Jungkook era più che nervoso anzi moriva di ansia ma allo stesso tempo di emozione. Il sole di New York stava per tramontare ed era quasi giunto il momento della fatidica proposta.
Dopo aver cenato in camera, i due crollarono immediatamente in un sonno profondo per la tanta stanchezza recatagli dal viaggio.
La mattina seguente, Jimin e Jungkook si svegliarono nello stesso momento. Il maggiore si catapultò sull'altro per riempirlo di baci e coccole e per augurargli un felice compleanno.
Subito dopo fecero colazione e poi uscirono per visitare alcuni famosi luoghi della città.
Al calar del sole, i due si trovarono nel quartiere Midtown del distretto di Manhattan per fare l'ultima visita di quell'intensa giornata all'Empire State Building, un grattacielo di oltre centodue piani da cui era possibile vedere tutta New York attraverso le sue terrazze panoramiche fornite di un osservatorio.
«Kook arriveremo fino in cima?» domandò il minore leggermente intimorito dall'altezza di quel grattacielo che si prestava davanti i suoi occhi.
«Mi hanno detto che la vista da lassù è stupenda e voglio farti vivere quest'esperienza e poi sei sempre con me. Affrettiamoci prima che il sole tramonti del tutto» Jungkook prese la sua mano ed iniziarono a salire.
La proposta sarebbe stata espressa lì, al centoduesimo piano di quell'enorme edificio con la sua vista mozzafiato. Semplice ma allo stesso tempo romantico.
«Uff, che fatica!» esclamò Jimin quando fecero finalmente ingresso nella terrazza panoramica.
Jungkook lo abbracciò da dietro, stringendolo sotto il calore delle sue braccia per poi portarlo difronte la vetrata.
«Wow, è stupenda. Non ho parole!» sussurrò mentre osservava meravigliato la città e i molteplici colori del tramonto «Grazie, amore...»
«È la prima volta che mi chiami così» disse Jungkook dopo aver baciato amorevolmente la sua guancia.
«È c-che-»
«Non devi darmi spiegazioni, Minnie. Stavo solo esprimendo la mia felicità al sentirlo» il gitano in risposta strofinò la sua guancia con quella del maggiore.
«Jimin...»
Jungkook si separò dall'abbraccio per poi dinanzi a lui e guardarlo direttamente negli occhi.
«Uh?»
Intrecciarono le loro dita e il corvino prese un respiro profondo.
«C'è una motivazione ben più grande e importante dietro questo viaggio. È vero, ti ho portato qui per festeggiare il tuo compleanno e il nostro amore ma c'è qualcos'altro però prima ho bisogno di dirti alcune cose»
Jimin lo osservò altamente preoccupato pensando al peggio.
«In quelle due lettere che ti ho scritto, ho davvero aperto il mio cuore e la mia mente a te, completamente a te. Ti ho fatto delle promesse e le sto mantenendo. Ho promesso che sarei migliorato, l'ho mantenuta. Ho promesso che sarei ritornato, l'ho mantenuta. Ho promesso che ti avrei amato, l'ho mantenuta. So che ho sbagliato tante e tante volte e non credo che riuscirò mai a perdonare appieno me stesso dopo tutto il male che ti ho recato, dopo tutte le lacrime che ti ho fatto versare a causa delle mie tossiche azioni. Tu mi hai detto di ricominciare da capo e di cercare di dimenticare il passato ma quegli sbagli hanno ormai lasciato un segno in me, in te e nel nostro rapporto in generale però malgrado tutto il dolore e tutte le lacrime, quest'esperienza qualcosa di positivo ce lo ha lasciato»
I loro sguardi diventarono vitrei e i loro cuori palpitarono velocemente.
«La cosa positiva di questa situazione è sempre stato il nostro amore che si è fortificato e maturato nonostante la distanza che ci ha tenuto separati per quasi due anni. Adesso siamo più consapevoli e ci amiamo più di prima, io ti amo più di prima e sono più che sincero quando lo dico perché sei la persona più importante della mia vita, quella che mi è stata accanto in ogni mio momento, in ogni ricaduta, in ogni circostanza anche quando ti facevo male»
Jungkook frugò nella tasca della sua giacca e finalmente quella scatolina saltò alla vista del più piccolo che spalancò la bocca e iniziò a versare lacrime ma di gioia questa volta.
«Ti ho fatto un'altra promessa nella lettera ed ho intenzione di mantenere anche questa. Ho detto che sarei tornato migliore di prima, che ti avrei amato e che avremmo coronato il nostro sogno. Ho scelto New York perché so che è la tua città preferita. Ho scelto l'Empire State Building perché è meravigliosamente magico e tanto grande quanto il mio amore per te. Tutto questo per chiederti di sancire il nostro sentimento»
Il corvino aprì la scatolina lasciando vedere due preziosi anelli d'argento con incisi i loro nomi.
«Amore io ti amo da morire e lo sto dicendo davanti a tutta New York!» ridacchiò emozionato «Io voglio soltanto amarti com'è giusto che sia. Vuoi sposarmi, tu che possiedi interamente il mio cuore?»
«Sarebbe stato giusto farti uno scherzo dicendoti "no" ma il sentimento che provo per non è uno scherzo e neanche l'amore lo è» sorrise amorevolmente «Io ti amo tanto e voglio solamente te al mio fianco finché il destino vorrà. Si, amore voglio sposarmi con te ora e per sempre»
Con fretta e piccoli tremori, i due si misero gli anelli.
La voglia di baciarsi, di assaporarsi come se il tempo stesso per finire era più grande di ogni altra cosa in quel momento.
Jungkook lo prese fermamente tra le sue braccia e le gambe del più piccolo finirono per circondare i suoi fianchi.
«K-Kook sta succedendo veramente? Io ti amo tanto e non voglio più separarmi da te» disse Jimin tra un singhiozzo e l'altro contagiando anche l'altro con il suo pianto.
«È vero, Minnie. È tutto vero. Non ci separeremo, te lo prometto»
«Ti amo»
«Ti amo, ti amo»
JK: HE SAID YESSSSS!!
JM: (〃゚3゚〃)
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𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민
Fanfictionᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀᴛᴀ Dove Jimin è un gitano e Jungkook lavora come costruttore in un'azienda; (In revisione per eventuali errori) ᴋᴏᴏᴋᴍɪɴ //ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ᴏᴍᴏsᴇssᴜᴀʟᴇ ᴅʀᴀᴍᴀ *ᴅɪsᴛᴜʀʙᴏ ʙᴏʀᴅᴇʀʟɪɴᴇ sʜɪᴘ sᴇᴄᴏɴᴅᴀʀɪᴀ: ᴛᴀᴇɢɪ