Fino a quel momento, Jimin non aveva mai provato imbarazzo nel guardare un altro uomo nudo, al fine dei conti avevano la stessa anatomia ma con Jungkook sembrava essere diverso.
E adesso che doveva aiutarlo a spogliarsi per fare una semplice doccia, si trovava in serie difficoltà, impacciato come un timido bambino che viene costretto a parlare davanti a tutti, e quel suo fitto colore rosso sulle guance ne era la dimostrazione palese.
«Non devi farlo per forza se ti senti così imbarazzato» rise il maggiore dopo che il biondo sfilò delicatamente via la sua maglia.
«Non puoi piegarti per togliere i pantaloni a causa delle costole. Pretendi di lavarti con questi addosso? Non ti preoccupare per il mio imbarazzo»
Jungkook annuì e dopo avergli accarezzato una guancia, slacciò il bottone e abbassò la cerniera dei suoi pantaloni neri attillati per facilitare il lavoro a Jimin che in pochi secondi riuscì a toglierli lasciandolo in mutande.
«Ora viene la parte più difficile!» insinuò il corvino mentre rideva.
«Silenzio, Jungkook!» esclamò mostrando un tenero broncio.
Jimin inghiottì rumorosamente e con il suo viso in fiamme fece sparire anche quell'ultimo indumento.
«Forse era meglio farlo fare a Yoongi ma è al lavoro. Ti ho traumatizzato?»
«Non esagerare! Ti ho già visto nudo in spiaggia!»
«Lo so ed è proprio per questo che non capisco il tuo imbarazzo»
«Provo un certo sentimento verso di te e non riesco a controllarmi» ammise ancor più paonazzo.
«Uuh...» fischiettò il più alto mentre slegava la fasciatura intorno al suo torace «Deduco che immagini momenti molto belli ed intensi e giustamente, provi questo imbarazzo»
«Sto per romperti altre due costole, d'accordo?» avvertì mentre le sue dita sfioravano quella parte gonfia e violacea «Ha ancora un brutto aspetto. Senti dolore?»
«Il dottore ha detto che ci vorranno altre due settimane e sarà tutto passato quindi stai tranquillo, si?» Jimin annuì «È solo un leggero fastidio per adesso. Il problema sorge quando mi piego e quando sto per troppo tempo seduto ma è sopportabile» sospirò per poi entrare in doccia ma prima di chiudere la tendina fissò il minore «Rimarrai qui mentre io mi lavo?» morse il suo labbro inferiore.
«No però lascerò la porta aperta così se hai bisogno verrò immediatamente. Io nel frattempo sistemo la mia camera» sorrise con amore e l'altro ricambiò nella stesso modo.
In seguito, Jimin uscì e Jungkook chiuse la tenda poggiando la sua schiena contro la parete. Respirò a fondo più volte cercando di regolarsi e toccò i suoi capelli con frustrazione.
Stava provando in tutti i modi a controllare quei suoi istinti irrefrenabili che lo tentavano continuamente e che gli facevano odiare se stesso soprattutto per quei pensieri impuri sul più piccolo che gironzolavano all'interno della sua testa.
A Jungkook apparve l'immagine di Jimin quasi in ginocchio davanti a lui che cercava di togliergli i pantaloni. All'istante sentì la parte sua bassa risvegliarsi calorosamente e duramente.
«Cazzo» imprecò agitato.
Aprì il getto d'acqua fresca e il suo corpo si inzuppò interamente ma la sua bollente eccitazione verso quel piccolo gitano non era ancora sparita.
E nonostante fremesse dalla voglia di toccarlo e averlo lì con lui, si trattenne ricorrendo alle sue mani.
Mentre Jimin sistemava con serenità la sua camera, Jungkook si masturbava senza poter evitare di pensare a lui nel farlo ma preferiva soddisfarsi in quel modo che agire nuovamente in modo avventato come quando in quella al bar cercò di prenderlo incosciente.
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𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민
Fanfictionᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀᴛᴀ Dove Jimin è un gitano e Jungkook lavora come costruttore in un'azienda; (In revisione per eventuali errori) ᴋᴏᴏᴋᴍɪɴ //ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ᴏᴍᴏsᴇssᴜᴀʟᴇ ᴅʀᴀᴍᴀ *ᴅɪsᴛᴜʀʙᴏ ʙᴏʀᴅᴇʀʟɪɴᴇ sʜɪᴘ sᴇᴄᴏɴᴅᴀʀɪᴀ: ᴛᴀᴇɢɪ