Parte seconda - Insieme

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Anche oggi allenamenti tostissimi, quasi non mi sento più le gambe. Questi duri allenamenti, però, stanno dando i loro frutti. Finalmente ci stiamo riprendendo e lottiamo per rientrare in Europa.
Arrivo a casa che sono quasi le sette, distrutto e stanchissimo: voglio solo spogliarmi, mangiare una pizza e dormire. Entro in casa e Bonnie mi assale subito con il suo abbaiare e mi fa le feste. Scodinzola, mi salta addosso, mi segue. Ci gioco un po', poi mi butto letteralmente sul divano.
Aah, finalmente. Accendo la tv e guardo il quiz su canale cinque di Paolo Bonolis che mi fa morire dal ridere. Lo guardo sgranocchiando una galletta di riso ma ad un certo punto Bonnie inizia ad abbaiare senza sosta e non mi fa seguire più la tv.
"Che c'è Bonnie, che succede?" Lo guardo e lui continua ad abbaiare.
"Hai fame, ho capito. Vieni ti do le crocchette" mi alzo lentamente dal divano e vado nel mobile dove ho le sue cose e mi accorgo che le crocchette sono finite.
"Ma che palle" sbuffo, non ho per nulla voglia di scendere ora ma Bonnie non può stare senza cibo. Il mio cane continua a guardare me e il mobile dove sa che tengo la sua cena e abbaia sempre di più.
"Sì ora vado, dammi un attimo" gli rispondo ma poi mi viene un'idea: chissà se al negozio di Federica fanno anche le consegne a domicilio? Ora ci provo.
Cerco il numero del negozio in rubrica e chiamo, dopo due squilli mi risponde Elena.
"C'è cuccia per te, come posso aiutarla?"
"Ciao Elena, sono Diego. Volevo chiederti un'informazione"
"Ciao Diego, dimmi pure"
"Fate le consegne a domicilio? Mi sono finite le crocchette e non posso passare al negozio ora"
"Certo, è un servizio che costa 3,50€"
"Perfetto, mi hai salvato. Mi fai consegnare due sacchi da 10kg, quelle che prendo sempre?"
"Certo, va bene. Quando?"
"Il più presto possibile, Bonnie ha fame" rido e anche lei.
"Un quarto d'ora - venti minuti e te le portiamo, dì a Bonnie di portare pazienza"
"Va bene, grazie mille. Buona serata"
"Anche a voi" stacco la telefonata e torno sul divano con Bonnie che mi segue e mi guarda perplesso.
"Devi aspettare un po', tra poco mangi, ok?" Dà l'ultimo guaito e si accuccia ai miei piedi, calmandosi.
Torno a guardare la tv fino a che, un quarto d'ora dopo, bussano alla mia porta. Mi alzo, prendo il portafoglio e vado ad aprire.
Resto impalato e sbatto le palpebre più volte per cercare di mettere a fuoco ciò che mi sta di fronte.
"Consegna per Bonnie Demme" dice dopo qualche secondo di silenzio assoluto. Dio mio.
Come per magia il mio cane appare alle mie spalle e inizia ad abbaiare e a farle le feste.
"Che sorpresa, vieni entra"
"Non voglio disturbarvi, so che eri impegnato" si sposta i capelli dietro un orecchio e mi guarda negli occhi.
"No tranquilla, entra" le faccio strada e lei si chiude la porta alle sue spalle.
"Non te lo aspettavi, eh?"
"No, assolutamente no. Non pensavo facessi tu le consegne" rido scuotendo la testa e lo stesso fa lei.
"Infatti e la prima volta che ne faccio una, solo per Bonnie" dice, guardando però ancora me fisso negli occhi.
"E' proprio fortunato allora"
"Già" annuisce, ancora un po' in imbarazzo.
"Allora che dici Bonnie, la invitiamo a restare qui per la pizza? E' stata così gentile.." Guardo il mio cane che abbaia una volta come ad acconsentire e poi lei che ride.
"Che dici dottoressa?" Chiedo anche a lei che si schiarisce la voce e mi risponde poco dopo.
"Come faccio a dire di no, se mi guarda con quegli occhioni dolci?" Ancora si riferisce al mio cane ma guarda me negli occhi.

Okay, sta provando a dirmi qualcosa? Lo scopriremo presto.

Annuisco e prendo il cellulare per chiamare la pizzeria, per lei una pizza crocché, per me margherita.
Alle otto e un quarto arrivano le pizze e ci sediamo a tavola per mangiare.
"Seriamente non hai mai mangiato la pizza crocché?"
"Sono serissimo" metto una mano sul cuore in segno di giuramento e lei scuote la desta quasi indignata.
"Assaggiane un pezzo" ne prende un trancio e lo avvicina alla mia bocca. "Giuro che non potrai più farne a meno" si morde le labbra e vorrei poter assaggiare lei, ancora di più di quanto voglia assaggiare la pizza crocché.
Do un morso e vengo catapultato direttamente in paradiso, un sapore delizioso. Lei continua a fissarmi e a mangiucchiassi le labbra.
"Che dici, com'è?"
"Buonissima" mi offre il resto di quel trancio di pizza e lo mangio in due morsi. "Mi hai fatto sgarrare anche stasera" sbuffo e lei ride.
"Sarà il nostro segreto" dice con gli occhi sempre fissi nei miei.
"Ok, ci sta.." Le sorrido, mi piace il modo in cui cerca sempre il mio sguardo, non si tira mai dietro e questo deve pur significare qualcosa.. o no?
"Questo ed altro per chi fa parte dei miei stessi club. Che poi non ho ancora capito come tu ne fai parte.." Inclina leggermente il viso che appoggia ad una mano mentre mi scruta e aspetta una mia risposta.
"Non mi vedi? Sono 1 metro e 72, faccio parte del club dei bassi ad honorem" spiego facendomi una risata ma lei sembra non seguirmi.
"Questo l'avevo capito, io intendevo.. l'altro club.." Tentenna un po', sa che è un argomento più personale e profondo e forse era indecisa di parlarne o no.
"Il club degli incasinati sentimentali? È una lunga storia" dico solo.
Vuoi saperlo, cara dottoressa? Insisti e ti dirò tutto.
"Ho molto tempo, se a te va" non si tira indietro e mi piace.
"Certo" annuisce e faccio un respiro profondo. "Prima di venire qui ero fidanzato da sei anni con una ragazza tedesca.." I suoi occhi si sgranano e sembra sbalordita. "Convivevamo da quasi tre anni e lei sapeva bene del mio sogno di giocare in Italia. Mi aveva sempre appoggiato in questa mia idea ma quando le ho comunicato che ci saremmo trasferiti presto qui, lei mi ha lasciato ed è tornata a casa dei suoi. Ha detto che era il mio sogno, non il suo, né il nostro" spiego tutto d'un fiato e lei è sempre più esterrefatta.
"Come è possibile? Non ti aveva mai detto di non voler venire in Italia?"
"Mai una parola" scuoto la testa.
"Incredibile. E tu?"
"E io niente, lei è stata chiara con me, non vuole più vedermi e io non inseguo nessuno se dall'altra parte c'è un muro"
"E come stai?"
"Bene, l'ho superato, soprattutto perché qui ho iniziato una nuova vita, nuove persone, nuove amicizie.." racconto e lei annuisce.
"Secondo me non ti amava più, altrimenti non si spiega"
"Probabile, ne sono sicuro anche io" faccio di sì con la testa. "Tu Invece? Perché fai parte del club?" Le domando, ci siamo spostati sul divano e siamo sempre più in confidenza.
"Niente di così serio.." dice quasi imbarazzata. "Il mio problema è che quando mi piace un ragazzo.." abbassa lo sguardo per un attimo e poi lo rialza. "Parto in quarta e dato che sto uscendo da poco da una storia con il mio personal trainer, che non mi lascia ancora in pace, non volevo incasinare ancora di più la situazione"
"Ti dà fastidio lui?"
"Sì ma un fastidio innocuo, mi rompe solo le scatole" fa roteare gli occhi e mi fa ridere. "Però poi ho pensato che non posso precludermi di fare nuove conoscenze, nuovi incontri, di iniziare nuove storie.."
"No certo.."
"E poi quando Elena mi ha detto della consegna ho subito pensato di venire io anche per scusarmi per tutte le volte che tu sei stato così carino e gentile con me e io ho solo fatto la cretina.."
"Come contattare Dries su Instagram e non calcolare minimamente me?" La butto sul ridere ma lei sembra davvero dispiaciuta.
"Volevo chiedergli di te ma non ho avuto il coraggio. Scusami, mi dispiace davvero.."
"Tranquilla, niente di grave"
"Vabbè però ho portato le crocchette, no? Ho rimediato?" Si morde di nuovo il labbro inferiore e inizio a sentirmi abbastanza fuori di me.
"Quasi del tutto" rispondo dopo qualche secondo.
"Posso fare ancora qualcosa?" Chiede.
"Non lo so, secondo t.." non riesco a finire la frase che è sulle mie labbra. Mi bacia come se lo desiderasse da sempre, la sua bocca cerca disperatamente la mia e non mi lascia andare. Si aggrappa al mio collo e io al suo viso.
Mi lascio trascinare dai suoi baci bollenti, dalle sue mani tra i capelli e in un attimo è sotto di me con le mia mani che le percorrono i fianchi. Le nostre labbra non si staccano mai, lei ogni tanto me le morde, poi torna ad aggrovigliare la sua lingua alla mia. Scorre con le dita sul mio addome fino ad arrivare al bordo della maglia e me la tira via. Mi guarda per qualche secondo, poi appoggia entrambe le mani sul mio petto e torna a baciarmi. Sto per sfilarle anche io la maglia ma mi ferma giusto un attimo prima. 

Vado in panico, perché mi ferma sempre sul più bello?

"Spegni la luce?" Dice solo, sbattendo più volte le palpebre e coprendosi con le braccia.
"Così non ti piace?"
Scuote la testa e io mi alzo andando a spegnere le luci. Appena torno nella sua area, mi tira su di lei e siamo di nuovo attaccati. Restiamo qualche minuto ancora sul divano, poi la prendo di peso e la porto sul mio letto dove siamo più comodi. Mi metto a cavalcioni su di lei e le sfilo la maglia insieme al pantalone nero che le disegna una silhouette fantastica. Continuo a baciarla e appena le tolgo i vestiti di dosso inizio a baciarle anche il collo, poi scendo al seno generoso coperto ancora da un reggiseno velato di merletto che è sensualità pura. Lo sfioro con le dita e poi con la lingua, mi fa impazzire. Le tolgo anche il reggiseno e lei mi aiuta a togliere il pantalone della tuta.
Restiamo per qualche secondo a guardarci negli occhi, con l'affanno e il cuore a mille. Poi le mie mani corrono sulla sua pancia fino ad arrivare al bordo degli slip, mi abbasso sulle sue labbra, la bacio ancora e la sento trattenere il respiro quando le mie mani toccano la sua pelle liscia. Rabbrividisce, sento la sua pelle d'oca scontrarsi con la mia e non resisto oltre. Le sfilo gli slip, la sfioro nel punto più delicato e la sento subito agitarsi. E' pronta e lo sono anche io.
Mi metto il preservativo in un attimo e le allargo leggermente le gambe prendendo posizione. Spingo entrando di qualche centimetro, poi esco. Rientro sempre per pochi centimetri, poi esco. Mi piace vedere la sua espressione esasperata, vogliosa. Mi fa eccitare ancora di più. Chiude gli occhi, si spinge verso di me ma io continuo a non darle ciò che vuole, non ancora.
"Per piacere Diego.." mi supplica ed era quello che aspettavo. La accontento subito entrandole completamente dentro e ci resto per qualche attimo, guardandola respirare a stento e stringere gli occhi forte. Lo faccio ancora, esco e poi riaffondo forte, esco ed entro, esco e mi seppellisco dentro di lei.
Mi tira, mi morde le labbra, mi bacia sul collo, ansima. 
Dio mio, mi sembra di impazzire.
Vado più veloce che posso, poi mi fermo, vado piano, poi aumento di nuovo e la sento sempre più al culmine, trema, geme, mi stringe a lei. Così esagero, do il meglio di me.
Sono al limite, mi sento come una bolla di sapone che sta per esplodere. Ed è così infatti, poco dopo mi libero dentro di lei e poi resto sul suo corpo ancora caldo e affannato. Le accarezzo i capelli, le bacio il viso, la stringo a me.
Ho desiderato che questo accadesse dalla prima volta che l'ho vista e, ora, ora che è successo mi sento finalmente felice e appagato.

Sogna con me // Diego DemmeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora