Jungkook, mentre percorreva la strada di ritorno a casa, tolse la sua giacca e la tenne con una delle sue mani. La giornata era molto calda e soleggiata e tenere una camicia più la giacca indosso non era molto comodo. In seguito, il suo telefono squillò rumorosamente e rispose.
«Pronto?»
«Jungkook dove sei?»
«Sto ritornando a casa, Yoon. Sto per arrivare»
«Va bene, io sono già qui insieme a Taehyung»
«Non fare nulla, eh» ridacchiò.
«Zitto, cazzo» Yoongi chiuse la chiamata.
La prima cosa che Jungkook vide quando sollevò il suo sguardo dal telefono, fu Jimin insieme a Duncan, entrambi seduti in una panchina a parlare e ridere scherzosamente fra loro come la prima volta.
Jungkook non sapeva che fare. Il suo maledetto istinto gli sussurrava di andare lì e togliere di mezzo quel ragazzo e sedersi lui vicino a Jimin ma anche altre idee balenavano nella sua mente. Bere alcool e dimenticare la scena a cui aveva appena assistito o passare difronte a loro con totale indifferenza.
«Porca puttana» mormorò il maggiore continuando a guardarli indeciso.
Ma non ebbe più da pensare perché lo sguardo di Jimin era già su di lui, a scrutarlo in ogni suo minimo particolare. Il corvino osservò svanire il suo bel sorriso e inoltre, ebbe l'attenzione di Duncan che lo fissava notevolmente arrabbiato per aver rovinato il suo momento.
«Continuate pure con quello che stavate facendo. Io stavo andando solamente a casa» affermò con freddezza il più grande quando passò di fianco ai due. Jimin lo guardò allarmato mentre proseguiva il suo cammino e decise di raggiungerlo.
«Aspetta un momento, Duncan. Solo un momento, ti prego» chiese supplicante e corse verso l'altro, imponendogli la sua figura davanti.
«Che vuoi?» domandò secco.
«Stai bene?»
«Si, perché non dovrei starlo?»
«Il tuo tono di voce, il tuo sguardo denotano tutt'altro...» Jimin scrutò con molta intensità gli occhi del contrario, sapeva che qualcosa non andasse.
«E allora? Questo è il mio carattere e non posso evitarlo, d'accordo? Non riesco ad evitarlo. Non puoi e non posso farci niente» ricalcò con fastidio le sue parole.
«È mio amico e-»
«Lo so, non devi darmi spiegazioni. Non ne ho bisogno» il minore annuì mentre le sue guance prendevano colore e Jungkook impazziva internamente.
«Uhm... Io dovrei ritornare da Duncan» il corvino roteò gli occhi e iniziò a camminare ma Jimin lo fermò «Ti troverò nuovamente a bere? Ti ubriacherai un'altra volta?» chiese preoccupato.
«No, stavolta proverò qualcosa di diverso» sorrise ammiccante.
«In che senso?»
«Mi scoperò un malagueño o magari due» ghignò e Jimin morse il suo labbro nervosamente.
«Davvero lo farai, Jungkook?» chiese e al più grande quella gli parve la cosa più tenera.
«No, quello solo con te» schiacciò il suo occhio provocatoriamente e andò via lasciando ad un Jimin in preda al panico e rosso come un pomodoro pronto alla raccolta.
STAI LEGGENDO
𝑮𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 | 국민
Fanfictionᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀᴛᴀ Dove Jimin è un gitano e Jungkook lavora come costruttore in un'azienda; (In revisione per eventuali errori) ᴋᴏᴏᴋᴍɪɴ //ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ᴏᴍᴏsᴇssᴜᴀʟᴇ ᴅʀᴀᴍᴀ *ᴅɪsᴛᴜʀʙᴏ ʙᴏʀᴅᴇʀʟɪɴᴇ sʜɪᴘ sᴇᴄᴏɴᴅᴀʀɪᴀ: ᴛᴀᴇɢɪ