla zona in cui vuoi farlo e dalla grandezza. Se ne fai uno piccolo, sarà pronto in pochissimi minuti. Puoi fare anche solo un simbolo come un'onda, un cuore, quello che vuoi tu»

«E tu che farai?»

«Io mi farò tatuare una scritta»

«Posso sapere quale?»

«No, la vedrai dopo...» rispose seriamente il maggiore che, subito dopo, fece indietreggiare Jimin fino a fargli toccare il bordo con la schiena nuda ed umida.

A quel gesto, il biondo notò all'istante un cambio più oscuro negli occhi del corvino. Brillavano di un qualcosa di strano e non di felicità come quando Jimin acconsentì per il tatuaggio.

«J-Jungkook» richiamò allarmato.

«Shh!» sibilò con un sorriso sinistro.

E proprio in quel momento, Jimin fu assalito dal timore immenso di non saper come gestire quel nuovo comportamento o quelle mani che, attraverso l'acqua, esploravano freneticamente il suo corpo, facendolo sentire come se fosse una preda pronta alla caccia.

«Jungkook n-non fare nulla di cui poi potresti p-pentirti» supplicò cercando di frenare quei baci appassionati sulla sua bocca, viso e collo.

«Non mi sono mai pentito di nulla, Minnie» ghignò sarcastico.

L'atmosfera rilassante e pacifica del luogo era magicamente sparita per lasciare spazio al timore spiazzato del minore e al nuovo desiderio dell'altro.

Jungkook fece scivolare le sue mani sempre più giù, posizionandole sui sodi glutei di Jimin che palpeggiò più volte.

Non sapendo che fare, il più piccolo decise di abbracciarlo e carezzargli la schiena con i suoi polpastrelli tremanti a causa di quei baci e di quel tocco sul suo sedere.

«Io sono con te e non voglio nessun altro ma non farmi q-questo, ti prego» sussurrò mentre lasciava un tenero bacio all'altezza del suo petto «Questo non sei tu»

Improvvisamente Jimin ascoltò dei singhiozzi e quando scostò il volto per vederlo, notò quelle guance rosee che venivano adornate da lacrime di pentimento e amarezza.

Si sentì male per lui.

«Tranquillo, Jungkookie» il gitano strofinò i suoi occhi e continuò ad abbracciare l'altro con forza e tanto amore.

«H-Ho paura di me stesso e di quello che potrei arrivare a f-farti. P-Perdonami» pianse fortemente.

𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora