«Sono Kim SeokJin ma puoi chiamarmi Jin» si presentò il medico.
«Jeon Jungkook, il piacere è mio» sorrise brevemente.
I tre si sedettero poi nelle loro apposite postazioni per cominciare.
«Inizio col dirti che Jimin mi ha parlato molto di te e vuole solo che ti accada il meglio» Jungkook percepì la calorosa mano del minore sopra la sua.
«Lo so, anche se non dovrebbe farlo... Mi rendo conto che ho fatto cose tanto sbagliate e cattive nei suoi confronti che lui non si merita»
«Parlami di tutto ciò che vuoi, sono tutto orecchi» ridacchiò contagiando anche gli altri due.
«Mi rendo conto io da solo che non sto bene. Da qualche mese a venire qui sono confuso, la mia impulsività, la mia gelosia, gli scatti di rabbia dove non riesco a pensare coerentemente e la paura di essere abbandonato un'altra volta sono aumentate di tanto»
«Perchè un'altra volta?»
«Quando ero appena un adolescente i miei genitori mi abbandonarono in una casa famiglia perché non avevano più le possibilità di mantenermi. Ci avevano strappato via la nostra casa in campagna qualche giorno prima perché dovevano costruirci qualcosa di grande e lussuoso. Eravamo una famiglia umile e molto unita che lavorava con la terra e alcuni animali» Jimin aprì la sua bocca totalmente sorpreso, non se lo sarebbe mai aspettato.
«Come sei finito qui?»
«Dopo aver studiato e faticato tanto a Busan, mia città natale, sono riuscito a partire per Seul dove, grazie alle mie abilità sul disegno e tanto altro, riuscii ad ottenere un posto come costruttore all'interno della più grande azienda della città. Quella che un tempo aveva distrutto la mia famiglia» sospirò affranto «I primi mesi lì dentro furono un inferno per il devastante ricordò che segnò la mia adolescenza tanto che iniziai a bere per la disperazione e l'infelicità che sentivo. Cominciò la mia dipendenza dall'alcool e da lì tutte le brutte amicizie, il sesso con chiunque, il denaro a palate, litigi, relazioni occasionali, lavoro e successo... Avevo trovato una sorta di felicità ma che ho capito fosse tutto il contrario quando conobbi Jimin e la sua famiglia»
«Sei venuto a Malaga per cosa?»
«L'azienda cerca in tutti i modi di espandersi e fare sempre più soldi. Ha trasportato una parte qui in Spagna ed io e il mio migliore amico siamo finiti in questo posto»
«Hai un migliore amico?»
«Si. Non glielo dimostro mai ma gli voglio bene perché è sempre stato vicino a me per supportarmi, darmi consigli e picchiarmi in alcuni casi. Anche se poi ho sempre fatto tutto di testa mia» sorrise.
«Adesso come ti senti?»
«In questo momento mi sento sereno»
«A cosa stai pensando adesso?»
«Sinceramente?» Jin annuì «A Jimin»
Il minore, malgrado tutto, sorrise senza poterlo evitare.
«Cosa vorresti fare adesso?»
«Abbracciarlo»
«Quando è che bevi?»
«Ogni qualvolta che un problema si presenta nella mia vita»
«Cosa vuoi adesso dalla tua vita? Vuoi smettere di bere? Vuoi vivere una vita sana?»
«Voglio parlare con sincerità adesso che sono sereno e non ho ronzii per la testa. Vorrei aprire un'azienda edilizia tutta mia insieme al mio amico, vorrei restare qui e non tornare a Seul, vorrei che Jimin non stesse male a causa mia e che ritornasse a sorridere veramente»
«Se ce la metti tutta e ti fai forza, vedrai che riuscirai a stabilizzare nuovamente la tua vita. L'importante è che tu ti renda conto che hai delle persone meravigliose che ti vogliono tanto ma tanto bene, Jimin, la sua famiglia d'oro e il tuo amico. Devi essere forte e non demordere mai però»
«Io voglio farlo ma a volte il mio lato oscuro prende il sopravvento e mi porta a compiere azioni che non avrei mai voluto fare soprattutto nei suoi confronti. Mi dica ora se ho qualcosa»
«Non posso darti una diagnosi sicura perché dovrai fare prima alcune analisi ma dal tuo racconto posso già intuire che si tratti di un disturbo della personalità di tipo borderline di cui tu possiedi molto caratteristiche, cambiamento dell'umore in archi di tempo brevissimi, dipendenze come l'alcool e il sesso, paura dell'abbandono. Molto spesso si crea in seguito a traumi infantili e tu ne hai avuto uno in piena adolescenza ossia l'abbandono da parte della tua famiglia che per te era tutto»
«Si può curare?»
«Non sparirà mai ma si può tenere sotto controllo, a bada con la psicoterapia, il sostegno di qualcuno, la forza di volontà soprattutto e a volte anche con i farmaci. E poi da quanto ho capito i veri e propri sintomi stanno apparendo ora quindi la stiamo prendendo in tempo»
«Almeno so cosa ho» rispose il corvino.
«E poi il tuo non sembra un caso grave grave di borderline, un po' più lieve. Lo dico perché in molti ma molti casi c'è chi arriva a compiere atti di autolesionismo o tentativi di suicidio»
«Non ho mai provato a fare questo»
«Allora puoi farcela, Jungkook. Basta non darsi per vinti e mettercela tutta per ricominciare a vivere normalmente e serenamente»
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𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민
Fanfictionᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀᴛᴀ Dove Jimin è un gitano e Jungkook lavora come costruttore in un'azienda; (In revisione per eventuali errori) ᴋᴏᴏᴋᴍɪɴ //ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ᴏᴍᴏsᴇssᴜᴀʟᴇ ᴅʀᴀᴍᴀ *ᴅɪsᴛᴜʀʙᴏ ʙᴏʀᴅᴇʀʟɪɴᴇ sʜɪᴘ sᴇᴄᴏɴᴅᴀʀɪᴀ: ᴛᴀᴇɢɪ