La mattina dopo, con una serietà purturbante Jungkook rientrò nella sua camera trovando Jimin addormentato sul suo letto.
Lo osservò per qualche minuto con un'espressione in volto che non denotava alcun tipo di emozione.
Inespressivo, apparentemente vuoto.
Era come se soffrisse internamente però esternamente non riuscisse a mostrare quel suo infinito e intrinseco dolore. Ma alla fine dei conti era proprio così quel suo disturbo. Tanta fragilità e tante cicatrici aperte al suo interno sfogate in dipendenze, in atti di impulsività e aggressività, e a volte in autolesionismo.Si sedette sul letto di Yoongi con le gambe divaricate sulle quali poggiò i suoi gomiti e continuò ad osservare Jimin che dopo qualche minuto iniziò a muoversi. I suoi occhi si aprirono lentamente, abituandosi alla luce del sole, e la prima cosa che vide fu Jungkook.
Inghiottì tristemente al vedere le sue condizioni. I suoi occhi erano rossi, per i capillari spezzati a causa del pianto e dell'erba assunta, e contornati da ombre scure che lo rendevano quasi agghiacciante. Aveva i capelli scompigliati, i vestiti stropicciati ma la cosa che fece più male al minore furono quelle macchie rossastre sul collo e su quella parte di petto che si riusciva ad intravedere.
Jimin sentì la necessità di correre via da quella stanza ma quando tentò di aprire la porta, la trovò chiusa. Provò a forzarla ma niente. Si voltò nuovamente verso il maggiore e senza poterlo evitare, cominciò a piangere silenziosamente.
«P-Perchè hai chiuso la porta?»
«Dobbiamo parlare» rispose senza neanche guardarlo.
«I-Io-»
«Sono stato a letto con un altro ieri notte» annunciò indifferente.
Jimin non riuscì a proferire neanche una parola, né di rabbia né di nulla. Provava soltanto un immenso dolore dentro al suo petto. Era come se il suo cuore fosse andato a schiantarsi contro un grosso muro invalicabile. Era troppo per uno come lui.
«Mi sono ubriacato. Ho fumato erba. Ti ho visto in quelle foto e sono impazzito»
«Q-Quali?» singhiozzò violentemente.
«Ti avevo detto di stargli lontano ma non lo hai fatto. Perché sei andato da lui? Perché toccava la tua guancia? Dimmi perché, cazzo!» alzò la voce di colpo e l'altro si sentì più che intimorito.
«Non hai il diritto di arrabbiarti»
«Perchè non lo avrei?!»
«Perché sei tu ad avermi tradito! Io sono andato da Duncan-»
«Non nominarlo» ringhiò rabbioso.
«E invece, lo faccio perché sono stati i suoi amici a picchiarti quella notte. Sono andato lì solo per avere la conferma e chiudere la nostra amicizia!» sbottò alzandosi in piedi e guardando l'altro con lacrime agli occhi.
«Non ti credo!» rispose accecato dall'ira.
«Non mi interessa se mi credi oppure no ma è questa la verità!»
«Come posso sapere che questa è la verità?!»
«Perchè io ti amo da morire ma non importa più. Tu mi hai tradito. Sei andato con un altro per la seconda volta»
«Ero arrabbiato, cazzo!»
«Ma come puoi dire questo?» pianse con più violentemente «Vuoi dire che sei giustificato a scopare con un altro ogni volta che sei arrabbiato mentre io sono il tuo cagnolino fidato che ti perdona tutto perchè ti ama così tanto che si sottomette completamente a te?»
Un silenzio riempì la stanza ma poi Jungkook parlò nuovamente.
«Sarà meglio finirla qui. Io non sono adatto a te»
«Non è mai cominciata in realtà»
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𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민
Fanfictionᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀᴛᴀ Dove Jimin è un gitano e Jungkook lavora come costruttore in un'azienda; (In revisione per eventuali errori) ᴋᴏᴏᴋᴍɪɴ //ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ᴏᴍᴏsᴇssᴜᴀʟᴇ ᴅʀᴀᴍᴀ *ᴅɪsᴛᴜʀʙᴏ ʙᴏʀᴅᴇʀʟɪɴᴇ sʜɪᴘ sᴇᴄᴏɴᴅᴀʀɪᴀ: ᴛᴀᴇɢɪ