Sono appoggiato fuori al cancello di quella che fino a qualche mese fa era casa mia e aspetto Alina che torni da chissà dove. Non sto più nella pelle, devo guardarla negli occhi e mi deve spiegare il motivo di queste bugie. I miei avvocati hanno detto che non era necessario, che se la sarebbero sbrigata loro direttamente con i suoi avvocati ma io non ce la faccio. Voglio sapere perché si è inventata tutto questo e a cosa voleva arrivare.
Sento la sua auto nel vialetto e mi riaddrizzo un po', seguendola con lo sguardo mentre apre il cancello ed entra dentro parcheggiando nel garage.
"Che vuoi Diego?" Sbuffa ma stavolta non mi incanta.
"Posso entrare? Ti devo parlare" domando con gentilezza perché vorrei che tutto si svolgesse così, senza litigi e casini inutili.
"Sei mai entrato in casa mia da quando ho scoperto il tradimento?" Chiede retoricamente e poi continua. "Perché dovrei farti entrare ora?"
"Perché so la verità, ho parlato con la clinica di Lipsia" annuncio e giuro che posso vedere la paura farsi viva nei suoi occhi.
"Non so di che stai parlando e ti annuncio che darò mandato ai miei avvocati di citarti per violazione della privacy" si agita e cammina verso la porta di casa.
"Sei mia moglie, nessuna violazione della privacy. Ho solo chiesto conferma di quelle analisi in clinica e mi hanno detto che non hai mai fatto analisi lì, quest'anno" mi fermo e la fisso negli occhi. Deglutisce un fiotto di saliva e non sa cosa rispondere, quindi continuo io. "Mi fai entrare o ne vuoi parlare qua?" Chiedo ancora. Annuisce ed entra in casa lasciandomi la porta aperta.
Metto piede dentro ma non mi fa nessun'effetto, non ho mai sentito questa casa davvero mia. Non mi è mai mancata anzi, la collego solo a momenti brutti della mia vita, momenti che vorrei non aver vissuto, tranne per quella notte con Fede."Mi vuoi spiegare?"
"Non ho nulla da spiegare, sono incinta e questo è tutto" incrocia le braccia e mi fissa con aria di sfida.
"Okay, allora se è così domani andiamo da un ginecologo e facciamo l'ecografia insieme. Va bene?"
"No, l'ho fatta pochi giorni fa, non ne ho bisogno" scuote la testa, sempre più nervosa.
"Così mi dai prova che non sei davvero incinta e che ti sei inventata tutto per spillarmi più soldi possibili. Non vuoi che io pensi questo, no?"
"Ti ho detto che sono incinta e basta, non devi avere altre prove"
"Invece mi servono, perché io non ne ho la sicurezza"
"Sono incinta Diego, basta, vattene via" mi indica la porta ma io scuoto la testa.
"Non lo sei, le analisi erano finte e non ti ho nemmeno mai visto la pancia. Alzati la maglia, fammi vedere..." mi avvicino di qualche metro ma lei si ritrae.
"Non mi toccare, questa è violenza..."
"Nessuna violenza. Dai alzati la maglia, almeno questo me lo devi"
"No" scuote ancora la testa.
"Perfetto, come immaginavo. Ho già dato mandato ai miei avvocati di mandarti via da qua e di risarcirmi per il danno che mi hai procurato. Ma una cosa mi chiedo ancora, perché fare tutto questo? Non puoi fingere una cosa del genere, come volevi fare?"Dopo questa mia frase sospira e si passa le mani sulla faccia, disperata.
"Me ne vado, ma non voglio più sentire parlare di questa storia. Mi lascerai in pace?" Ora è quasi in lacrime, ha calato la maschera. "Volevo solo che mi amassi" aggiunge ancora, per poi sfilarsi una sorta di bustino dalla pancia che le dava la parvenza di una gravidanza.
Provo compassione per lei, mi dispiace si sia ridotta così, davvero.
"Mi stavi rovinando la vita con una cosa del genere, te ne rendi conto?"
"Lo so, ho fatto una stronzata mi dispiace"
"Lo chiarirai con gli avvocati, io non ho più nulla da dirti" concludo, per poi voltare le spalle e andarmene.
Torno a casa con una voglia enorme di abbracciare Federica e dirle che la amo da morire. Non voglio che più nulla ci separi, ora voglio solo godermi la vita con lei e basta.
Parcheggio e salgo le scale a due a due, sono talmente impaziente che non aspetto nemmeno l'ascensore, non ci riesco. Arrivo sul nostro pianerottolo e resto immobile, con gli occhi fissi su un post-it attaccato alla porta. Mi tremano già le gambe anche se non ho ancora letto cosa c'è scritto e allora mi avvicino un po' di più.'Non sapevo come dirtelo e allora...'
Il bigliettino dice solo questo e onestamente non capisco nemmeno di che parla ma lo stacco dalla porta ed entro dentro, dove trovo tutte candele accese che illuminano il buio più totale e un corridoio di post-it di tutti i colori che leggo uno ad uno.
'Ho pensato che questo sarebbe stato un modo carino :)' dice il secondo.
'E' il nostro modo, no?' il terzo.
'I post-it sono la chiave della nostra relazione, da sempre'
'E questa cosa che devo dirti...'
'E' così importante che non sapevo in che altro modo dirtela'
'Solo i post-it potevano aiutarmi'Stacco l'ultimo della fila che mi porta nella camera da letto e ne trovo uno attaccato sulla porta.
'Spero che quando lo saprai, tu sia più felice che arrabbiato...'
'Perché te l'ho tenuto nascosto fino ad ora'
'Ma giuro che non avrei voluto...'Alzo la testa e lei è lì, con gli occhi già umidi e una vestaglia di seta addosso. Mi trema il cuore nel pensare a quanto amore questa donna sia capace di darmi e di quanto amore ho bisogno di darle. La amo con tutto me stesso e spero di non aver capito male il motivo di questa sorpresa.
Guardo sul letto e c'è uno scatolo con un fiocco sopra, i post-it portano lì ma me ne manca ancora qualcuno prima di arrivare a destinazione. Stacco il successivo e lo leggo.'Ma ora non posso più nascondertelo'
'E' una gioia troppo grande'
'Più del nostro amore'Arrivo all'ultimo, sul regalo e lo leggo. Ad ogni lettera il mio cuore va più veloce, gli occhi mi si bagnano, tremo forte e mi commuovo.
'Ti...'
Leggo ancora una volta quella sillaba e so che è quello che penso, quello che desidero. Guardo un attimo Fede che sta guardando tutta la scena con trepidazione e torno allo scatolo regalo. Sciolgo il fiocco e sfilo il coperchio.
Quello che ci trovo dentro è un semplice biberon con un altro post-it appuntato sopra. Lo stacco e lo leggo.'..amiamo tanto, PAPA'' recita e stavolta non trattengo le lacrime. Prendo il biberon e mi volto verso Federica che singhiozza, ci abbracciamo e la stringo forte a me.
"Ti amo, ti amo più di tutto" mi dice e io le rispondo subito.
"Anche io, questa è la notizia più bella che potevi darmi" mi stacco un attimo da lei e guardo verso il basso, verso il suo pancino. Le sciolgo la cintura di stoffa della vestaglia di seta e finalmente la vedo. E' in intimo e il pancino è appena pronunciato, ma si nota.
"Come hai fatto a non farmi accorgere di nulla?"
"Non lo so... mi coprivo sempre e cercavo di stare più spesso possibile al buio. Tu piuttosto, come hai fatto a non accorgerti di queste?" Si indica il seno evidentemente più abbondante e ridiamo insieme.
"Ci ho pensato in realtà, ma pensavo fosse il ciclo, che ne so" le bacio la bocca e poi mi inginocchio, baciandole la pancia e appoggiandomi con l'orecchio sopra, come se già potessi sentirlo. "Da quanto lo sai?" Le domando.
Mi dispiace che a causa di tutta la situazione che c'era non ha potuto subito condividere la notizia con me, deve essere stato brutto e difficile.
"Da quando mi hai detto che Alina era incinta, perciò non ho avuto il coraggio di dirtelo" alza l'angolo della bocca in mezzo sorriso e io mi alzo tornando ad abbracciarla.
"Mi dispiace, ma ora ti prometto che non ti lascio più sola" le sussurro e lei annuisce strofinandosi sul mio collo.
"Lo so, ora inizia la nostra vera vita"
"Già. Ora sì che iniziamo davvero a sognare insieme, senza più distrazioni" le sorrido e poi la bacio.E' l'amore che ho sempre cercato e finalmente non ho più paura che me la portino via.

STAI LEGGENDO
Sogna con me // Diego Demme
Fanfiction"E se sognassimo insieme?" Prima FanFiction su Diego Demme🌤 Pubblicata il 16-03-2020 Faith.